Supplemento alla III parte

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Articolo 2 - Se tutti risorgeranno di un'unica statura

Pare che tutti risorgeranno di un'unica statura.

Infatti:

1. Come l'uomo è misurato dalla quantità dimensiva, così è misurato dalla durata.

Ora, le dimensioni della durata verranno ridotte alla stessa misura: poiché tutti risorgeranno della stessa età [ a. 1 ].

Perciò anche la grandezza sarà ridotta per tutti alla stessa misura, cosicché tutti risorgeranno con l'identica statura.

2. Il Filosofo [ De anima 2,4 ] afferma che « in tutti gli esseri naturali c'è un termine e una ragione della loro grandezza e della loro crescita ».

Ma tale termine non può derivare che dalla forma, a cui deve corrispondere la quantità, come anche tutti gli altri accidenti.

Avendo dunque tutti gli uomini l'identica forma specifica, in tutti deve riscontrarsi secondo la materia un'identica misura della quantità, se non interviene un errore.

Ma nella risurrezione gli errori della natura verranno corretti.

Quindi tutti risorgeranno di una medesima statura.

3. La corporatura dei risorti non potrà essere proporzionata alla virtù naturale che aveva formato i loro corpi mortali: altrimenti coloro che non ebbero la possibilità di raggiungere una corporatura superiore in virtù della natura non risorgerebbero mai con una statura più grande; il che è falso.

Perciò è necessario che tale corporatura sia proporzionata alla virtù che restaurerà i corpi umani mediante la risurrezione, e alla materia di cui essa dovrà servirsi.

Ma la virtù che riparerà tutti i corpi è identica, essendo la virtù divina; le ceneri poi delle quali essa si servirà per ripararli sono tutte ugualmente predisposte a ricevere l'influsso di tale virtù.

Quindi la risurrezione umana terminerà per tutti nell'identica quantità.

Da cui la conclusione precedente.

In contrario:

1. La corporatura naturale è conforme alla natura di ciascun individuo.

Ma nella risurrezione la natura di ciascun individuo non verrà cambiata.

Quindi neppure la sua corporatura naturale.

Ora, questa non è identica per tutti gli uomini.

Quindi non tutti risorgeranno con l'identica statura.

2. Con la risurrezione la natura umana verrà restaurata o per la gloria o per il castigo.

Ma la misura della gloria e del castigo non sarà identica per tutti i risorti.

Perciò non sarà identica neppure la grandezza naturale.

Dimostrazione:

Nella risurrezione la natura umana verrà riparata non solo nell'identità specifica, ma anche nell'identità numerica [ q. 79, aa. 1,2 ].

Perciò qui non si deve considerare soltanto ciò che spetta alla natura specifica, ma anche ciò che è richiesto dalla natura di ciascun individuo.

Ora, la natura specifica esige una certa quantità da cui non si scosta senza un errore; però questa quantità ha una certa elasticità, e non va presa secondo un'unica misura fissa.

Ogni individuo della specie umana raggiunge dunque entro tali limiti una certa misura della quantità, che si addice alla sua natura individuale; e ad essa egli giunge al termine della crescita, se non interviene un errore nell'opera della natura per cui c'è un più o un meno rispetto a tale quantità, la cui misura dipende dal rapporto tra la dilatazione del calore e l'umidità disponibile.

Ora, queste cose non sono identiche in tutti.

Perciò non tutti risorgeranno con la medesima corporatura, ma ciascuno risorgerà con quella corporatura che egli avrebbe raggiunta al termine del suo sviluppo qualora in natura non ci fossero stati errori o mancamenti.

Quello invece che in ciascuno è in eccesso o in difetto verrà eliminato o supplito dalla potenza di Dio.

Analisi delle obiezioni:

1. Come si è già notato [ a. 1, ad 2 ], si dice che tutti risorgeranno della stessa età non perché a tutti spetti la medesima durata, ma perché in tutti ci sarà il medesimo grado di perfezione.

Ora, tale stato è compatibile sia con una corporatura grande che con una piccola.

2. La quantità individuale corrisponde non soltanto alla forma della specie, ma anche alla natura dell'individuo.

Quindi l'argomento non regge.

3. La statura dei risorti non sarà proporzionata alla virtù riparatrice, poiché essa non rientra nella natura del corpo umano, e neppure sarà in tutti così com'era prima della risurrezione, ma sarà conforme alla natura che ciascun individuo possedeva inizialmente.

Tuttavia se la virtù formativa, per un difetto qualsiasi, come nel caso dei nani, non avrà potuto condurre alla debita statura richiesta dalla specie, nella risurrezione la potenza di Dio ne supplirà il difetto.

E lo stesso si dica per coloro che furono di statura spropositata, oltre i limiti naturali.

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