Summa Teologica - I

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Articolo 2 - Se la giustizia di Dio sia verità

In 4 Sent., d. 46, q. 1, sol. 3

Pare che la giustizia di Dio non sia verità.

Infatti:

1. La giustizia è nella volontà poiché, come afferma S. Anselmo [ De verit. 13 ], essa è la rettitudine della volontà.

La verità invece, secondo il Filosofo [ Met. 6,4; Ethic. 6,2 ], risiede nell'intelligenza.

Quindi la giustizia non ha a che fare con la verità.

2. La verità, secondo il Filosofo [ Ethic. 4,7 ], è una virtù distinta dalla giustizia.

Quindi la verità non rientra nella nozione di giustizia.

In contrario:

Nei Salmi [ Sal 85,11 ] si legge: « Misericordia e verità si incontreranno »: e qui verità sta in luogo di giustizia.

Dimostrazione:

La verità, come si è detto [ q. 16, a. 1 ], consiste nell'adeguazione tra l'intelletto e la cosa.

Ora, quell'intelletto che è causa delle cose è per esse regola e misura, mentre il contrario avviene per l'intelletto che trae la conoscenza dalle cose.

Quando dunque le cose sono misura e regola dell'intelletto la verità consiste nel fatto che l'intelletto si adegua alle cose, come accade in noi: poiché per il fatto che la cosa è o non è, le nostre opinioni e le nostre parole sono vere o false.

Quando invece l'intelletto è regola e misura delle cose, allora la verità consiste nel fatto che le cose si adeguano all'intelletto: come di un artista si dice che fa un'opera vera quando essa concorda con l'arte.

Ora, le opere giuste stanno alla legge alla quale si uniformano come le opere artistiche stanno all'arte.

Quindi la giustizia di Dio, che costituisce nelle cose un ordine conforme al piano della sua sapienza, cioè alla sua legge, con ragione viene chiamata verità.

E così anche per gli uomini si usa parlare di verità della giustizia.

Analisi delle obiezioni:

1. La giustizia è nella ragione o nell'intelletto se si guarda alla legge che la regola; se però si guarda alla risoluzione che regola le opere in conformità alla legge, allora è nella volontà.

2. La verità di cui parla il Filosofo è quella virtù particolare per cui un uomo si mostra nelle parole e nei fatti tale quale è effettivamente.

Si tratta quindi di concordanza tra la manifestazione e la cosa manifestata, non di conformità tra l'effetto e la causa o regola, come si è detto [ nel corpo ] della verità della giustizia.

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