Spirit/DSFaust/A01.txt Diario di Suor M. Faustina aKowlska La mia preparazione alla santa Comunione + G.M.G. Cracovia, 10.1.1938 Suor Maria Faustina del Santissimo Sacramento Congregazione delle Suore della B.V.M. della Misericordia1 Il momento più solenne della mia vita è quello in cui ricevo la santa Comunione. Per ogni santa Comunione sento un grande desiderio e per ogni santa Comunione ringrazio la Santissima Trinità. Gli angeli, se potessero provare invidia, ci invidierebbero due cose: la prima - il fatto che possiamo ricevere la santa Comunione; la seconda - le sofferenze. 1 + Oggi mi preparo alla Tua venuta, come una promessa sposa che attende la venuta dello Sposo. Il mio promesso Sposo è un gran Signore. I cieli non riescono a contenerLo. I Serafini, che stanno accanto a Lui, velano il loro volto e ripetono incessantemente: Santo, Santo, Santo. Questo gran Signore è il mio Sposo. Per Lui cantano i Cori, davanti a Lui si prostrano i Troni, di fronte al Suo splendore il sole sembra spento. E tuttavia questo gran Signore è il mio Sposo. O cuore mio, esci da questo profondo stupore nel considerare come Lo adorano gli altri, non c'è più tempo ormai, sta arrivando, è già alla tua porta. Gli vado incontro e L'invito nella dimora del mio cuore, umiliandomi profondamente davanti alla Sua Maestà. Ma il Signore mi alza dalla polvere e quale sposa m'invita a sedermi al Suo fianco ed a confidarGli tutto ciò che ho nel cuore. E io, incoraggiata dalla Sua bontà, chino il mio capo sul Suo petto e Gli parlo di tutto. Dapprima Gli parlo di ciò che non direi mai a nessuna creatura. Poi parlo delle necessità della Chiesa, delle anime dei poveri peccatori, di quanti hanno bisogno della Tua [ sic! ] Misericordia. Ma il tempo passa presto. Gesù, debbo uscire per compiere i doveri che mi attendono. Gesù mi dice che c'è ancora un momento per salutarci. Un profondo sguardo reciproco e per un momento apparentemente ci separiamo, mentre in realtà non ci separiamo mai. I nostri cuori sono continuamente uniti; benché all'esterno io sia presa da vari impegni, la presenza di Gesù mi mantiene senza alcuna interruzione in un profondo raccoglimento. 2 + Oggi la mia preparazione alla venuta di Gesù è breve, ma contrassegnata da un amore travolgente. La presenza di Dio è penetrata in me ed infiamma il mio amore verso di Lui. Non c'è l'uso di alcuna parola, ma solo la comprensione intima. M'immergo tutta in Dio per mezzo dell'amore. Il Signore si avvicina alla dimora del mio cuore. Ricevuta la Comunione ho quel tanto di presenza di spirito per tornare al mio inginocchiatoio. In quel medesimo istante la mia anima s'immerge completamente in Dio e non so che cosa avvenga attorno a me. Iddio mi dà una conoscenza interiore della Sua Essenza divina. Sono momenti brevi, ma penetranti. L'anima esce dalla cappella in un profondo raccoglimento e non è facile distrarla. In quelle circostanze è come se toccassi la terra con un piede solo. Durante il giorno nessun sacrificio è difficile o pesante. Ogni occasione provoca un nuovo atto d'amore. 3 + Oggi invito Gesù nel mio cuore, come l'amore personificato. Tu sei l'amore in persona. Tutto il cielo è infiammato da te e si colma d'amore. E perciò la mia anima Ti desidera, come un fiore desidera il sole. O Gesù, affrettati a venire nel mio cuore, poiché vedi che come il fiore tende verso il sole, così il mio cuore anela a Te. Apro il calice del mio cuore per ricevere il Tuo amore. Appena Gesù venne nel mio cuore, la mia anima fu attraversata da un fremito di vita e di calore. O Gesù, prendi dal cuore il mio amore e versaci il Tuo amore. Un amore ardente e luminoso, che sappia sopportare i sacrifici, che sappia dimenticare completamente se stesso. Oggi la mia giornata è stata contrassegnata dal sacrificio … 4 + Oggi mi preparo alla venuta del Re. Chi sono io e chi sei Tu, o Signore, Re della gloria e della gloria immortale? O mio cuore, lo sai chi è colui che oggi viene da te? Sì, lo so, ma stranamente non riesco a comprenderlo. Oh, se si trattasse solo di un re! … Ma è il Re dei re, il Signore dei signori. Davanti a Lui trema ogni potenza ed ogni autorità. Ed è Lui che oggi viene nel mio cuore! Sento che si avvicina, esco ad incontrarLo e L'invito. Appena è entrato nella dimora del mio cuore, la mia anima è stata presa da un così profondo sentimento di ossequio che per il timore è svenuta cadendo ai Suoi piedi. Gesù le porge la mano e la fa benignamente sedere accanto a Sé. La tranquillizza: " Vedi, ho lasciato il trono del cielo per unirMi a te. Quello che vedi ora è appena un lembo e la tua anima già sviene per amore, allora come si sbalordirà il tuo cuore quando Mi vedrai in tutta la Mia gloria? Ma voglio dirti che la vita eterna deve cominciare già su questa terra per mezzo della santa Comunione. Ogni santa Comunione ti rende più idonea a trattare familiarmente con Dio per tutta l'eternità ". Ed ora, o mio Re, non Ti chiedo nulla sebbene io sappia che mi puoi dare tutto. Ti chiedo soltanto una cosa: resta il Re del mio cuore per l'eternità, questo mi basta. Oggi rinnovo la fedeltà al mio Re con la sottomissione alle ispirazioni interiori. 