Supplemento alla III parte

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Articolo 4 - Se il giudizio debba avvenire nella valle di Giosafat, o nei suoi dintorni

Pare che il giudizio non debba avvenire nella valle di Giosafat, o nei suoi dintorni.

Infatti:

1. Almeno quanti dovranno essere sottoposti al giudizio dovranno stare sulla terra, mentre potranno essere elevati sulle nubi quelli che avranno il compito di giudicare.

Ora, neppure tutta intera la terra promessa sarebbe in grado di contenere la moltitudine degli uomini da sottoporre al giudizio.

Quindi il giudizio non potrà avvenire presso la valle suddetta.

2. A Cristo in quanto uomo è stato dato di giudicare con giustizia, essendo egli stato giudicato ingiustamente.

Ma egli fu giudicato ingiustamente nel pretorio di Pilato [ Gv 19,13ss ], e subì la condanna ingiusta sul Golgota [ Gv 19,17 ].

Quindi per il giudizio dovrebbero essere piuttosto preferiti questi luoghi.

3. Le nubi si formano per l'esalazione dei vapori.

Ma allora non ci sarà alcuna evaporazione né esalazione.

Quindi è impossibile che i giusti « vengano rapiti nell'aria incontro a Cristo sulle nubi » [ 1 Ts 4,17 ].

E così i buoni e i cattivi dovranno dislocarsi necessariamente sulla terra.

Si richiederà quindi un luogo molto più ampio di quella valle.

In contrario:

1. In Gioele [ Gl 4,2; Vg 3,2 ] si legge: « Riunirò tutte le nazioni e le farò scendere nella valle di Giosafat, e là verrò a giudizio con esse ».

2. Negli Atti degli Apostoli [ At 1,11 ] si afferma: « Come l'avete visto salire al cielo, così ritornerà ».

Ora, Cristo ascese al cielo dal monte degli Ulivi, che domina la valle di Giosafat: quindi egli verrà a giudicare presso il medesimo luogo.

Dimostrazione:

Non è possibile conoscere con certezza il modo in cui avverrà l'ultimo giudizio, e come gli uomini si raduneranno in vista di esso.

Tuttavia si può dedurre dalla Scrittura con una certa probabilità che Cristo discenderà presso il monte degli Ulivi, così come da esso ascese al cielo: in modo cioè da mostrare che è lo stesso « colui che ascese e colui che discese » [ Ef 4,10 ].

Analisi delle obiezioni:

1. È sempre possibile raccogliere una grande moltitudine in uno spazio ristretto.

Basta infatti lasciare uno spazio indefinito presso il luogo suddetto per accogliere tale moltitudine, purché da tale spazio tutti possano vedere Cristo, che librato nell'aria e rifulgente del massimo splendore sarà visibile da lontano.

2. È vero che Cristo ha meritato il potere di giudicare per il fatto che è stato giudicato ingiustamente, ma egli non giudicherà sotto l'aspetto della sua debolezza, nella quale subì l'ingiusto giudizio, bensì sotto l'aspetto glorioso in cui ascese al Padre.

Per cui al giudizio [ finale ] si addice più il luogo dell'ascensione che non il luogo in cui fu condannato.

3. Secondo alcuni per « nubi » qui si intendono certe condensazioni della luce emanante dai corpi dei santi, e non certe evaporazioni sprigionate dalla terra e dall'acqua.

Oppure si può rispondere che tali nubi saranno prodotte per virtù divina, per mostrare la conformità tra l'ultima venuta e l'ascensione: in modo cioè che colui che ascese su una nube venga anche a giudicare su una nube.

- Inoltre la nube, per il refrigerio che apporta, indica la misericordia del Giudice.

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