Summa Teologica - I

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Articolo 2 - Se il Padre e il Figlio si amino per lo Spirito Santo

In 1 Sent., d. 32, q. 1, aa. 1, 2; De Pot., q. 9, a. 9, ad 13

Pare che il Padre e il Figlio non si amino per lo Spirito Santo [ Spiritu Sancto ].

Infatti:

1. S. Agostino [ De Trin. 7,1 ] prova che il Padre non è sapiente per la sapienza generata.

Ma allo stesso modo in cui il Figlio è la sapienza generata, così lo Spirito Santo, come si è detto [ a. prec. ], è l'Amore procedente.

Quindi il Padre e il Figlio non si amano per l'Amore procedente che è lo Spirito Santo.

2. Quando si dice che il Padre e il Figlio si amano per lo Spirito Santo, il verbo amare è preso o come termine essenziale o come termine nozionale.

Ma se è preso come termine essenziale l'affermazione non può essere vera: perché allora si potrebbe ugualmente dire che il Padre intende per il Figlio.

E così neppure se è preso come termine nozionale: perché allo stesso modo si potrebbe dire che il Padre e il Figlio spirano per lo Spirito Santo o che il Padre genera per il Figlio.

Perciò in nessun modo è vera la proposizione: il Padre e il Figlio si amano per lo Spirito Santo.

3. Per lo stesso amore il Padre ama il Figlio, se stesso e noi.

Ma il Padre non si ama per lo Spirito Santo.

Nessun atto nozionale infatti ritorna sul suo principio; tanto è vero che non si può dire: il Padre genera o spira se stesso.

Quindi non si può neanche dire che ami se stesso per lo Spirito Santo, se amare viene preso come termine nozionale.

E così pure l'amore per cui ama noi [ creature ] non è evidentemente lo Spirito Santo: poiché tale amore comporta una relazione alle creature, quindi appartiene all'essenza [ divina, non alle persone ].

Quindi la proposizione: il Padre ama il Figlio per lo Spirito Santo è falsa.

In contrario:

Dice S. Agostino [ De Trin. 6,5.7 ] che lo Spirito Santo è l'amore « per cui il Figlio è amato dal Padre e ama il Padre ».

Dimostrazione:

Nella questione la obiezioni sorge dal fatto che nell'enunciato: il Padre ama il Figlio per lo Spirito Santo [ Spiritu Sancto ], a causa dell'ablativo, che può indicare una certa causalità, sembra che lo Spirito Santo sia principio dell'amore del Padre e del Figlio: cosa affatto inammissibile.

Per cui alcuni ritengono che la proposizione il Padre e il Figlio si amano per lo Spirito Santo sia falsa, e sia stata ritrattata implicitamente da S. Agostino [ Retract. 1,26 ] nella ritrattazione di quest'altra consimile: « il Padre è sapiente per la sapienza generata ».

- Altri dicono invece che è un'espressione impropria, che andrebbe spiegata così: il Padre ama il Figlio per lo Spirito Santo, cioè mediante l'amore essenziale che viene attribuito per appropriazione allo Spirito Santo.

Altri ancora dissero che quello è un ablativo che indica un segno; e si avrebbe questo senso: lo Spirito Santo è il segno che il Padre ama il Figlio, in quanto cioè procede da essi come amore.

- Altri invece sostengono che è un ablativo che indica la causa formale: poiché lo Spirito Santo è l'Amore con cui formalmente si amano di mutuo amore il Padre e il Figlio.

- Altri finalmente ritengono che si tratti di un complemento che indica l'effetto formale.

E questi si avvicinano di più al vero.

A chiarimento di ciò è da notare che d'ordinario le cose vengono denominate dalle loro forme [ astratte ], come il bianco dalla bianchezza e l'uomo dall'umanità: quindi tutto ciò da cui una cosa è denominata si presenta sotto l'aspetto di forma.

Così se dico: costui è vestito con la veste, questo ablativo [ vestimento ] funge da causa formale, quantunque non sia una forma.