5 + Oggi non m'impegno per nessuna preparazione particolare. Non riesco a pensare, anche se sento molto. Attendo con ansia il momento nel quale Dio verrà nel mio cuore. Mi getto fra le Sue braccia e Gli parlo della mia inettitudine e della mia miseria. Manifesto tutto il dolore del mio cuore perché non riesco ad amarLo quanto desidero. Ricorro agli atti di fede, di speranza e di carità e così trascorro l'intera giornata. 6 + Oggi la mia preparazione è breve. Una fede forte e viva per poco non spezza il velo dell'amore. La presenza di Dio penetra nel mio cuore, come un raggio di sole attraverso un cristallo. Nel momento in cui ricevo Dio tutto il mio essere è immerso in Lui. Lo stupore e l'ammirazione s'impadroniscono di me nel vedere la grande Maestà di Dio abbassarsi fino a me che sono la miseria stessa. Dalla mia anima sgorga la gratitudine verso di Lui per tutte le grazie che mi concede e specialmente per la grazia della santa vocazione al Suo servizio esclusivo. 7 + Oggi nella santa Comunione desidero unirmi a Gesù nel modo più stretto possibile mediante l'amore. Desidero così ardentemente Dio che mi sembra che non arriverò al momento in cui il sacerdote mi darà la santa Comunione. La mia anima quasi sviene per il desiderio di Dio. Quando L'ho ricevuto nel mio cuore, il velo della fede si è strappato. Ho visto Gesù che mi ha detto: " Figlia Mia, il tuo amore Mi ricompensa della tiepidezza di molte anime ". Dopo queste parole sono rimasta sola ed ho passato tutta la giornata in atti di ringraziamento. 8 + Oggi avverto nella mia anima un abisso di miseria. Desidero accostarmi alla santa Comunione come alla sorgente della Misericordia ed immergermi tutta in quell'oceano d'amore. Appena ho ricevuto Gesù, mi sono sprofondata tutta in Lui come in un abisso di insondabile Misericordia e più sentivo di essere la miseria stessa, tanto più aumentava la mia fiducia verso di Lui. In questo abbassamento di me stessa ho passato tutta la giornata. 9 + Oggi la mia anima ha la disposizione di un bambino. Mi unisco a Dio come un bimbo si unisce al padre. Mi sento totalmente figlia di Dio. Appena ricevuta la santa Comunione ho avuto una conoscenza più profonda del Padre Celeste e della Sua paternità nei riguardi delle anime. Quest'oggi l'ho trascorso nell'adorazione della SS.ma Trinità. Ringrazio Iddio che si è degnato di accettarci come Suoi figli per mezzo della grazia. 10 + Oggi desidero trasformarmi tutta in amore per Gesù ed offrirmi assieme a Lui al Padre Celeste. Durante la santa Messa ho visto il Bambino Gesù nel calice. Mi ha detto: " Dimoro così nel tuo cuore, come Mi vedi in questo calice ". Dopo la santa Comunione ho avvertito nel mio cuore i battiti del cuore di Gesù. Dato che da molto tempo ho la consapevolezza che la santa Comunione dura in me fino alla Comunione successiva, oggi per tutta la giornata, ho adorato Gesù nel mio cuore e L'ho pregato, affinché con la Sua grazia protegga i bambini dal male che li minaccia. La viva presenza di Dio avvertita anche fisicamente, mi ha accompagnato tutto il giorno non disturbandomi affatto nell'esecuzione dei miei doveri. 11 + Oggi la mia anima desidera manifestare a Gesù il suo amore in modo particolare. Appena il Signore è entrato nel mio cuore, mi sono gettata ai Suoi piedi come un bocciolo di rosa. Desidero che il profumo del mio amore salga incessantemente ai piedi del Tuo trono. Vedi, Gesù, in questo bocciolo di rosa c'è tutto il mio amore per te, e non solo in questo istante nel quale il mio cuore arde come un fuoco, ma durante la giornata Ti darò la dimostrazione del mio amore con la fedeltà alla grazia divina. Oggi, tutte le difficoltà e le sofferenze che mi capiteranno, le coglierò con sollecitudine e le getterò ai piedi di Gesù come boccioli di rosa. Non importa se la mia mano, anzi il mio cuore, sanguinerà … 12 + Oggi la mia anima si prepara alla venuta del Salvatore che è la bontà e l'amore personificato. Le tentazioni e le distrazioni mi tormentano e m'impediscono di prepararmi alla venuta del Signore. Per questo desidero più ardentemente riceverTi, o Signore, poiché so che quando verrai da me, mi libererai da questi tormenti. Se poi è Tua volontà che io