Diario di Cesone

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26 maggio 1929

Obbedienza ( 296 - 297 )

Conferenza del Fr. Teodoreto ai Novizi

Con la povertà sacrifichiamo la parte esterna, con la castità la parte interna, ma inferiore cioè il nostro corpo, ma con l'obbedienza sacrifichiamo la parte più nobile cioè lo spirito, l'anima, la volontà.

Con questi tre voti praticati continuamente offriamo a Dio giorno per giorno, ora per ora la nostra Messa.

Imitando G. C. è in unione a Lui si offre in tutto il mondo e in tutte le ore al Suo Eterno Padre in modo completo e assoluto.

L'obbedienza è la più perfetta fra le virtù evangeliche e naturalmente costa di più a praticarla più delle altre.

Dove trarremo i motivi dell'obbedienza?

Dal S. Vangelo e dall'esempio di G. C.

Dobbiamo obbedire, ma G. C. non viene a dirci cosa dobbiamo fare, e farci conoscere qualìè la sua volontà.

Ecco però ci presenta il Superiore e ci dice: "Chi ascolta voi, ascolta me ... ".

Vi sono tre gradi di obbedienza.

Dato che dobbiamo obbedire è necessario essere certi di fare la volontà di Dio.

Ora siccome G. C. ci palesa la sua volontà per il comune di tutti gli uomini, non direttamente, ma per mezzo dei comandamenti, così manifesta la sua volontà al religioso in ogni caso particolare per mezzo del Superiore.

I motivi di obbedienza ai Superiori li dobbiamo trarre dalle parole di Gesù nel Santo Vangelo di cui dovremo servirsi sovente per la lettura spirituale e cioè:

"Ciò che avrete fatto al più piccolo del vostro prossimo l'avrete fato a me".

Questo per dire che in tutti gli uomini dobbiamo vedere G. C. in modo paricolare poi nei Superiori per i quali G. C. ha detto: "Chi ascolta voi, ascolta me".

L'obbedienza di divide in tre gradi:

1° - Obbedienza di esecuzione che dev'essere interna, pronta e coraggiosa, umile e senza scuse. ( es. di obbedienza incompleta e non virtuosa quella del soldato )

2° - Obbedienza di volontà consiste nel fare nostra la volontà del Superiore in tutto, anche nelle cose più piccole.

Ricordarsi che anche quando il Superiore è allegro, gioca e si diverte con noi non dobbiamo dimenticarci che abbiamo con noi il rappresentante di G. C.

3° - Obbedienza di giudizio, cioè far nostro il modo il modo di giudicare del Superiore.

Non stare a giudicare il comando del Superiore, come non si starebbe a giudica il comando se venisse proprio da Gesù in persona.

Vedere G. C. nella persona del Superiore con la stessa fede con la quale si vede G. C. nell'Ostia Santa, che anoi appare pane, ma è bensì il corpo e sangue, anima e divinità di G. C.

Le disobbedienze fatte contro i Superiori extra Congregazione nn vioano il voto, pur dovendo tendere alla perfezione anche in quel settore.

Talvolta avviene che si esegue l'obbedienza si piega la volontà, ma non il giudizio.

Anche se il Superiore sbaglia, si avrà sempre il merito dell'obbedienza lasciando la responsabilità al Superiore dei suoi eventuali schiribizzi.

Dubitare sempre della nostra volontà, dobbiamo in certo modo non avere più la volontà.

Avere in mente che il Superiore come dall'alto di una collina vede molte cose che sfuggono a chi si trova in fondo di essa.

Noi sappiamo che Dio governa tutto il mondo, ordina tutto a mezzo dei gerarchi ( Gli angeli, la Chiesa )

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