La nube della non-conoscenza

Capitolo 64

Le altre due facoltà principali sono la ragione e la volontà; il loro operato prima e dopo il peccato

La ragione è la facoltà con la quale distinguiamo il male dal bene, il male dal peggio, il bene dal meglio, il peggio dal pessimo, il meglio dall'ottimo.

Prima che l'uomo peccasse, la ragione era in grado di fare tutto questo per natura.

Ma ora è così accecata dal peccato originale, che non può farlo se non è illuminata dalla grazia.

E sia la ragione stessa che l'oggetto su cui opera, sono entrambi compresi e contenuti nella memoria.

La volontà è la facoltà con la quale scegliamo il bene ( una volta che è stato stabilito dalla ragione ) e con la quale amiamo Dio, desideriamo Dio, e infine, con piena adesione e immensa gioia, riposiamo in Dio.

Prima che l'uomo peccasse, la volontà non poteva sbagliare nel scegliere o nell'amare o nel fare qualsiasi altra cosa di sua competenza, perché allora era in grado per natura di gustare ogni cosa nella sua vera realtà.

Ma ora non può più farlo, se non con l'unzione della grazia.

Spesso, infatti, a causa della corruzione del peccato originale, la volontà gusta come buona una cosa assolutamente cattiva che ha solo l'apparenza del bene.

E sia la volontà che quanto ne costituisce l'oggetto, sono contenuti e compresi nella memoria.

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