soffra, fortificami per la lotta. O Gesù, o Salvatore, che Ti sei degnato di venire da me, allontana queste distrazioni, che m'impediscono di conversare con Te. Gesù mi ha risposto: " Voglio che tu sia come un combattente esperto nella lotta, che in mezzo al frastuono della battaglia sa dare ordini agli altri. Così anche tu, bambina Mia, in mezzo alle più grandi difficoltà sappi dominare tè stessa e nulla ti allontani da Me, nemmeno le tue cadute ". Oggi ho combattuto per tutta la giornata contro una difficoltà, che Tu, o Gesù, conosci … 13 + Oggi il mio cuore vibra di gioia. Desidero tanto che Gesù venga nel mio cuore. Sono piena di desiderio, il mio cuore anelando a Te si accende di un amore sempre più forte. Quando Gesù è venuto, mi sono gettata fra le Sue braccia come una bambina. Gli ho parlato della mia gioia. Gesù ha ascoltato le mie manifestazioni d'amore. Quando ho chiesto perdono a Gesù perché non mi ero preparata alla santa Comunione, ma avevo pensato di continuo al momento in cui avrei potuto finalmente dividere con Lui la mia gioia. Gesù mi ha detto: " La preparazione, con la quale Mi hai accolto oggi nel tuo cuore, è quella che gradisco di più. Oggi benedico questa tua gioia in modo particolare. Nulla in questo giorno turberà la tua gioia … ", 14 + Oggi la mia anima si prepara alla venuta del Signore che può tutto. Egli può rendermi perfetta e santa. M'impegno molto per farGli una buona accoglienza, ma subentra subito una difficoltà. Come presentarGliela? L'ho risolta subito. Gliela presenterò così come me lo detta il cuore. Quando ho ricevuto Gesù nella santa Comunione il mio cuore ha gridato con tutta la sua forza: " Gesù, trasformami in un'ostia. Voglio essere un'ostia viva per Te. Tu sei un gran Signore, sei l'Onnipotente, Tu mi puoi fare questa grazia. Ed il Signore mi ha risposto: " Sei un'ostia viva, gradita al Padre Celeste, ma pensa; che cosa è un'ostia? Una vittima, perciò …?! ". O mio Gesù, comprendo il significato di ostia, comprendo il significato di vittima. Desidero essere un'ostia viva davanti alla Tua Maestà, cioè una vittima viva che arde ogni giorno in Tuo onore. Quando le mie forze cominceranno a venir meno, sarà la santa Comunione a sostenermi e a darmi vigore. Per la verità ho paura di quel giorno in cui non riceva la santa Comunione. La mia anima attinge una forza straordinaria dalla santa Comunione. O Ostia viva, luce della mia anima! 15 + Oggi la mia anima si prepara alla santa Comunione come ad un banchetto nuziale, nel quale tutti i commensali risplendono di una bellezza indicibile. Anch'io sono invitata a questo banchetto, ma non vedo in me quella bellezza, bensì un abisso di miseria. E siccome non mi sento degna di sedermi a quella tavola, m'infilerò sotto la tavola ai piedi di Gesù e mendicherò almeno le briciole che cadono sotto la tavola. Dato che conosco la Tua Misericordia, per questo mi accosto a Te, o Gesù, poiché verrà a mancare la mia miseria prima che si esaurisca la pietà del Tuo Cuore. Perciò in questo giorno fomenterò in me la fiducia nella Divina Misericordia. 16 + Oggi la Maestà di Dio mi avvolge. Non riesco in alcun modo a reagire per prepararmi meglio. Sono presa e circondata totalmente da Dio. La mia anima s'infiamma del Suo amore. So soltanto che amo e sono amata. Questo mi basta. Procurerò durante la giornata di essere fedele allo Spirito Santo e di corrispondere alle Sue richieste. Cercherò di avere in me il silenzio interiore, per poter udire la Sua voce … Fine Appendice 1 ( Q. I, nota 1 ) Il 22 febbraio 1931, durante il suo soggiorno a Plock, Santa Faustina ricevette l'ordine da Gesù di dipingere la Sua immagine secondo il modello che le aveva mostrato ( Diario, Q. 1, p. 18; Es 25,40 ). La Santa tentò di eseguire quell'ordine, ma non conoscendo la tecnica del dipingere, non fu in grado di realizzarla. Non rinunciò tuttavia all'idea di dipingere l'immagine e ogni tanto la riprendeva, cercando aiuto dalle consorelle e dai confessori ( A. SF. Rie. ). Dopo alcuni anni le superiore la inviarono a Wilno e là il confessore, il reverendo prof. Michele Sopocko, messo al corrente di come doveva essere l'immagine, dato che fino ad allora non sapeva cosa dovesse rappresentare, si rivolse al pittore Eugenio Kazimirowski e lo incaricò di dipingere un'immagine secondo le indicazioni di Santa Faustina. ( Il cognome del pittore fino al 1988 è stato citato erroneamente come Kazimierowski; cfr. Dizionario degli Artisti Polacchi e Stranieri che hanno operato in Polonia di Janusz Derwojed, Ossolineum, v. TFT 1979 ). L'immagine fu ultimata nel giugno del 1934 e collocata in un corridoio del convento delle Suore Bernardine presso la chiesa di