Gesù Cristo rivelazione dell'uomo

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Capitolo terzo - XVI

XVI. Impatto dell'apologetica di Teilhard

Ricordiamo che per Teilhard il criterio di verità più decisivo è il massimo di coerenza.

La verità di una visione del mondo, di una religione, si apprezza dalla sua capacità di dare un senso totale all'universo, come pure a ciascuno dei suoi elementi.

« La vera religione … deve … riconoscersi da questo segno, che sotto la sua influenza e la sua luce, il mondo riveste, nel suo insieme, un massimo di coerenza per la nostra intelligenza e un massimo di interesse per il nostro gusto dell'azione ».190

Ora, nella visione del mondo che propone Teilhard, materia e spirito, scienza e religione, mondo e Cristo, si ritrovano uniti e armonizzati.

Il luogo, come anche il mezzo di questo incontro e di questa sintesi, Teilhard li trova nel Cristo universale, -nel Cristo totale.

La forza di Teilhard, nella sua visione del mondo, sta nella sua capacità integrativa: non lascia da parte nessun elemento, ma li riunisce tutti in una visione dinamica.

Riesce a manifestare la coerenza universale dell'universo naturale e soprannaturale in Gesù Cristo.

In questa visione, il fisico, il morale, il sociale, il religioso, sono assunti e unificati in Cristo e da Cristo.

Riprendiamo in breve gli elementi di questa coerenza, fatta dell'incontro di due convergenze, o meglio, di una « convergenza » e di una « emergenza » ( Cristo ).

Da una parte convergenza cosmica di un universo sottoposto a una evoluzione orientata, che progredisce nel senso di assestamenti sempre più complessi e coscienti fino allo spirito, e nel senso di una co-riflessione sempre più ardente.

Il mondo converge su se stesso attraverso un movimento incoercibile e irreversibile d'unificazione.

L'umanità è in cammino verso una sempre crescente libertà e personalità.

D'altra parte, sotto l'azione del Verbo incarnato, la cui presenza storica è stata preparata da millenni di evoluzione, un dinamismo sempre più potente di unificazione, di personalizzazione, d'amorizzazione realizza l'unità di tutti gli uomini in Cristo, capo del corpo mistico.

L'universo convergente si cristifica in un super-ambiente evolutivo.

Fisico e cosmico, cosmico e cristico, vanno alla ricerca uno dell'altro.

Nell'universo che converge, Cristo emerge per assumere e completare la convergenza cosmica.191

Così, solo il cristianesimo è capace di conciliare e riconciliare queste due visioni e queste due fedi: in un personale trascendente e in avvenire immanente.

Solo Cristo realizza la sintesi dell'in-alto e dell'in-a vanti, del Dio dell'in-alto e del Dio dell'in-avanti.192

« Il Cristo-Universo così come lo capisco, dice Teilhard, è una sintesi del Cristo e dell'Universo ».193

« L'Universo e Cristo, ciascuno per conto suo, completandosi e coniugandosi ».194

In lui ( Omega ) tutto sale verso un focolaio di immanenza.

Ma da lui tutto scende come da un focolaio di trascendenza.195

« L'Evoluzione salva Cristo ( rendendolo possibile ); e nello stesso tempo Cristo salva l'Evoluzione ( rendendola concreta e realizzabile ) ».196

Solo il cristianesimo, perché può mettere Qualcuno al vertice dello spazio-tempo, è in grado di dedicarsi al successo di una evoluzione personalizzata e personalizzante.

« È qui che diventa lampante la virtù del Cristico, così come ci è apparso nei capitoli precedenti, generato dall'incontro progressivo, nella nostra coscienza, tra le esigenze cosmiche di un Verbo incarnato e le potenzialità spirituali di un Universo convergente.

In seno all'Ambiente divino, una rigorosa composizione ha luogo … tra le forze del Cielo e le forze della Terra.

Un'esatta congiunzione si produce tra l'antico Dio dell'In-Alto e il nuovo Dio dell'In-Avanti ».

