Summa Teologica - I-II

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Articolo 6 - Se il consiglio proceda all'infinito

In 3 Ethic., lect. 8

Pare che la ricerca del consiglio proceda all'infinito.

Infatti:

1. Il consiglio è una ricerca nel campo dei singolari, nel quale si svolge l'azione [ umana ].

Ma i singolari sono infiniti.

Quindi la ricerca del consiglio è senza fine.

2. Sotto la ricerca del consiglio non cade soltanto l'azione da compiere, ma anche il modo di eliminare gli ostacoli.

Ora, qualsiasi azione umana può essere ostacolata, e ogni ostacolo può essere eliminato mediante un accorgimento della ragione.

Quindi si possono cercare all'infinito ostacoli da eliminare.

3. La ricerca scientifica non procede all'infinito perché si possono raggiungere dei princìpi per sé noti, che hanno una certezza assoluta.

Ma tale certezza non si può trovare nei singolari contingenti, che sono variabili e incerti.

Quindi la ricerca del consiglio procede all'infinito.

In contrario:

Aristotele [ De caelo 1,7 ] insegna che « nessuno si muove verso cose impossibili ».

Ma è impossibile attraversare l'infinito.

Se dunque la ricerca del consiglio fosse infinita, nessuno inizierebbe mai una deliberazione, contro ogni evidenza.

Dimostrazione:

La ricerca del consiglio è finita in atto in due sensi: rispetto ai suoi princìpi e rispetto al suo termine.

Infatti in questa ricerca troviamo due princìpi.

Il primo è peculiare, derivante dal genere stesso delle cose operabili: ed esso è il fine, che non è materia di consiglio, essendone un presupposto in qualità di principio, come si è visto [ a. 2 ].

Il secondo principio è invece come desunto da altri generi: come nel campo delle scienze dimostrative una scienza presuppone le conclusioni dell'altra, senza discuterle.

Ora, i princìpi di questo genere che vengono presupposti nella ricerca del consiglio sono tutti i dati dei sensi: p. es. che questa cosa è pane, o che è ferro; come pure tutte le nozioni astratte acquisite dalle scienze speculative o pratiche: p. es. che l'adulterio è proibito da Dio, e che l'uomo non può vivere senza il nutrimento conveniente.

Quindi chi si consiglia non va alla ricerca di queste cose.

- Il termine della ricerca è invece ciò che noi possiamo immediatamente eseguire.

Come infatti il fine [ nell'ordine pratico ] ha natura di principio, così quanto viene eseguito per un fine ha carattere di conclusione.

Per cui ciò che si presenta all'operazione come la prima cosa da farsi è come l'ultima conclusione alla quale termina la ricerca.

- Tuttavia nulla impedisce che una deliberazione, o consiglio, possa essere un infinito potenziale, in quanto al consiglio possono presentarsi infinite cose da indagare.

Analisi delle obiezioni:

1. I singolari sono infiniti in maniera non attuale, ma potenziale.

2. Sebbene l'operare dell'uomo possa essere sempre ostacolato, tuttavia non sempre trova pronto l'ostacolo.

Quindi non sempre è necessario consigliarsi sul modo di eliminare gli ostacoli.

3. Nei singolari contingenti si può trovare qualcosa di certo, sebbene non in senso assoluto, ma come fatto passato o presente, sottoposto al giudizio operativo [ del consiglio ].

Infatti che Socrate sieda non è necessario, ma è necessario che egli sieda mentre siede.

E di ciò si può avere la certezza.

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