San Michele a Wilno, di cui era rettore Don Sopocko. Nel 1935, durante le celebrazioni per la chiusura dell'Anno Giubilare della Redenzione, l'immagine della Divina Misericordia fu portata ad Ostra Brama, sistemata in alto in una finestra del portico dell'attigua chiesa di S. Teresa in modo che venisse vista da lontano e lì rimase dal 26 al 28 aprile - gli ultimi tre giorni dell'ottava della Pasqua. Il 3 aprile 1937, con l'autorizzazione dell'arcivescovo Mons. Romualdo Jaibrzykowski, l'immagine venne benedetta e collocata nella chiesa di San Michele a Wilno. Nel 1944, per interessamento dello stesso arcivescovo, fu convocata una commissione di competenti nella valutazione delle immagini sacre, la quale dichiarò che la tela di E. Kazimirowski, che rappresentava la Divina Misericordia, era stata eseguita a regola d'atte e costituiva un'opera pregevole dell'arte religiosa contemporanea. Queste le caratteristiche dell'immagine: lo sfondo monocolore, indaco ( Testimonianza di Sr. M. Francesca Borgia, Summ., p. 18, § 35 in fondo ), il Cristo eretto in atteggiamento di muoversi; il capo circondato da una lieve aureola; gli occhi leggermente abbassati come se ci guardasse dall'alto; la mano destra alzata per benedire o per assolvere, la sinistra che scosta la veste vicino al cuore che non si vede e dal quale escono due raggi, uno chiaro a destra di chi guarda e uno rosso a sinistra; la luce dei raggi illumina le mani e la veste. Dietro richiesta della Congregazione delle Suore della B.V.M. della Misericordia, nel 1943 il pittore Stanislao Batowski dipinse a Leopoli un'altra immagine, che venne collocata in un altare laterale della cappella della congregazione a Varsavia in via Zytnia, 3/9. Durante l'insurrezione di Varsavia la cappella andò a fuoco e con essa anche l'immagine. Il quadro di Batowski era piaciuto molto a tutti. Spinta da ciò, la superiora generale della congregazione diede l'incarico a Batowski di dipingere un'altra immagine per la casa di Cracovia, dove si stava già diffondendo la devozione alla Divina Misericordia nella nuova forma. Il lavoro venne eseguito e portato a Cracovia il 6 ottobre 1943. Nel frattempo il pittore Adolfo Hyla si rivolse alla superiora della casa di Cracovia con la proposta di eseguire un quadro per la cappella delle suore, che intendeva offrire come ex voto per essersi salvato durante la guerra. La superiora della casa - M. Irene Krzyzanowska - dopo essersi consultata con le suore più anziane e col P. Giuseppe Andrasz S.J., suggerì ad Hyla di dipingere un'immagine della Divina Misericordia secondo le indicazioni di Santa Faustina. A tale scopo gli fornì la descrizione dell'apparizione ( trascritta dal Diario della Santa ) e un'immaginetta riprodotta dall'opera di E. Kazimirowski, in modo che potesse dipingere l'immagine secondo quei dati. ell'autunno del 1943 il quadro venne ultimato e consegnato alla casa della Congregazione a Cracovia. Contemporaneamente al quadro di Hyla giunse anche quello di Batowski. Sorse pertanto il problema: quale di queste due immagini deve rimanere nella cappella delle suore? La questione venne risolta dall'arcivescovo, il Principe Metropolita Adamo Sapieha ( 1912-1951, creato Cardinale nel 1946 ), che si trovò presente casualmente. Dopo aver osservato entrambi i quadri, disse: " Dato che Hyla ha dipinto il quadro come ex voto, rimanga nella cappella delle suore ". Lo benedì e lo fece appendere. Quel quadro fino al giorno d'oggi si trova in un altare laterale ( a sinistra per chi entra dalla porta principale ) della cappella della Congregazione a Cracovia, in via S. Faustyny 3 ed è venerato come l'immagine di " Gesù, confido in Te ". La gente va dal Cristo Misericordioso non solo dalla Polonia, ma anche dall'estero, per implorare le grazie di cui ha bisogno. Attorno all'immagine ci sono molti ex voto. Copie di essa sono state distribuite in quasi tutte le parti del mondo. La tela di Stanislao Batowski, invece, venne collocata nell'antica chiesetta della città di Cracovia all'incrocio fra Via Smolensk e Via Felicjanska sul portale della quale c'è la dedica: " Alla Divina Misericordia ". Su una lapide ( oggi dentro la chiesetta ) si trova questa epigrafe commemorativa: D.O.M. MATRIDEI S S. OMNIBUS AEDES ET ARA MISERICORDIAE DNI PIORUM ELEEMOSYNIS EXTRUCTA A.D. MDCL IV. KAL. AUG. POST DESOLATIONEM SVETICAM REAEDIFICATUM A.D. MDCLXV Negli anni successivi molo pittori dipinsero quadri di Cristo Misericordioso, prendendo a modelli quelli già esistenti, oppure dipingendoli secondo la propria immaginazione in base alla descrizione del Diario di Santa Faustina ( A. SF. L. e Rie. ). Appendice 2 ( Q. 1, nota 24 ) Superiora generale