Summa Teologica - I-II

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Articolo 1 - Se le passioni dell'irascibile precedano o seguano quelle del concupiscibile

In 3 Sent., d. 26, q. 1, a. 3; q. 2, a. 3, sol. 2; De Verit., q. 25, a. 2

Pare che le passioni dell'irascibile precedano quelle del concupiscibile.

Infatti:

1. L'ordine delle passioni è fondato sull'ordine dei loro oggetti.

Ora, l'oggetto dell'irascibile è il bene arduo, che si presenta come il più elevato fra gli altri beni.

Quindi le passioni dell'irascibile vengono prima di quelle del concupiscibile.

2. Il motore è prima di ciò che esso muove.

Ma l'irascibile sta al concupiscibile come il motore al soggetto mosso: infatti esso è dato all'animale per eliminare gli ostacoli che impediscono al concupiscibile di godere del proprio oggetto, come si è spiegato [ q. 23, a. 1, ad 1 ]; e Aristotele [ Phys. 8,4 ] insegna che « quanto elimina un ostacolo si presenta come motore ».

Quindi le passioni dell'irascibile hanno una priorità su quelle del concupiscibile.

3. Il gaudio e la tristezza sono passioni del concupiscibile.

Ma esse seguono le passioni dell'irascibile: infatti il Filosofo [ Ethic. 4,5 ] scrive che « la punizione acquieta l'impeto dell'ira, e la tristezza cede il posto alla gioia ».

Quindi le passioni del concupiscibile sono posteriori a quelle dell'irascibile.

In contrario:

Le passioni del concupiscibile hanno per oggetto il bene incondizionato; quelle dell'irascibile riguardano invece un bene più ristretto, cioè il bene arduo.

Ora, siccome il bene incondizionato precede il bene più ristretto, è chiaro che le passioni del concupiscibile precedono quelle dell'irascibile.

Dimostrazione:

Le passioni del concupiscibile hanno una portata più ampia di quelle dell'irascibile.

Infatti tra le passioni del concupiscibile ce ne sono alcune di moto, come il desiderio, e altre di quiete, come il gaudio e la tristezza.

Invece tra le passioni dell'irascibile nessuna è di quiete, ma sono tutte di moto.

E la ragione è che la cosa in cui ci si acquieta non è difficile o ardua, come è invece l'oggetto dell'irascibile.

Ora la quiete, essendo il fine del moto, è la prima nell'intenzione e l'ultima nell'esecuzione.

Se dunque le passioni dell'irascibile vengono confrontate con quelle del concupiscibile che esprimono l'acquietarsi nel bene, evidentemente le precedono in ordine di esecuzione: come la speranza precede il gaudio, per cui ne è la causa, secondo l'espressione dell'Apostolo [ Rm 12,12 ]: « lieti nella speranza ».

Invece la passione del concupiscibile che è la quiete nel male, cioè la tristezza, si trova in mezzo a due passioni dell'irascibile.

Essa infatti segue il timore, poiché la tristezza viene causata dal sopravvento di quel male che si temeva, però precede il moto dell'ira: infatti si ha il moto dell'ira quando uno, a motivo di una tristezza precedente, insorge per vendicarsi.

Ma dato che il contraccambiare il male ricevuto si presenta come un bene, l'uomo irritato gode di tale effetto.

E così è chiaro che ogni passione dell'irascibile ha come termine una passione del concupiscibile avente per oggetto la quiete, cioè o il gaudio o la tristezza.

Se invece si confrontano le passioni dell'irascibile con quelle del concupiscibile che implicano un moto, allora appare evidente la priorità di queste ultime, poiché le passioni dell'irascibile non sono che sviluppi complementari di quelle del concupiscibile: come anche l'oggetto dell'irascibile non fa che aggiungere a quello del concupiscibile l'arduità, ovvero la obiezioni. Infatti la speranza aggiunge al desiderio uno sforzo e una certa elevazione dell'animo, per conseguire un bene arduo.

E così pure il timore aggiunge alla fuga, o ripugnanza, una depressione dell'animo, per [ la gravità o ] obiezioni del male.

Concludendo: le passioni dell'irascibile sono inserite tra le passioni del concupiscibile che consistono in un moto verso il bene o verso il male e quelle che consistono nell'acquietarsi nel bene o nel male.

È chiaro quindi che le passioni dell'irascibile hanno in quelle del concupiscibile il loro principio e il loro termine.

Analisi delle obiezioni:

1. L'argomento sarebbe valido se l'oggetto del concupiscibile fosse l'opposto del bene arduo, oggetto dell'irascibile.

Invece l'oggetto del concupiscibile è il bene incondizionato: perciò in ordine di natura esso precede l'oggetto dell'irascibile come l'universale precede il particolare.

2. Quanto elimina un ostacolo non è un motore per se, ma solo per accidens.

Qui invece parliamo dell'ordine per se delle passioni.

- Inoltre l'irascibile non fa che togliere gli ostacoli che impediscono al concupiscibile di acquietarsi nel proprio oggetto.

Quindi da ciò segue soltanto che le passioni dell'irascibile precedono le passioni del concupiscibile aventi per oggetto la quiete.

3. Entro questi limiti va accettata la conclusione della terza obiezioni.

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