Diario di Cesone

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30 novembre 1930

Fede ( 421 - 422 )

Noviziato dei Catechisti

Il Fr. Teodoreto prosegue nel commento delle Costituzioni e parla dello spirito che deve animare i Catechisti.

Lo spirito è uno solo, ma ha diverse manifestazioni.

I - S. G. B. La Salle scrive: "Ciò che è di maggior importanza ed a cui si deve porre maggior attenzione è che tutti abbiano lo spirito della associazione che i novizi attendano ad acquistarlo e coloro che vi sono legati pongano la principale cura a conservarlo ed accrescerlo, perché deve animare tutte le loro azioni.

Quelli che non l'hanno o lo perdettero devono reputersi membri morti, perché privi della grazia del loro stato e persuadersi che sarà loro difficilissimo conservarli in grazia di Dio.

Lo spirito di fede è uno spirito che si regola e si conduce in ogni cosa per via di massime e di sentimenti tratti principalmente dalla S. S.

II - Aver fede e vivere la fede sono cose diverse: la fede fa il cattolico, la vita di fede fa il giusto, il santo.

La vita di fede è una vita pura, soprannaturale, elevata sopra dei sensi e della ragione, una vita unicamente degna del cristiano.

vivere di fede come principio e regola della propria condtta, dei propri sentimenti, e farla presiedere a tutti i progetti, richiamarla in tutte le opere e pensieri, renderla arbitra del nostro cuore, consultarla in tutti i nostri frangenti, dubbi e difficoltà, non far nulla se non per motivi di fede.

Lo spirito di fede innalza il cristiano sopra se stesso e, riempiendolo di G. C. lo fa vivere di una vita divina, in modo degno di Dio.

III - Gli effetti che lo spirito di fede produce in chi lo possiede sono:

a) nulla riguardare se non con gli occhi di Dio.

Non considerare le creature se non come Dio le conosce.

b) nulla fare se non con la mira a Dio.

Aver l'attenzione rivolta a Dio nel fare un'azione.

Avere Dio per principio e fine di quanto facciamo, cioè pensare alla Sua presenza, considerarlo come primo autore e motore di quanto facciamo, cioè pensare alla Sua presenza, considerlo come primo autore e motore di quanto facciamo, lascirsi condurre dal Suo Spirito;

c) attribuire tutto a Dio.

Ricevere il bene e il male come proveniente dalle Sue mani, dicendo col Profeta: Dominus dedit, Dominus abstulit, sit Nomen Domini benedictus.

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