era allora M. Leonarda Cielecka ( 1850-1933 ). Essa proveniva da una famiglia di possidenti di campagna, aveva ricevuto un'istruzione superiore, conosceva le lingue ed aveva una preparazione musicale. Entrò nella congregazione nel 1885 e cominciò presto a gestire cariche di responsabilità. Nel 1908 fu nominata superiora a Derdy vicino Varsavia. Dal 1912 fu superiora a Varsavia e dal 1918 a Walendów. Dopo il distacco della congregazione dalla casa generalizia in Francia, nel primo Capitolo in Polonia tenuto nel 1922 a Varsavia, fu eletta superiora generale delle case della congregazione in Polonia. Ricoprì tale carica per 6 anni, cioè fino al 1928 e successivamente collaborò con la superiora generale come sua assistente. Maestra delle postulanti era a quel tempo M. Giovanna Bartkiewicz ( 1858-1940 ), che era entrata nella congregazione nel 1877. Fece la professione perpetua in Francia a Lavai nel 1885. Nel periodo in cui la CSBVMM dipendeva dalla casa generalizia in Francia, M. Giovanna ebbe la carica di vicaria generale per le case della Polonia. Era una persona decisa ed energica, talvolta anche autoritaria. Amò molto la congregazione e ne cercò il bene, tendendovi però talvolta con modi non sempre graditi alla natura umana. I suoi rapporti con le aspiranti e le giovani suore erano a suo modo cordiali e teneri. Sapeva mostrare molto cuore e nello stesso tempo teneva le suore sotto pressione, la qual cosa provocava un'atmosfera di timore. Terminato il mandato di vicaria generale, per qualche tempo fu maestra delle novizie e delle professe che facevano la terza probazione. Per questa ragione per tutta la vita si sentì autorizzata a fare osservazioni alle giovani suore ( A. CSBVMM. C e D ). Appendice 3 ( Q. 1, nota 86 ) Questa visione si riferisce al rev. prof. Sopocko, che doveva soffrire molto a causa della soppressione del culto della Divina Misericordia secondo le forme proposte da Santa Faustina. La predizione si è avverata quasi alla lettera. Il decreto della S. Congregazione del S. Uffizio del 28.XI.1958 n. 65/52 e la Notificazione del 6.III.1959 vietavano di diffondere la devozione alla Divina Misericordia nelle forme proposte da Santa Faustina. In conseguenza di ciò vennero tolte le immagini che in precedenza erano state collocate in molte chiese. I sacerdoti smisero di predicare sulla Misericordia del Signore. Lo stesso Don Sopocko ricevette un severo ammonimento dalla Santa Sede e, per aver diffuso la devozione alla Divina Misericordia, ebbe molti altri dispiaceri. Anche la CSBVMM ricevette il divieto di diffondere il culto e, di conseguenza, di distribuire le immaginette e di propagare la coroncina, la novena e in genere tutto ciò che poteva riferirsi alla diffusione del culto della Divina Misericordia secondo le forme proposte da Santa Faustina. Sembrava che " quest'opera, che pure il Signore raccomanda tanto … " fosse stata completamente annientata e che non sarebbe risorta più. Fino al giorno in cui fu emanata la " Notificazione " del 1958, l'immagine della Divina Misericordia, custodita nella casa della congregazione a Cracovia, dove è morta Santa Faustina, era stata oggetto di grande venerazione ed era ricoperta di ex voto. La terza domenica del mese si celebrava la messa solenne ed i sacerdoti facevano la predica sulla Divina Misericordia e la prima domenica dopo Pasqua si celebrava la festa della Divina Misericordia, che il cardinale Adamo Sapieha, per un periodo di sette anni, aveva arricchito dell'indulgenza plenaria. Si deve prender nota del fatto che il cardinale, Principe Adamo Sapieha, arcivescovo di Cracovia ( 1912-1951 ), fu il primo ordinario in Polonia ad approvare coll'Imprimatur le pubblicazioni che contenevano la devozione alla Divina Misericordia. In seguito ogni ordinario di Cracovia fu favorevole al messaggio e alla devozione nelle forme proposte da Santa Faustina. È interessante notare che la prima immagine della Divina Misericordia, dipinta a Wilno, fu esposta alla venerazione dei fedeli nel 1937, con l'autorizzazione dell'arcivescovo Mons. Romualdo Jaibrzykowski, nella chiesa di San Michele di quella città, appartenente proprio alla famiglia dei Principi Sapieha. Di quella chiesa era rettore allora Don Michele Sopocko. Di fronte al divieto della Santa Sede, le suore si rivolsero all'arcivescovo Baziak, allora ordinario di Cracovia, per sapere come dovevano comportarsi in merito all'immagine della Divina Misericordia che si trovava nella cappella delle suore e che era oggetto di venerazione da parte dei fedeli e come dovevano regolarsi a riguardo della festa che era stata celebrata fino ad allora. L'arcivescovo Baziak rispose di lasciare l'immagine