Diario di Cesone

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Domenica 7 aprile 1929

Peccato ( 280 - 281 )

Ritiro mensile

Fratel Teodoreto spiega bene il lavoro della grazia. Gesù è in noi e non c'è predica che ci faccia capire così bene la verità come la voce di Gesù.

Riguardo al peccato.

Il nostro Regolamento ci fa combattenti consigliandoci la riparazione al peccato.

Bisogna avere un grande orrore al peccato perché del resto non si può riparare.

Perché si ha tanta cura di spegnere il fuoco, perché se ne conoscono gli effetti.

Convincersi colla meditazione della gravità del peccato.

Pensare alle tristi conseguenze del peccato, non lasciare specialmente di guardare il Crocifisso.

Nutrire in cuore un vero orrore al peccato per combattere con energia la bestemmia e il turpiloquio.

Così facevano i santi i quali tremavano alla vista del peccato.

Sapremo così anche dire qualche parola a chi pecca facendogli conoscere anche dal nostro contegno il dispiacere che si reca a Dio.

Non avere odio per il peccatore, ma per la colpa.

La S. Scrittura ci ammonisce: "Il peccato chi lo comprende?".

Solo Gesù Cristo.

Domamdargli di conoscere la gravità del peccato e pregarlo così: "Signore liberami dal peccato".

Voi volete bene a Nostro Signore e desiderate di amarlo, perciò parlate con Gesù e considerae la parola delle leture spirituali e delle prediche come parola di Gesù ricolta a voi.

Gesù ha preparato da molto tempo questo tempo e desidera di parlare con ciascuno di noi.

Facciamo anche un ritiro allegro.

Nella vita di Suor Benigna si legge che trovandosi in cura in villeggiatura a S. Vito, Gesù gli indicava persino la cura.

Nei giorni di ritiro possiamo comodamente parlare con Gesù, mentre negli altri giorni non possiamo perché distolti da tante altre occupazioni.

Cari giovano, se comprenderete il male del peccato, non avrete difficoltà ad essere buoni.

Altra conferenza del Fr. Teodoreto.

Il peccato è un ladro che ruba la gloria di Dio.

Il peccatore non dà a Dio la gloria che gli deve mentre noi siamo obbligati a dar gloria a Dio.

Che terribile castigo ha dato Iddio agli Angeli per la loro ribellione, per un solo peccato di pensiero.

Creò per essi l'inferno.

sembra a no esagerao perché non conosciamo la malizia del peccao, ma Iddio non dà mai castighi superiori al male.

Consideriamo il castigo dato al peccato di Adamo: tutti i mali del mondo, malatia, dolori, la morte conseguenza del peccato.

Iddio non cede la sua gloria.

Il peccato ruba la gloria, l'onore a Dio.

Ruba tutti i nostri meriti incominciando da quelli della prima infanzia, quelli della prima Comunione.

Non ci permette più di meritare per il Cielo e ci conduce alle abitudini cattive.

Ecco allora che se nuriremo un vero oddoe al peccato, sapremo offrire qualche mortificazione ogni venerdì e specialmente al 1° venerdì del mese in cui bisogna riparare realmente i peccati del mese.

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