Ora, un soggetto che è causa agente può essere denominato non solo dall'azione che ne deriva, ma anche dal termine dell'azione, cioè dall'effetto, quando però tale effetto è incluso nel concetto stesso dell'azione.

Diciamo infatti che il fuoco col riscaldamento [ calefactione ] riscalda, quantunque il riscaldamento non sia il calore, che è la forma del fuoco, ma un'azione che proviene dal fuoco.

E così pure diciamo che l'albero è fiorito per i fiori [ floribus ], quantunque i fiori non siano una forma dell'albero, ma soltanto degli effetti che ne derivano.

Da queste considerazioni concludiamo dunque che nel parlare di Dio il verbo amare può avere due accezioni, cioè o è termine essenziale o è termine nozionale: se dunque lo prendiamo come termine essenziale, il Padre e il Figlio non si amano per lo Spirito Santo, ma per la loro stessa essenza.

Per questo S. Agostino [ De Trin. 15,7.11 ] osserva: « Chi oserà dire che il Padre non ami né sé né il Figlio né lo Spirito Santo se non per lo Spirito Santo? ».

E in questo senso possono valere le prime opinioni.

- Se invece lo prendiamo come termine nozionale, allora amare equivale a spirare l'amore: come dire equivale a produrre il verbo, e fiorire a produrre i fiori.

Come diciamo quindi che l'albero fiorisce per i fiori [ floribus ], così diciamo che il Padre per il Verbo, o per il Figlio, dice se stesso e noi, e che il Padre e il Figlio amano se stessi e noi per lo Spirito Santo [ Spiritu Sancto ], cioè per l'Amore procedente.

Analisi delle obiezioni:

1. Conoscente e sapiente in Dio sono soltanto termini essenziali: quindi non si può dire che il Padre è sapiente o conosce per il Figlio.

L'amore invece vale non solo come termine essenziale, ma anche come termine nozionale.

Per cui possiamo dire, come si è visto sopra [ nel corpo ], che il Padre e il Figlio si amano per lo Spirito Santo.

2. Quando nell'idea di un'azione è incluso un effetto determinato, il principio o causa dell'azione può acquistare la qualifica relativa sia dall'azione che dall'effetto: come possiamo dire che l'albero è fiorito per la fioritura o per i fiori.

Quando invece nell'azione non è incluso un effetto determinato, allora il principio dell'azione può essere denominato soltanto in base all'azione, non già in base all'effetto.

Non diciamo infatti che l'albero produce il fiore con o per il fiore, ma con o per la produzione del fiore.

- Ora, i termini spirare e generare indicano soltanto gli atti nozionali.

Quindi non possiamo dire che il Padre spira per lo Spirito Santo o che genera per il Figlio.

Invece possiamo affermare che il Padre dice per il Verbo, come mediante la persona procedente, e che dice per la dizione, cioè mediante l'atto nozionale: poiché dire indica una determinata persona procedente, cioè significa produrre il Verbo.

E allo stesso modo amare, preso come termine nozionale, significa produrre l'amore.

Quindi si può dire che il Padre ama il Figlio per lo Spirito Santo, cioè mediante tale persona procedente, e ama mediante lo stesso amore, cioè mediante tale atto nozionale.

3. Il Padre ama per lo Spirito Santo non soltanto il Figlio, ma anche se stesso e noi: infatti, come si è detto [ a. prec. ], amare, preso come termine nozionale, non indica solo la produzione di una persona divina, ma anche questa stessa persona prodotta per modo di amore, amore che dice relazione alla realtà amata.

Quindi, come il Padre dice se stesso e ogni creatura per il Verbo generato, in quanto il Verbo in modo esauriente rispecchia il Padre e ogni creatura, così ama se stesso e ogni creatura per lo Spirito Santo, in quanto lo Spirito Santo procede come amore della prima bontà, secondo la quale il Padre ama se stesso e ogni creatura.

E così è anche chiaro che tanto nel Verbo quanto nell'Amore procedente è indicata, ma secondariamente, una relazione alle creature, in quanto cioè la verità e la bontà divina sono principio di conoscenza e di amore nei riguardi di ogni creatura.

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