al suo posto, di non impedire ai fedeli di chiedere davanti ad essa le grazie loro necessarie e di non abolire la festa celebrata fino ad allora in onore della Divina Misericordia. In tal modo il culto della Divina Misericordia superò la prova nel piccolo centro della congregazione a Cracovia, in Via S. Faustyny 3, dove riposano le spoglie di Santa Faustina Kowaiska. Nel momento attuale tale culto si intensifica nuovamente e suscita l'interessamento dei teologi. Dato che la prima parte della predizione si era avverata quasi alla lettera, c'era da supporre che anche la seconda parte si sarebbe realizzata. I fatti riportati qui sotto sono la prova evidente della veridicità della predizione della Santa. Il 30 giugno 1978 la Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede ha pubblicato negli Atti della Sede Apostolica ( A.A.S., 70, pag. 350 ) una Notificazione firmata il 15 aprile 1978 dal suo Prefetto, Sua Em. il Card. Franjo Seper, e dal suo Segretario, l'arcivescovo Mons. J. J. Hamer, O.P., del seguente tenore: " Da diverse parti, specialmente dalla Polonia, anche autorevolmente, è stato chiesto se le proibizioni contenute nella Notificazione: della S. Congregazione del S. Offizio, Pubblicata sugli A.A.S., anno 1959, p. 271, riguardanti la devozione alla Divina Misericordia nelle forme proposte da Sr. Faustina Kowalska, si debbano ritenere ancora in vigore. Questa S. Congregazione, tenuti presenti i molti documenti originali, non conosciuti nel 1959, considerate le circostanze profondamente mutate, e tenuto conto del parere di molti Ordinari Polacchi, dichiara non più vincolanti le proibizioni contenute nella citata Notificazione ". Il 12 luglio 1979 rispondendo al Superiore Generale della Congregazione dei PP. Mariani dell'Immacolata Concezione della B.V.M. che, a nome del superiore della Provincia americana di San Stanislao Kostka della stessa congregazione, chiedeva un autorevole chiarimento in merito all'estensione del contenuto espresso nella Notificazione del 1978 che revocava il divieto di diffondere la devozione alla Divina Misericordia nelle forme proposte dalla Santa, il Prefetto della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, Cardinal Seper, confermava: Prot. N. 65/52 Reverendissimo Padre, Con pregiata Lettera Prot. N. 39/79 del 27 giugno p.p., e relativi allegati, la Paternità Vostra esponeva le difficoltà incontrate ad ottenere l'" Imprimatur " dall'Ordinario di Springfield, Mass., a pubblicazioni edite per iniziativa della Provincia di S. Stanislao Kostka di codesta Congregazione in U.S.A., in relazione al ripristino della diffusione della devozione alla Divina Misericordia nelle forme proposte dalla Serva di Dio Suor Faustina Kowalska. La difficoltà addotta dalla Curia di Springfield sarebbe sorta dall'interpretazione della Notificazione con cui questo S. Dicastero, in data 15 Aprile 1978, dichiarò non più vincolante la precedente Notificazione del 6 Marzo 1959; per tale motivo Ella chiedeva un'autorévole chiarificazione sulla interpretazione dei limiti espressi nella Notificazione del 1978. In merito mi pregio significarle che con la nuova Notificazione ( A.A.S., 30 Giugno 1978, p. 350 ), maturata alla luce della documentazione originale vagliata anche per l'accurato intervento informativo dell'allora Arcivescovo di Cracovia, Card. Carlo Wojtyla, la Santa Sede ha inteso abrogare la proibizione contenuta nella precedente Notificazione del 1959 ( A.A.S., 1959, p. 271 ), per cui si ritiene che non esista più, da parte di questa S. Congregazione, alcun impedimento alla diffusione della devozione alla Divina Misericordia nelle autentiche forme proposte dalla Religiosa su menzionata. Ciò non toglie al su citato Vescovo di Springfield il diritto di decidere, in base a sue particolari valutazioni delle circostanze locali, sull'opportunità di concedere l'" Imprimatur " in questione. Nel comunicarLe quanto sopra per opportuna cognizione e norma, profitto dell'occasione per confermarmi con sensi di religioso ossequio. Appendice 4 ( Q. II, nota 111 ) In questo luogo e più avanti sotto la data del 28.II.1937 ( Diario, p. 352 ) Gesù parla a Santa Faustina dell'" ultima tavola di salvezza ". Nel primo caso, però, si legge che si tratta della " festa " della Misericordia, mentre nel secondo ci dice che è " il ricorso alla Misericordia di Gesù ". Occorre riportare qui il parere in proposito del Secondo Teologo Censore sugli scritti di Santa Faustina ( I.A.T.C.; pp:374-375 ): " Questa discordanza suggerisce tre domande: 1) È possibile teologicamente ritenere che la festa della Misericordia sia per le anime l'ultima tavola di salvezza? 