Positio super scriptis

Osservazioni generali

1 - Dalla lettura dell'epistolario e degli scritti destinati ai membri dell'Unione Catechisti emerge indubbiamente la figura di un uomo dalle salde convinzioni soprannaturali.

Fr. Teodoreto ha assimilato bene lo spirito del fondatore delle Scuole Cristiane, S. Giovanni Battista de La Salle, e vive nella migliore tradizione ascetica dell'Istituto, consistente nella devozione ai misteri di Cristo ( di chiara derivazione berulliana ).

Per un insieme di circostanze singolari, si orienta verso il mistero di Cristo Crocifisso e se ne fa ardente propagatore.

Tutta la sua pietà trova qui la sua sorgente e il suo oggetto specifico, proponendosi, sull'esempio di S. Paolo, « di non sapere altro che Gesù Cristo, e Gesù Cristo Crocifisso » ( 1 Cor 1,2 ).

Vivamente appassionato a tale mistero, non esita a raccogliere una famiglia religiosa per coltivare la devozione verso il Crocifisso e a compiere un attivo apostolato nella Chiesa proprio nel nome del Crocifisso.

Ciò gli vale un gran titolo di merito.

In tempi nei quali la pietà segue le vie facili del sentimento e si stempera in devozioni di scarsa incisività, Fr. Teodoreto chiama se stesso e gli altri ad una devozione fondamentale che, ricordando la Redenzione, riassume il mistero di amore di Dio per gli uomini.

2 - Si sa che le pratiche di pietà servono ad alimentare la devozione, cioè l'atto interiore della virtù della religione.

Fr. Teodoreto, favorendo le pratiche di pietà verso le Cinque Piaghe, tende appunto, alla vera devozione che è « il movimento riverenziale e affettuoso dell'anima verso Dio, ritenuto degno di amore e di rispetto ».

Non considera le pratiche di pietà, perciò, come fine a se stesse, ma soltanto come mezzi eccellenti per arrivare a Dio con donazione totale.

Di qui la sua insistenza per distaccarsi dalle cose terrene, per sottomettersi completamente alla Volontà di Dio, per non cercare ad ogni costo le consolazioni inferiori, per vivere in una fede ed in una carità operosa.

La devozione al Crocifisso e alle Cinque Piaghe, che tanta parte ha nella vita e nell'insegnamento di Fr. Teodoreto, è una sintesi di vita cristiana e comporta l'esercizio di tutte le virtù teologali e cardinali.

Gli scritti del Servo di Dio, infatti, sono espliciti al riguardo.

Sarebbe una vera distorsione della verità il considerare la sua devozione al Crocifisso o alle Cinque Piaghe come mia pratica di pietà che si esaurisce in una preghiera vocale, senza coinvolgere la vita per una adesione amorosa a Dio.

3 - Un terzo aspetto di Fr. Teodoreto va messo in rilievo, ed è la fusione tra vita contemplativa e vita attiva.

Fu un uomo di preghiera e di azione.

Seguendo la linea caratteristica dei Fratelli delle Scuole Cristiane, volle dedicarsi ai ragazzi e ai giovani.

Si sentì catechista per sicura vocazione e comunicò ad altri lo stesso ideale.

Non si può spiegare la fondazione dell'Unione Catechisti senza un vero carisma che Dio gli comunicò: carisma assai preciso, in quanto egli precorse i nostri tempi nei quali c'è nella Chiesa una vera fioritura di Istituti Secolari.

Il Servo di Dio ebbe un altissimo concetto del catechista.

Non lo considerò un insegnante qualsiasi o trasmettitore di nozioni religiose, ma un maestro di vita che deve dare testimonianza continua di ciò che comunica con il suo insegnamento.

Perciò voleva che i suoi catechisti avessero, sì, solida capacità didattica, ma soprattutto preparazione spirituale in modo che il loro esempio equivalesse ad una lezione vivente di irrefutabile efficacia.

Le istruzioni, i commenti alle Regole e Costituzioni, le circolari ad altro non mirano che a « modellare » il catechista per una autentica imitatio Christi, soprattutto nella umiltà e povertà.

A questo orientamento contribuì, in misura non piccola, l'autorità del Musso; ma è certo che Fr. Teodoreto non si limitò a ripetere una indicazione suggerita dal Musso, ma l'assimilò e la rese convinzione personale.

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