Summa Teologica - II-II

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Articolo 1 - Se la carità sia un'amicizia

I-II, q. 65, a. 5; In 3 Sent., d. 27, q. 2, a. 1

Pare che la carità non sia un'amicizia.

Infatti:

1. Come dice il Filosofo [ Ethic. 8,5 ], « nulla è tanto proprio degli amici quanto il vivere insieme ».

Ma la carità lega l'uomo con Dio e con gli angeli, « la cui dimora è lontano dagli uomini », secondo l'espressione di Daniele [ Dn 2,11 ].

Quindi la carità non è un'amicizia.

2. L'amicizia, come insegna Aristotele [ Ethic. 8,2 ], non si concepisce senza corrispondenza di amore.

Ma la carità si ha persino verso i nemici, secondo le parole evangeliche [ Mt 5,44 ]: « Amate i vostri nemici ».

Quindi la carità non è un'amicizia.

3. Secondo il Filosofo [ Ethic. 8,3 ] tre sono le specie dell'amicizia, e cioè « di piacere », « di utilità » e « di onestà ».

Ma la carità non è un'amicizia di utilità o di piacere: infatti S. Girolamo [ Epist. 53 ] scrive: « L'affetto che ci lega e che ci unisce in Cristo non è suggerito dai vantaggi dei beni di famiglia, o dalla presenza dei corpi, oppure dall'adulazione subdola, ma dal timore di Dio e dallo studio della Sacra Scrittura ».

E neppure è un'amicizia basata sull'onestà: poiché con la carità amiamo anche i peccatori, mentre l'amicizia di onestà riguarda soltanto le persone virtuose, come nota Aristotele [ Ethic. 8,4 ].

Perciò la carità non è un'amicizia.

In contrario:

Nel Vangelo si legge [ Gv 15,15 ]: « Non vi chiamo più servi, ma amici ».

Ora, queste parole furono dette soltanto a motivo della carità.

Quindi la carità è un'amicizia.

Dimostrazione:

Come insegna il Filosofo [ Ethic. 8,2 ], non un amore qualsiasi ha natura di amicizia, ma solo quello accompagnato dalla benevolenza: quando cioè amiamo uno in modo da volergli del bene.

Se invece non vogliamo del bene alle realtà amate, ma il loro stesso bene lo vogliamo a noi, come quando amiamo il vino o altre cose del genere, allora non si ha un amore di amicizia, ma di concupiscenza: è ridicolo infatti dire che uno ha amicizia verso il vino, o verso un cavallo.

Anzi, per l'amicizia non basta neppure la benevolenza, ma si richiede l'amore scambievole: poiché un amico è amico per l'amico.

E tale mutua benevolenza è fondata su qualche comunanza.

Ora, essendoci una certa comunanza dell'uomo con Dio, in quanto questi ci rende partecipi della sua beatitudine, è necessario che su questa comunicazione si fondi un'amicizia.

E di questa compartecipazione così parla S. Paolo [ 1 Cor 1,9 ]: « Fedele è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione del Figlio suo ».

Ma l'amore che si fonda su questa comunicazione è la carità.

Quindi è evidente che la carità è una certa amicizia dell'uomo con Dio.

Analisi delle obiezioni:

1. Nell'uomo c'è una duplice vita.

La prima è esterna, fondata sulla natura sensibile e materiale: e secondo questa vita noi non abbiamo comunione o consorzio con Dio e con gli angeli.

La seconda è invece una vita spirituale, fondata sull'anima.

E secondo questa vita noi abbiamo un consorzio con Dio e con gli angeli.

Imperfettamente nello stato della vita presente, secondo le parole di S. Paolo [ Fil 3,20 ]: « La nostra convivenza è nei cieli »; ma questa convivenza si perfezionerà nella patria quando, secondo l'espressione dell'Apocalisse [ Ap 22,3s ], « i suoi servi lo adoreranno e vedranno la sua faccia ».

Perciò qui abbiamo una carità imperfetta, che però diventerà perfetta nella patria.

2. Si può amare una persona in due modi.

Primo, per se stessa: e in questo senso non si può avere amicizia che per un amico.

Secondo, si può amare qualcuno a motivo di un'altra persona: come quando, per l'amicizia che uno nutre verso un amico, ama tutti coloro che gli appartengono, siano essi figli, servi, o in qualsiasi altro modo a lui attinenti.

E l'amore può essere così grande da abbracciare per l'amico quelli che gli appartengono anche se ci offendono e ci odiano.

Ed è così che l'amicizia della carità si estende anche ai nemici, i quali sono amati da noi con amore di carità in ordine a Dio, che è l'oggetto principale di questa amicizia.

3. L'amicizia basata sull'onestà non si indirizza principalmente che alla persona virtuosa, ma in vista di essa sono amati tutti coloro che le appartengono, anche se non sono virtuosi.

Ed è così che la carità, che è in sommo grado un'amicizia basata sull'onestà, si estende anche ai peccatori, che amiamo con la carità per amore di Dio.

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