Fratel Teodoreto ( Prof. Giovanni Garberoglio )

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« Preferiranno sempre gli altri ... »

C'è un punto di Regola che invita i Fratelli a « preferire sempre gli altri a sé medesimi », ed è un punto che, fedelmente osservato, condurrebbe a gran perfezione.

L'istinto egoistico, difficilmente sradicabile con totalità, porta proprio a fare il rovescio, e cioè a preferire sé agli altri; e non è detto, purtroppo, che questa non continui ad essere la regola ( con iniziale minuscola! ) più seguita da molti, e nonostante il chiaro invito alla reazione contenuto nella Regola ( con lettera maiuscola! ).

Fratel Teodoreto, dal canto suo, stava a quest'ultima: sempre pronto a scomodare sé, per servire meglio gli altri.

"Un giorno arrivò a Santa Pelagia un Fratello in soprannumero - è ancora Fr. Angelo che racconta - e non c'era letto per farlo dormire.

Accortosene, il Fratel Teodoreto si offrì subito a dargli il suo; e lo fece con tanta prontezza e insistenza, assicurando che avrebbe trovato modo di aggiustarsi, che il Direttore ebbe da faticare per impedirgli di privarsene".

Una stanzetta, sia pur semplice ma ordinata e ben esposta, è una piccola ricchezza a cui può aspirare anche il religioso, che deve amare la sua cella.

E, quando si tratta di sistemarsi, anche solo per qualche giorno, in un nuovo ambiente, se la distribuzione non venne prevista d'autorità, può anche accadere che qualcuno si senta tentato di correre per assicurarsi un discreto posticino, possibilmente esposto al sole d'inverno, e all'ombra d'estate.

Fratel Teodoreto a queste corse non partecipava mai; si valeva però della sua autorità, quand'era direttore, per sistemarsi secondo il suo gusto ... spirituale, ch'è naturalmente l'opposto del gusto carnale.

Ecco a proposito la testimonianza d'un giovane Fratello:

"Quando la Comunità di S. Pelagia, nell'anno 1940-41, risiedeva in Via Po, il Fr. Teodoreto assegnò ai suoi Confratelli la camera.

( Ce n'erano di veramente belle e signorili ).

Per sé scelse la più scomoda, perché piuttosto isolata.

Nell'inverno di quell'anno, cadde ammalato del suo solito male: nefrite.

S'imponeva quindi di cambiare camera, perché poco esposta e piuttosto fredda.

Alcuni Fratelli glielo fecero osservare. Assolutamente egli non volle muoversi di là...

Traslocati, dopo un anno, in via Cavour sopra la Casa Editrice A. e C., anche questa volta, come camera scelse la peggiore: una ex-cucinetta, con ancora dentro tavoli e ripiani per fornelli, ed altri utensili.

Inoltre, vicino a questa cameretta-cucina, stava il servizio igienico.

Era chiaro che il Fr. Direttore aveva scelto per sé il peggio affin di lasciare il meglio ai Confratelli.

Ma ciò che destò in noi tutti sentimenti di ammirazione più grande ancora, fu quando giunse in Comunità un nuovo Confratello.

Come sistemarlo? Pareva impossibile; eppure la sua carità e spirito di abnegazione gli fecero trovare subito una soluzione.

Tutte le sere si vedeva il Fratello Teodoreto recarsi a bussare alla porta della sua ex-cameretta; prelevava da un cantuccio le lenzuola, le coperte, e ... tacito, sereno, con una naturalezza veramente ammirabile, andava nel minuscolo parlatorietto, si faceva il letto sul sofà, e ... credo che colà dormisse i suoi sonni migliori...

Chissà non sognasse quel povero ( di cui mi parlò ) assistito dai Catechisti, il quale si sdraiava, felice di avere un "suo" appartamento, ai piedi delle ridenti colline di Torino, e precisamente nel "tubo di cemento" di una vecchia conduttura?...".

Sono cose che, a leggerle, sembrano così naturali ... e invece sono tanto soprannaturali: sono proprio il segno di un'anima che, vivendo di fede, nei propri fratelli vede Gesù, ed è tutta gaudiosa di potere far star male sé, perché stia bene Lui! ...

Parrebbe possa bastare quanto venne esposto in questo capitolo, per concludere che Fratel Teodoreto praticò in modo esemplare il doppio precetto dell'amor di Dio e del prossimo, realizzando in sé quell'ideale del perfetto cristiano che è il necessario piedestallo all'ideale della perfezione nella vita religiosa da Lui abbracciata e che ora passiamo a esaminare.

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