Diario di Cesone

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7 settembre 1930

Paradiso ( 405 - 406 )

Ritiro a Villa Nicolas

Conferenza del Fr. Teodoreto sul Paradiso.

Il Paradiso dovrebbe essere il nostro costante pensiero.

Di esso ci parla Iddio, i Santi, il demonio stesso e il mondo.

1) L'uomo aveva perduto il Paradiso col peccato, ma la SS. Trinità decise la Redenzione.

Quale opera più grandiosa di questa?

Dunque tanto vale il Paradiso.

E quanta pazienza Iddio usa con l'uomo per condurvelo.

Il Paradiso non si può assolutamente descrivere perché non abbiamo nulla con cui paragonarlo.

"Nec oculos vidit": è superiore infinitamente a tutta la bellezza di questo mondo.

"Nee auru audivit": è infinitamente superiore a tutta la scienza, a tutte le idee pià grandi degli uomini.

"Nec in cor hominis ascendit": superiore a qualsiasi soddisfazione, a tutti i godimenti del cuore.

Indescrivibile: ecco la migliore descrizione.

Ascoltiamo le parole dei Santi:

S. Francesco d'Assisi: Tanto è il bene che io aspetto che ogni pena mi è diletto.

Fra Leopoldo: Ci è necessario il pensiero della ricompensa.

Via la tristezza dal cuore.

S. Francesco Saverio: Basta Signore!

"In casa del Padre mio vi sono molte mansioni".

"Ad ogni merito un peso interminabile di godimenti".

quali e quanti sacrifici fecero i Santi a questo pensiero!

3) Tutta l'arte del demonio è rivolta a far perdere il Paradiso.

Egli sa il bene che ha perso.

4) Il mondo è seguace del diavolo.

Con la stampa, con la moda, con tutte le sue arti tende a togliere cittadini al Cielo.

Non siamo dunque noi come bambini che si acquistano con dei balocchi: tendiamo costantemente al vero bene, al Paradiso.

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