Diario di Cesone

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16 febbraio 1930

Orazione ( 374 - 375 )

Noviziato

Conferenza del Fr. Teodoreto sul metodo di orazione di S. G. B. La Salle.

Il metodo di S. G. B. La Salle incomincia con la preparazione immediata, ma il santo raccomanda a parte anche la preparazione remota, che paragona:

1° ad un'udienza ottenuta da un gran personaggio

2° ad un ricevimento in casa nostra di un gran personaggio.

Quando si vuol ottenere un'udienza, si evita accuratamente tutto ciò che può far dispiacere a chi la deve concedere.

Ottenuta poi l'udienza ci si prepara nel miglior modo possibile.

Giunti al cospetto del personaggio si saluta, si ringrazia dell'udienza concessa, si chiede scusa del disturbo e finalmente si espone l'oggetto.

Dopo l'udienza si ripetono i ringraziamenti e le scuse.

Se non si è pienamente soddisfatti si cerca di impegnare persone influenti.

Così pure, dovendo ricevere in casa qualche personaggio, si fanno mille preparativi e principalmente: si pulisce tutto accuratamente e si cerca di ornare nel miglior modo possibile.

La stessa cura si deve avere per prepararsi all'orazione, che è udienza concessaci da Dio e ricevimento di Dio da parte nostra.

Senza preparazione non c'è orazione: sarebbe un tentare Dio.

É da insensato pretendere l'aiuto di Dio senza la nostra cooperazione.

Dio è per noi ciò che noi siamo per Lui.

Vedremo Dio più o meno, secondo che saremo più o meno preparati a comparrgli davanti.

La preparazione è necessaria a tutti; più laboriosa a chi vive nel peccato veniale, meno difficile ai ferventi, facile a chi è unito con Dio.

Se la preparazione sarà nulla; se poca, poca ( la preparazione e l'orazione di Abramo ).

In primo luogo bisogna far pulizia nell'anima prpria:

a) purificando l'anima dai peccati.

Il peccato è un legame che lega l'anima alle creature, un peso che la tiene bassa.

L'anima in peccato non può trattenersi con Dio, perché è a Lui insopportabile.

La sua preghiera non può essere esaudita.

Che c'è di comune fra la giustizia e l'iniquità, fra Dio e Satana?

Il peccato turba l'intelletto e snerva la volontà.

b) purificando l'anima dalle passioni

Per contemplare Dio l'anima dev'essere in sé e non in cerca di riposo nelle creature.

La nebbia delle imortificazioni e delle passioni impedisce ciò che il Signore dice: Animalis homo non percipit ...

Del resto Iddio non parla nel trambusto: Ducam eam in solitudinem".

c) purificando l'anima dall'attacco alle creature

L'affetto alle creature impedisce di affezzionarsi a Dio.

Ciò che avremo avuto nello spirito durante il giorno, si ripresenterà anche durante l'orazione.

Non bisogna accettare tutto ciò che passa per la mente: ciò sarebbe rendersi inferiori alla natura umana,

É nel raccoglimento che si trova Dio e si impara a parlare con Lui.

In secondo luogo bisogna ornare l'anima propria.

l'ornamento migliore è la vita di fede.

Chi vuol comprendere le cose di Dio ha bisogno di fede.

Occorre inoltre rivestirsi dell'umiltà e di tutte le altre virtù.

Senza umiltà è impossibile parlare a Dio, capirlo, unirsi a Lui.

L'uomo arrogante è in abominazione a Dio.

Ricordiamo la parabola del Fariseo e del Pubblicano.

Prendiamo dunque lo spirito della Chiesa la quale continuamente chiede perdono a Dio dei nostri peccati e moltiplica le sue assoluzioni.

se noi aviteremo con cura ogni peccato, anche minimo, avremo tutti i requisiti richiesti e saremo ben preparati per fare orazione.

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