2) È possibile la concordanza delle affermazioni delle due rivelazioni? 3) Quale dei due racconti nel diario riporta senza deformarle le parole di Gesù? Se si da alle parole il loro vero significato non si può affermare, né teologicamente né secondo il buonsenso, che la festa della Misericordia, con le sue grandi promesse, sia l'ultima tavola di salvezza per le anime. Lo sarebbe se le anime non avessero nessun altro mezzo per salvarsi, lo sarebbe se la celebrazione della festa della Misericordia fosse indispensabile per la salvezza. Perciò: Primo: questa affermazione del racconto della ( 42a ') rivelazione contraddice la struttura della Devozione, che offre a tutte le anime un altro mezzo straordinario di salvezza, cioè la recita con fede e fiducia della coroncina della Misericordia; Secondo: il tenore stesso di quel racconto non riconosce il valore di tavola di salvezza, cioè di cosa necessaria per la salvezza, alla festa, ma all'adorazione della Misericordia; tale affermazione contraddice il seguito della rivelazione. Il culto della Misericordia, secondo la teologia e le rivelazioni che riguardano la Devozione, avviene principalmente al di fuori della festa, ogni giorno della nostra vita. Poiché secondo le rivelazioni ( 1, 2, 6, 10, 13, 22, 26, 31, 33, 37 ) esso consiste essenzialmente nella fiducia nella Misericordia di Dio ed è un genere di vita cristiana piuttosto che una devozione; Terzo: molte anime si sono salvate ed hanno raggiunto una santità eroica senza aver celebrato la festa della Misericordia. " La conclusione è la seguente: La frase "Do loro l'ultima tavola di salvezza, cioè la festa della Mia Misericordia", non proviene da Gesù e la sua struttura attuale occorre attribuirla ad un difetto di memoria di Elena Faustina ricoverata nell'ospedale di Pradnik ed indebolita da una grave malattia. Gesù si è probabilmente servito della formula di cui già aveva fatto uso nella ( 33a ) rivelazione "Do loro l'ultima tavola di salvezza, cioè il ricorso alla Mia Misericordia". Il resto della ( 42a ) rivelazione è in perfetta armonia con la ( 43a ) rivelazione, con la totalità della Devozione e con la dottrina cattolica ". Appendice 5 ( Q. III, nota 52 ) Il 26 marzo 1937, Venerdì Santo, giorno del Suo " sposalizio mistico " con Santa Faustina, mentre alle tre del pomeriggio la Sua sposa giaceva a terra in adorazione con le braccia stese in croce ( Diario, pp. 369-370 ), Gesù le ordinò di fare questa novena alla Divina Misericordia. Però, Santa Faustina ha messo in iscritto il testo della novena soltanto successivamente. La citata novena si trova alla fine del III Quaderno, pp. 404-410, dopo la descrizione di un breve soggiorno a Rabka e del ritorno a Cracovia. È tuttavia inconcepibile che Elena Faustina fosse in grado di comporla sia a Rabka, dove le sue sofferenze giunsero ad una gravita mai raggiunta prima, sia dopo il ritorno a Cracovia: l'assetto chiaro e logico della novena evidente dall'inizio alla fine, induce a supporre la concentrazione delle facoltà intellettuali, stabilizzate in conseguenza di uno stato di salute soddisfacente ed infine condizioni di vita favorevoli alla concentrazione delle facoltà intellettuali. Queste tre supposizioni non furono realtà se non verso la fine del primo soggiorno nell'ospedale di Pradnik e proprio a quel momento occorrerebbe fissare la composizione della novena. Pertanto il III Quaderno inizia con la descrizione del soggiorno in ospedale ( D., p. 359 ), e termina con la novena scritta durante tale soggiorno e messa alla fine dello stesso quaderno, che Elena Faustina aveva con sé in ospedale " ( I.A.T.C., p. 101 a metà ). La novena venne stampata per la prima volta nel 1937 in un libretto intitolato Cristo, Re di Misericordia, presso l'editore J. Cehuiski di Cracovia. La copertina riproduceva a colori il Cristo Misericordioso con i due raggi e con sotto scritto " Gesù, confido in Te! ". Oltre la novena, il libretto conteneva il testo delle " Invocazioni " ( Diario, pp. 340-341 ) - scritte in forma di litanie da Don M. Sopocko - e la Coroncina alla Divina Misericordia ( Diario, p. 193 ). La superiora della casa di Cracovia, che aveva conosciuto Santa Faustina a Wilno, M. Irene Krzyzanowska, fece distribuire il libretto in varie case della congregazione. Le suore recitavano privatamente queste preghiere senza conoscerne la provenienza ( in proposito anche Diario, p. 458 sotto la data del 10.XI.1937 ). Appendice 6 ( Q. V, nota 54 ) L'osservazione fatta qui da Santa Faustina non rivela tanto che la divisione della comunità in due differenti " cori " ( le suore direttrici e le suore coadiutrici ) urtava la sua sensibilità religiosa quanto piuttosto addita una stonatura