Diario di Cesone

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23 dicembre 1944

Distacco ( 755 )

« Chiedo al Fratel Teodoreto l'interpretazione ch'Egli dà all'ultimo detto di Gesù a Fra Leopoldo: "Dirai al Fratel Teodoreto che Io Gesù, padrone di tutti i santi e della santificazione, se si sente di fare il sacrificio di tenersi come corpo morto, e questo sarebbe il compito della sua santificazione". »

Il pio Direttore, un pò sorpreso della mia domanda, mi risponde che veramente la giusta interpretazione l'ha soltanto potuta dare adesso, dopo la lettura delle opere ascetiche di S. Giovanni della Croce.

Non solo abbandonandosi al beneblacito di Dio che si manifesta negli avvenimenti, ma aggiungervi la rinuncia all'Io e ai proprii sensi.

"Cosa difficile per me - dice Fratel Teodoreto - che incominciò solo adesso che le forze mi vanno mancando.

sento disturbi che mi preannunciano la morte: la circolazione del sangue difettosa mi arreca la sordità e macchie come mosche mi offendono l'occhio".

"S. Giovanni della Croce dice appunto che come morti dobbiamo vivere, non dando peso a queste miserie, non desiderando né cercando le straordinarie manifestazioni":

"Secondo lo stesso santo, che S. Teresa definiva come quello che aveva corrisposto megli alla grazia di Dio, non bisogna investigare con domande il pensiero di Dio".

Il Signore ha permesso che io conoscessi solo ora questa dottrina, perché diversamente non avrei fatto tante domande a Gesù per il tramite di Fra Leopoldo".

La Suora che mi ha imprestato ( Suora Carmelitana ) l'opera di S. Giovanni della Croce è molto innanzi nella via indicata da tal santo; mentre io - dice Fratel Teodoreto, incominciando solo ora che son prossimo alla fine - il più piccolo raffreddore può sviluppare in me la causa della morte - trovo molto gravi le difficoltà ed ho bisogno delle preghiere tue".

si può dire che S. Giovanni della Croce detta la teoria della mistica di Gesù in poche e semplici parole rende popolare con le rivelazioni a Fra Leopoldo.

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