Summa Teologica - I

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Articolo 6 - Se la missione invisibile sia diretta a tutti coloro che sono in grazia

In 1 Sent., d. 15, q. 5, a. 1

Pare che la missione invisibile non sia diretta a tutti coloro che sono in grazia.

Infatti:

1. I Padri dell'Antico Testamento erano partecipi della grazia santificante.

Ma non Pare che ad essi sia stata diretta la missione invisibile, poiché sta scritto [ Gv 7,39 ]: « Lo Spirito Santo non era stato ancora dato, perché Gesù non era stato ancora glorificato ».

Quindi la missione invisibile non è diretta a tutti quelli che sono in grazia.

2. Il progresso nella virtù non si ha senza la grazia.

Ma la missione divina non Pare dipendere dal progresso nella virtù: perché essendo questo continuo, e dato che la carità o cresce sempre o scompare, anche la missione sarebbe continua.

Quindi la missione invisibile non è diretta a tutti quelli [ che vengono resi ] partecipi della grazia.

3. Cristo e i beati hanno la pienezza della grazia.

Ma evidentemente non viene indirizzata ad essi questa missione, poiché la missione si indirizza a chi è distante, mentre Cristo come uomo e i beati sono perfettamente uniti a Dio.

Quindi la missione invisibile non è indirizzata a tutti i partecipi della grazia.

4. I Sacramenti della nuova legge contengono la grazia.

Eppure nessuno dice che ad essi sia diretta la missione invisibile.

Quindi non a tutto ciò che ha la grazia viene diretta la missione invisibile.

In contrario:

S. Agostino [ De Trin. 15,27.48 ] insegna che la missione invisibile viene fatta per santificare la creatura.

Ma ogni creatura che ha la grazia viene santificata.

Quindi a ognuna di queste creature è diretta la missione invisibile.

Dimostrazione:

Come si è già spiegato [ a. 1 ], la missione comporta nel suo concetto che l'inviato o incominci a essere dove prima non era, come avviene tra le creature, oppure incominci a essere in un modo nuovo dove già prima si trovava: e in questo secondo senso è attribuita alle Persone divine.

Così dunque, [ per conoscere chi è ] colui al quale è indirizzata la missione, bisogna considerare due cose: l'inabitazione mediante la grazia e un qualche rinnovamento causato dalla grazia stessa.

La missione invisibile dunque è diretta precisamente a tutti coloro nei quali si riscontrano queste due cose.

Analisi delle obiezioni:

1. La missione invisibile fu diretta anche ai Padri dell'Antico Testamento.

Per cui S. Agostino [ De Trin. 4,20.27 ] insegna che il Figlio, come inviato invisibile, « viene a essere negli uomini o con gli uomini; e questo era già avvenuto anche prima nei Patriarchi e nei Profeti ».

Quindi le parole: « lo Spirito non era stato ancora dato » vanno intese di quella donazione accompagnata da segni visibili che fu fatta nel giorno di Pentecoste.

2. Anche secondo il progresso nella virtù e l'aumento della grazia avviene la missione invisibile.

Dice infatti S. Agostino [ De Trin. 4,20.27 ] che il Figlio « allora viene inviato, quando da qualcuno viene a essere conosciuto e percepito, per quel tanto che può essere conosciuto e percepito secondo la capacità dell'anima che o progredisce o ha raggiunto la perfezione in Dio ».

Tuttavia la missione invisibile avviene principalmente secondo quell'aumento di grazia che si produce quando uno si eleva a nuovi atti o a un nuovo stato di grazia: quando uno, p. es., giunge a fare miracoli o a profetare, oppure quando nel fervore della carità si espone al martirio, o rinuncia a quanto possiede, o mette mano a qualsiasi altra opera straordinaria.

3. Ai beati fu diretta la missione invisibile all'inizio della loro beatitudine.

In seguito poi questa missione invisibile avviene ancora nei loro riguardi non per un'intensificazione della grazia, ma a motivo di nuove rivelazioni che vengono loro fatte: e ciò avverrà fino al giudizio finale.

Si tratta quindi di un aumento estensivo della grazia.

- A Cristo [ come uomo ] la missione invisibile fu invece fatta all'inizio del suo concepimento, e mai più in seguito: poiché fin dall'inizio del suo concepimento fu colmato di ogni sapienza e grazia.

4. Nei Sacramenti della nuova legge la grazia c'è in modo strumentale, come la forma di un'opera può trovarsi nello strumento che viene usato per produrla secondo un certo passaggio dall'agente al paziente.

La missione invece è diretta soltanto al termine.

Quindi la missione della persona divina non viene indirizzata ai Sacramenti, ma a coloro che attraverso i Sacramenti ricevono la grazia.

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