Diario di Cesone

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12 gennaio 1930

Orazione ( 358 - 359 - 360 )

Diario del noviziato

Conferenza di Fr. Teodoreto

Cause volontarie di distrazione durante l'orazione.

L'orazione è un'occupazione di tutta l'anima e non è gradita a Dio se non si esercitano in essa tutte le potenze: mente, cuore e volontà.

Ogni distrazione volontaria accettata è una offesa a Dio, perciò siamo tenuti a far bene tutte le orazioni, anche se fatte liberamente.

Le cause volontarie di distrazione possono risiedere:

a) nella volontà

b) nel cuore

c) nell'intelligenza

d) nei sensi.

La volontà può difettare:

1°) per mancanza di preparazione.

Come per tutte le udienze concesse da grandi uomini, così bisogna pensare a quello che si dirà nell'udienza di Dio.

La preparazione si distinque in:

a) preparazione remota, che consiste nella vita cristiana ed è indispensabile

b) preparazione prossima, che consiste nel determinare l'argomento dell'orazione.

2°) per ritardo nel cominciare l'orazione.

Bisogna tenere il pensiero unito a Dio si dallo svegliarsi, pensare all'orazione vestendosi, non permettersi alcun pensiero estraneo, mostrare a Dio il desiderio di orare bene.

3°) per la passività dell'anima.

L'orazione richiede attività: esaminarsi, riflettere, volere, ecc.

Chi non lavora si distrae.

Allorchè avremo dimostrato a Dio la nostra buona volontà, Egli ci prenderà in braccio come la mamma prende il suo bambino e la nostra orazione proseguirà facile e dolca.

Gli impedimenti derivanti dal cuore possono essere.

1°) attacco sregolato a qualche cosa, come i propri comodi, l'egoismo ecc

2°) attacco sregolato a qualche persona - che è ancora peggio, perché il cuore è preoccupato sempre dell'oggetto del suo amore.

Bisogna dare a Dio tutto il proprio cuore.

Sono pochi che amano Dio così, ma questi sono la gloria del cuore di Dio.

Dice infatti il demonio: ecco che io non ho fatto nulla per gli uomini, nè sono morto in croce per essi, eppure tutti mi seguono.

Stiamo attenti che il mondo cerca mille modi di avere il nostro cuore.

Diciamo con S. Francesco di Sales: se sapessi che una fibra del mio cuore non vibra per Iddio, io la strapperei.

Le cause di distrazione dovute all'intelligenza sono:

1°) il non scegliere un soggetto adatto di meditazione, oppure non conforme alle proprie attitudini, ai propri bisogni, ecc.

2°) il non seguire un metodo, almeno finché si è principianti

3°) la leggerezza dello spirito, che non sa stare raccolto.

Gli impedimenti dei sensi sono:

1°) la immodestia degli occhi.

Le immagini viste ritornano in mente e disturbano l'orazione.

Non possiamo stare uniti a Dio senza raccoglimento, né stare raccolti senza custodire diligentemente gli sguardi.

2°) le parole inutili

Chi parla molto con gli uomini parla poco con Dio e Dio non parla con lui, perché sta scritto: ducam eam in solitudem et oquar ad cor eius.

3°) la immortificazione generale

Bisogna essere abituati a lottare, perché l'orazione è lotta per vincersi.

Gli impedimenti a far orazione possono poi ancora avere cause diverse e cioè:

1°) le mancanze volontarie

Chi pecca volontariament non è disposto a unirsi con Dio

Il peccato veniale è un peso che trascina a terra, una nube che nasconde la luce di Dio.

2°) le letture troppo affascinanti

3°) le troppe preoccupazioni e l'affarismo

Bisogna fare tutto con calma

4°) l'azione diretta del demonio

Cerchiamo dunque di togliere tutte queste cause e la nostra orazione sarà facile e ben fatta.

Se potessimo avere il fervore sensibile, questo ci aiuterebbe molto e quindi chiediamo a N. S. di accordarcelo.

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