In verità dal momento in cui, invece di isolarlo e di opporlo a ciò che si muove, si « innesta » risolutamente sul Mondo in movimento, il Cristianesimo … riprende istantaneamente e integralmente il suo potere iniziale di attivazione e di seduzione.

Perché esso soltanto, tra tutte le forze d'adorazione nate nel corso della storia umana, manifesta … lo stupendo potere di energificare all'estremo, « amorizzandole », sia le potenze di crescita e di vita sia le potenze di diminuzione e di morte, al centro e nel corso della Noogenesi in cui ci troviamo coinvolti.

Il Cristianesimo ancora e sempre, lo ripeto: ma un Cristianesimo "rinato", sicuro come ai primi giorni di trionfare domani … perché solo capace di diventare la Religione specificamente motrice dell'Evoluzione ».197

Per Teilhard, l'universo evolutivo ubbidisce a una genesi orientata e ascendente, dalla materia alla vita, dalla vita allo spirito, dallo spirito a Cristo.

È centrato sul piano dell'immanenza, perché l'umanità tende a planetizzarsi; è centrata sul piano della trascendenza, perché, più profondo che il centro virtuale del mondo, regna un centro reale: il Cristo.

Tutto è stato creato per Cristo e, in lui, tutto trova il suo compimento.

Tutto concorre all'edificazione del pleroma, cioè il Cristo e l'universo riunito da lui.

Questa sintesi, o meglio, questo affresco gigantesco, prodigioso ( che evoca quello di Michelangelo nella Cappella Sistina ) di tutte le cose in Gesù-Cristo, polo e motore dell'evoluzione, Teilhard lo esprime in quanto scienziato, filosofo, sociologo, teologo, mistico, profeta, artista.

Questo tentativo titanico di sintesi poteva difficilmente sfuggire all'incomprensione di certi spiriti che, per temperamento o per formazione, sono incapaci di entrare nelle nuove prospettive del mondo che ci rivela la scienza moderna.

Ma Teilhard si rivolge innanzitutto agli scienziati del suo tempo.

Questa coerenza e convergenza universale che Teilhard ha cercato, capace di armonizzare la scienza e la fede, l'ascesa di una evoluzione verso la riflessione e un'amorizzazione ardente dell'umanità, Teilhard l'ha infine trovata definitivamente nel Cristo universale, centro universale di coerenza e di convergenza.

È lui che da significato e consistenza alla totalità del reale.

È lui la chiave di intelligibilità del fenomeno umano considerato nella sua totalità; l'uomo e il suo universo segnato dallo spazio e dalla durata.

Teilhard spera che la contemplazione di questa armonia universale, di questa coerenza sovranamente intelligibile, sia di natura tale da suscitare nell'uomo di scienza interesse, attrazione, e forse anche, sotto il soffio dello Spirito, adesione e consenso.

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190 Introduction au Christianìsme, 1944, Oeuores 10, p. 182. E, più.avanti nello stesso testo: « Oggi ( come ieri senza dubbio, ma più esplicitamente ) la capacità di cui testimonia il Cristianesimo di equilibrare, di dirigere, di animare e di pianificare l'Evoluzione umana ( l'Antropogenesi ) ci fa certamente sentire e riconoscere nel Mondo il dito di Dio molto più di qualunque altro avvenimento straordinario particolare » ( Ibid., p. 189 ).
191 Le Christique, 1955, Oeuvrey 13, pp. 103-105.
192 Le Coeur de la matière, 1950, Oeuvres 13, pp. 65-67; Le Christique, 1955, Oeuvres 13, p. 107.
193 Quelques vues générales sur l'Essente du Christianisme, 1939, Oeuvres 10, p. 146.
194 Le Cristique, 1955, Oeuvres 13, p. 105.
195 Super-Humanité, Super-Christ, Super-Charilé, 1953, Oeuvres 9, pp. 195-218.
196 Introduction a la vie chrétienne, 1944, Oeuvres 10, p. 184; Le Christique, 1955, Oeuvres 13, p. 107.
197 Le Christique, 1955, Qeuvres' 13, pp. 113-114.