Diario di Cesone

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13 novembre 1929

Regole ( approvazione ) ( 343 - 344 )

Udienza concessa da S. E. il Card. Giuseppe Gamba al F.llo Teodoreto e ai catechisti Cesone e Ughetto

Introdotti nel salone delle udienze Sua Eminenza ci chiede in piemontese: "Che cosa c'è di nuovo da dirmi?"

Gli consegnamo le Regole e lo rendiamo edotto che le stesse sono state ridotte, secondo il Suo consiglio, alla forma di Regole per congregazione diocesiana e che si ebbe cura di far risaltare che i Catechisti tendono alla vita comune.

"Va bene, esclama S. E. nel mentre si mette gli occhiali".

Poscia legge forte tutto il capo I, art. L, 2,3 e si ferma ai santi protettori esclamando: "Ne avete messi molti e tutti santoni. Va benissimo, lo farò vedere subito".

Poscia gli si espone il desiderio di fare data operazione di vendita di titoli per poter effettuare nel più breve tempo possibile l'acquisto della Casa di Carità e lo si prega di parlarne con S. E. Mons. Pinardi.

S. eminenza esaminata la cosa ne dà l'autorizzazione previa alcuni avvisi che le circostanze speciali del venditore richiedono.

Si tratta quindi del S. Giubileo e Sua Eminenza concede di fare il giubileo nell'interno dell'Istituto Arti e Mestieri facendo sei visite alla cappella, la S. Confessione e la S. Comunione.

"L'offerta avendo il voto di povertà ed essendo poveri la farete per la vostra casa".

Indi S. e. ci dà la benedizione che riceviamo in ginocchio.

Fratel Teodoreto accenna a S. E. ai giovani del postulantato, tutti ben scelti e di grandi speranze.

S. Eminenza se ne compiace ed esclama. "Va bene, si vede proprio che Gesù vuol formarvi Lui, fatevi sempre più buoni".

Fr. Teodoreto prega ancora di appoggiare la pratica presso gli Incaricati di Curia, dandoci un'approvazione scritta per poter andare avanti.

Sua Eminenza risponde; "Voi siete già approvati, andate avanti.

Vedremo poi di darvi l'approvazione scritta ad esperimentum. Sì, sì, si potrà poi dare".

Felici e contenti lasciamo il palazzo arcivescovile e strada facendo si commentava il grande avvenimento, constatando come il Signore abbia predisposto tutto per il bene dell'Unione.

"Siete veramente i beniamini del Signore, esclama contento Fratel Teodoreto, fatevi coraggio e comunicate poi anche agli altri questi tratti della bontà del Signore verso l'opera vostra".

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