poco conforme al Vangelo che persisteva, da secoli, negli istituti religiosi e che solo il Concilio Vaticano II è riuscito a correggere. Forse l'incidente raccontato non è stato provocato dall'appartenenza a due cori differenti, dato che Sr. Serafina sembra abbia lasciato di sé un ricordo di persona caritatevole; forse non sapeva, quando diede quell'ordine, che Santa Faustina era tanto sofferente - forse … Però la forte reazione della Santa ci fa supporre che le cose stavano diversamente. Infatti ci sono dei dati che indicano quanto una certa mentalità fosse diffusa, anche inconsciamente, causando molte sofferenze alle suore converse come nel caso seguente. Durante il processo informativo sulla vita e le virtù di Santa Faustina ( Summ., p. 212, 5 587, ad 16 ), Sr. Placida Putyra ha deposto: " Quando in seguito ( nel 1936 ) la Serva di Dio venne per un certo tempo a Walendów, ricevette dalla superiora di allora, cioè, Sr. Serafina l'ordine di togliere la muffa dalle pareti del refettorio e di un'altra grande stanza attigua. Debbo chiarire che in quegli ambienti c'era umidità e durante l'inverno si formava la muffa per mancanza di ventilazione. Io stessa ho fatto qualche volta quel lavoro e so quanto sia pesante. Sapendo che la Serva di Dio era già malata, pensavo che fosse un impegno troppo pesante per lei. Le domandai perciò se avrebbe fatto quel lavoro. Mi rispose: "Naturalmente! Ho ricevuto un ordine e lo eseguirò. Non conto sulle mie forze, ma sull'aiuto di Dio". Ed in effetti eseguì l'ordine e molto bene ". Nello stesso processo Sr. Regina Jaworska confermò quanto detto sopra. " Ricordo quando venne a Walendów ed era già malata, ricevette la pesante incombenza di pulire le pareti dall'umidità e dalla muffa invernale. Stava sulla scala e lavorava di buona lena. Le suore provavano compassione per lei, perché aveva un lavoro tanto pesante ed essa con gioia rispondeva: "È volontà di Dio. La superiora mi ha dato quest'ordine, perciò faccio la volontà di Dio " " ( Summ., p. 323 § 982, ad 34 ). Inoltre è molto significativa la dichiarazione fatta da Sr. Serafina stessa nel suo commentario sulla vita della Santa: " C'è stato un periodo in cui non avevo un incarico specifico e mi sentivo male ed ero abbattuta spiritualmente. Suor Faustina non lo sapeva, ma da Pradnik in sanatorio mi mandò un bigliettino, sul quale trovai scritte queste parole: "Ama la volontà di Dio" " ( Summ., p. 452 verso la fine ). Occorre ricordare in proposito che, scrivendo la regola per il nuovo istituto voluto da Gesù ( già nell'anno 1935 ), Santa Faustina aveva stabilito quanto segue: " Fra di loro non ci sarà alcuna divisione in cori, ne si divideranno in madri e mammine, né in reverende e in reverendissime, ma saranno tutte uguali fra loro, anche se all'origine c'era fra loro una grande differenza " ( Diario, p. 215 ). È probabile che, sulla questione dei cori nelle congregazioni religiose. Santa Faustina abbia ricevuto qualche ispirazione da Gesù stesso. Una testimone al processo informativo sulla vita e le virtù di Santa Faustina, Sr. Damiana Ziótek, ha deposto: " Parlando di questa cosa con la Serva di Dio espressi il desiderio che i due cori venissero unificati. La Serva di Dio rispose: "Prega la Beatissima Vergine, e Gesù può farlo" " ( Summ., p. 131, § 361 ). Sr. Giustina Golofit inoltre ha deposto: " La Serva di Dio diceva … che sarebbe venuto un tempo in cui nella nostra congregazione non ci sarebbero stati più due cori, ma soltanto uno ed un amore maggiore di quello attuale e che proprio a causa di questa duplicazione non c'era la benedizione di Dio " ( Summ., p. 242 § 702, ad 54 ). Sr. Gaetana Bartkowiak aggiunse: " Ricordo che una volta venne emessa la disposizione di fare la ricreazione separatamente, da una parte le suore del primo coro e dall'altra quelle del secondo coro. La cosa non mi piacque e mi rivolsi per questo alla Serva di Dio dicendole che tale separazione fra le suore mi dava fastidio. Mi rispose che sarebbe venuto un tempo in cui non ci sarebbero più stati due cori e tutte le suore sarebbero state ad un unico livello ed aggiunse: "Io questo non lo vedrò, ma lei sorella lo vedrà". Quando espressi il dubbio che ciò si potesse mai verificare, la Serva di Dio rispose: "Lei sorella ha poca fede; a Gesù questo non piace e non sarà come adesso" " ( Summ., p. 340, § 1044, ad 16 ). Tuttavia si deve sottolineare che in Polonia già negli anni 1956-1963, per ordine del Primate della Polonia Card. Stefano Wyszynski, nella maggioranza degli ordini e delle congregazioni femminili, in base ai permessi speciali della Santa Sede, erano stati aboliti i due cori ( Dekret n. 2921/62/P. del 15.VI.62 ).