Summa Teologica - I-II

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Articolo 8 - Se le altre creature concordino anch'esse nella ricerca di questo ultimo fine

I, q. 103, a. 2; In 2 Sent., d. 38, aa. 1, 2; C. G., III, cc. 17, 25; De Verit., q. 5, a. 6, ad 4

Pare che anche le altre creature concordino con l'uomo nella ricerca dell'ultimo fine.

Infatti:

1. Il fine deve corrispondere al principio.

Ma il principio degli uomini, cioè Dio, è il principio di tutti gli esseri.

Quindi nel fine ultimo tutti gli altri esseri concordano con l'uomo.

2. Dionigi [ De div. nom. 4 ] scrive che « Dio volge a sé, come ultimo fine, tutte le cose ».

Ma Dio è precisamente l'ultimo fine dell'uomo: poiché, come dice S. Agostino [ De doctr. christ. 1, cc. 5,22 ], di lui solo dobbiamo fruire.

Quindi anche le altre cose concordano con l'uomo nell'ultimo fine.

3. Il fine ultimo dell'uomo non è che l'oggetto della volontà.

Ma l'oggetto della volontà è il bene universale, fine comune di tutte le cose.

Quindi è necessario che tutti gli esseri abbiano in comune con l'uomo l'ultimo fine.

In contrario:

Il fine ultimo dell'uomo è la beatitudine: cosa che tutti desiderano, come osserva S. Agostino [ De Trin. 13, cc. 3,4 ].

Ma egli fa anche notare che « gli animali privi di ragione non possono gustare la beatitudine » [ Lib. LXXXIII quaest. 5 ].

Quindi gli altri esseri non hanno in comune con l'uomo l'ultimo fine.

Dimostrazione:

Come insegna Aristotele [ Phys. 2,2; Met. 12,7; De anima 2,4 ], il fine si distingue in cuius [ oggettivo ] e quo [ soggettivo ]: abbiamo cioè l'oggetto in cui si trova la ragione di bene, e l'uso o conseguimento di tale oggetto.

Come se dicessimo che il moto di un corpo grave ha come fine o la terra quale termine oggettivo, o lo stare in terra quale termine soggettivo; e come il fine dell'avaro è o il danaro come oggetto, o il possesso del danaro come uso.

Se dunque parliamo del fine ultimo dell'uomo sotto l'aspetto oggettivo, allora tutti gli esseri concordano con l'uomo nell'ultimo fine: poiché Dio è l'ultimo fine sia dell'uomo che degli altri esseri.

Se invece parliamo del fine ultimo dell'uomo considerando il conseguimento di esso, allora le creature prive di ragione non concordano con l'uomo.

Infatti l'uomo e le altre creature intellettive raggiungono l'ultimo fine mediante la conoscenza e l'amore di Dio, il che è impossibile alle altre creature, le quali raggiungono l'ultimo fine [ solo ] partecipando una certa somiglianza con Dio in quanto esistono, vivono o anche conoscono.

E così risulta evidente la risposta alle obiezioni: infatti la beatitudine sta a indicare il conseguimento dell'ultimo fine.

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