Summa Teologica - I

Indice

Articolo 2 - Se la potenza di Dio sia infinita

In 1 Sent., d. 43, q. 1, a. 1; C. G., I, c. 43; De Pot., q. 1, a. 2; Comp. Theol., c. 19; In 8 Phys., lect. 23; In 12 Metaph., lect. 8

Pare che la potenza di Dio non sia infinita.

Infatti:

1. Ogni infinito, secondo il Filosofo [ Phys. 3,6 ], è imperfetto.

Ma la potenza di Dio non è imperfetta.

Quindi non è infinita.

2. Ogni potenza si manifesta attraverso gli effetti, altrimenti sarebbe inutile.

Se dunque la potenza di Dio fosse infinita potrebbe produrre un effetto infinito, il che è impossibile.

3. Il Filosofo [ Phys. 8,10 ] prova che se la potenza di un corpo fosse infinita, esso muoverebbe istantaneamente.

Ora, Dio non muove istantaneamente, ma « muove la creatura spirituale nel tempo, e la creatura corporea nel luogo e nel tempo », secondo l'espressione di S. Agostino [ De Gen. ad litt. 8, cc. 20,22 ].

La sua potenza non è dunque infinita.

In contrario:

S. Ilario [ De Trin. 8,24 ] dice che Dio è « di immensa virtù, vivente e potente ».

Ma tutto ciò che è [ immenso, cioè ] senza misura, è infinito.

Quindi la virtù divina è infinita.

Dimostrazione:

Come abbiamo già detto [ a. prec. ], in Dio si trova la potenza attiva, poiché egli è in atto.

Ma il suo essere è infinito, in quanto non è limitato da un soggetto che lo riceve, come risulta da ciò che si è detto [ q. 7, a. 1 ] a proposito dell'infinità dell'essenza divina.

È necessario perciò che la potenza attiva di Dio sia infinita.

Infatti in tutti gli agenti si riscontra questo, che quanto più perfettamente un agente possiede la forma in virtù della quale agisce, tanto maggiore è la sua potenza attiva.

Come più un corpo è caldo, tanto maggiore è il suo potere di riscaldamento; e potrebbe avere una potenza infinita di riscaldamento se il suo calore fosse infinito.

Quindi, siccome l'essenza divina, con la quale Dio agisce, è infinita, come si è già dimostrato [ q. 7, a. 1 ], ne viene che la sua potenza è infinita.

Analisi delle obiezioni:

1. Il Filosofo parla dell'infinito che appartiene alla materia non determinata da una forma: e questo è l'infinito che conviene alla quantità.

Ma non così è infinita la divina essenza, come si è già dimostrato [ q. 7, a. 1 ]: quindi neppure la divina potenza.

Non ne segue, perciò, che questa sia imperfetta.

2. Solo la potenza di una causa univoca si manifesta tutta nel suo effetto: come la potenza generativa dell'uomo non può [ fare ] nulla di più che generare un uomo.

Ma la potenza di una causa non univoca non si manifesta tutta nella produzione del suo effetto: come la potenza del sole non si manifesta tutta nella produzione di un animale generato dalla fermentazione.

Ora, è chiaro che Dio non è un agente univoco, poiché nessun'altra cosa può avere in comune con lui la specie o il genere, come sopra fu dimostrato [ q. 3, a. 5 ].

Resta perciò che il suo effetto è sempre al disotto della sua potenza.

Non è dunque richiesto che la potenza di Dio manifesti la sua infinità producendo un effetto infinito.

- E tuttavia, anche se non producesse alcun effetto, la potenza di Dio non sarebbe vana.

Poiché vano è ciò che non raggiunge il fine al quale è stato ordinato; ma la potenza di Dio non è ordinata agli effetti come a un fine, anzi, è essa stessa il fine dei suoi effetti.

3. Nel luogo citato il Filosofo prova che, se un corpo avesse un potere infinito, muoverebbe al di fuori del tempo; tuttavia dimostra [ Phys. 8,10 ] che la potenza del motore del cielo è infinita perché può muovere per un tempo infinito.

Resta dunque, secondo il suo pensiero, che la potenza infinita di un corpo, se si desse, muoverebbe al di fuori del tempo; non invece la potenza di un motore incorporeo.

E la ragione è che un corpo il quale muove un altro corpo è un agente univoco, quindi è necessario che tutta la potenza di tale agente si manifesti nel moto.

Quanto infatti più grande è la potenza di un corpo motore, tanto più veloce è il movimento che imprime: se quindi essa fosse infinita muoverebbe necessariamente con una velocità illimitata, e ciò equivarrebbe a muovere fuori del tempo.

Ma il motore incorporeo non è un agente univoco, quindi non c'è bisogno che la sua potenza si manifesti tutta nel moto, fino a muovere fuori di ogni tempo.

E specialmente perché muove secondo il beneplacito della sua volontà.

Indice