Summa Teologica - I

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Articolo 9 - Se gli angeli prevaricatori siano stati tanti quanti furono gli angeli rimasti fedeli

In 1 Sent., d. 39, q. 2, a. 2, ad 4; In 2 Sent., d. 1, q. 1, a. 1, ad 3

Pare che gli angeli prevaricatori siano stati più numerosi di quelli rimasti fedeli.

Infatti:

1. Il Filosofo [ Topic. 2,6 ] dice che « il male si trova nella maggior parte dei casi, il bene invece in pochi casi ».

2. La rettitudine e il peccato si trovano alle medesime condizioni negli angeli e negli uomini.

Ma tra gli uomini ci sono più cattivi che buoni,secondo il detto della Scrittura [ Qo 1,15Vg ]: « Infinito è il numero degli stolti ».

Quindi lo stesso vale per gli angeli.

3. [ Pare d'altra parte che siano stati meno numerosi. Infatti ] gli angeli si distinguono tra di loro sia come persone che come gerarchie.

Se perciò rimasero fedeli molte persone angeliche, pare pure che non in tutte le gerarchie angeliche ci siano state delle defezioni.

In contrario:

Si legge nella Scrittura [ 2 Re 6,16 ]: « Non temere, perché i nostri sono più numerosi dei loro »; e secondo i commentatori qui si parla degli angeli buoni che sono con noi per aiutarci, e di quelli cattivi che ci combattono.

Dimostrazione:

Gli angeli che rimasero fedeli furono più numerosi di quelli che prevaricarono.

Poiché il peccato è contro l'inclinazione naturale; ora, le cose che sono contro natura avvengono soltanto in un limitato numero di casi: la natura infatti produce il suo effetto o sempre o nella maggior parte dei casi.

Analisi delle obiezioni:

1. Nel passo citato il Filosofo parla degli uomini, in cui c'è il male per il fatto che essi ricercano i beni sensibili che sono noti alla maggioranza, trascurando il bene della ragione che è conosciuto solo da una minoranza.

Ma negli angeli c'è soltanto la natura intellettuale: perciò il confronto non regge.

2. Abbiamo così la risolto anche la seconda obiezioni.

3. Per coloro i quali affermano che il diavolo era il più nobile degli angeli della gerarchia meno alta, di quelli cioè che presiedono alle realtà terrestri, è chiaro che gli angeli prevaricatori non appartenevano a tutte le gerarchie, ma soltanto a quella più bassa.

- Invece per gli altri, i quali sostengono che il primo demonio apparteneva alla gerarchia più alta, è più accettabile l'idea che in tutte le gerarchie vi siano state delle defezioni: allo stesso modo in cui vengono assunti da ogni ordine sociale gli uomini chiamati a compensare la caduta degli angeli.

E così viene comprovata anche meglio la libertà del libero arbitrio, che può volgersi al male nelle creature di qualsiasi grado.

- Nella Sacra Scrittura però non vengono attribuiti ai demoni i nomi di certi ordini, p. es. dei Serafini e dei Troni, in quanto tali nomi derivano il loro significato dall'ardore della carità e dall'inabitazione divina: cose incompatibili con il peccato mortale.

Vengono invece attribuiti ad essi i nomi di Cherubini, di Potestà, e di Principati in quanto [ tali nomi ] stanno a indicare la scienza e la potenza, che possono essere comuni ai buoni e ai cattivi.

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