Supplemento alla III parte

Indice

Articolo 1 - Se nel sacramento dell'ordine venga conferita la grazia santificante

Pare che nel sacramento dell'ordine non venga conferita la grazia santificante.

Infatti:

1. Si dice comunemente che il sacramento dell'ordine ha lo scopo di togliere l'ignoranza [ cf. III, q. 65, a. 1 ].

Ma a rimedio dell'ignoranza non viene data la grazia santificante, bensì quella gratis data: poiché la prima riguarda piuttosto la volontà.

Perciò nel sacramento dell'ordine non viene data la grazia santificante.

2. L'ordine implica distinzione.

Ora, i membri della Chiesa non si distinguono per la grazia santificante, ma per le grazie gratis datae, secondo le parole di S. Paolo [ 1 Cor 12,4 ]: « Ci sono diversità di carismi ».

Quindi nell'ordine non viene conferita la grazia santificante.

3. Nessuna causa presuppone il proprio effetto.

Ma in chi si presenta agli ordini si presuppone la grazia che lo rende idoneo a esercitarne i compiti.

Quindi tale grazia non viene conferita nell'ordinazione.

In contrario:

1. I sacramenti della nuova legge « producono ciò che significano » [ cf. III, q. 62, a. 1, ad 1 ].

Ora l'ordine, col suo numero settenario, significa i sette doni dello Spirito Santo, come dice il testo delle Sentenze [ 4,24,2s ].

Quindi nell'ordine vengono dati i doni dello Spirito Santo, i quali non sono mai separati dalla grazia santificante.

2. L'ordine è un sacramento della nuova legge.

Ma nella definizione di questi sacramenti si dice che « sono causa della grazia » [ ib. 4,1,2 ].

Perciò esso in chi lo riceve causa la grazia.

Dimostrazione:

Sta scritto [ Dt 32,4 ]: « Perfetta è l'opera sua ».

Perciò a chiunque viene data da Dio una facoltà, vengono dati pure gli aiuti per esercitarla in modo conveniente.

E ciò è evidente anche nell'ordine naturale: poiché agli animali vengono fornite le membra mediante le quali le loro facoltà psichiche possono emettere i loro atti, salvo difetti dovuti alla materia.

Ora, come la grazia santificante è necessaria per ricevere degnamente i sacramenti, così lo è anche per degnamente amministrarli.

Come dunque viene data la grazia santificante nel battesimo, che rende l'uomo capace di ricevere gli altri sacramenti, così essa viene data [ anche ] nel sacramento dell'ordine, che lo rende capace di amministrarli ad altri.

Analisi delle obiezioni:

1. L'ordine viene dato non per un vantaggio personale, ma per il bene di tutta la Chiesa.

Perciò quando si dice che esso « è dato contro l'ignoranza », ciò non va inteso nel senso che con il sacramento dell'ordine venga tolta l'ignoranza in chi lo riceve, ma nel senso che costui nel riceverlo viene posto in grado di liberare da essa i fedeli.

2. Sebbene i doni della grazia santificante siano comuni a tutti i membri della Chiesa, tuttavia gli atti di quei doni in base ai quali i membri della Chiesa si distinguono tra loro non possono essere degnamente compiuti senza la carità: e questa non può sussistere senza la grazia santificante.

3. Per esercitare degnamente il ministero dell'ordine non basta una bontà qualsiasi, ma si richiede una bontà eminente: in modo che chi riceve l'ordine, come viene posto in un grado superiore di dignità, così superi gli altri anche nella santità.

La grazia quindi prerequisita è quella sufficiente per appartenere degnamente ai fedeli di Cristo; ma nell'ordinazione si riceve un dono di grazia più abbondante, per essere idonei a compiti più grandi.

Indice