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Castità e fecondità coniugale

159. La castità coniugale è l'attuazione della mutua donazione tra gli Sposi per la loro crescita umana e cristiana, e per essere cooperatori di Dio, secondo l'altissimo suo disegno, nella procreazione di nuovi figli per il Regno dei Cieli.

160. Gli Sposi Catechisti esercitano la castità coniugale osservando il divino comandamento secondo l'insegnamento del Magistero sulla concezione della famiglia, sull'amore coniugale, sulla fecondità del matrimonio e la paternità responsabile, sull'accordo dell'amore umano con il rispetto della vita e sulle norme in bioetica.

161. Gli Sposi Catechisti con il dono reciproco di se stessi nel dono di Cristo, coltivano la comunione delle anime, la fusione dei cuori e l'unione dei corpi.

Per amore di Cristo, che ha dato la sua stessa vita perché noi avessimo la vita, i coniugi si impegnano a rispettarsi reciprocamente non come oggetto, ma come soggetto chiamato alla santità dell'amore e ad una missione da compiere.

Coltivano la gioia di essere insieme come coppia e come famiglia e insieme accettano i distacchi che la vita comporta.

162. Singolare e privilegiata forma di fecondità è l'apertura alle necessità del prossimo, particolarmente attraverso la paternità e la maternità spirituale, esercitabili in vario modo, sino ad accogliere in famiglia, ove ne sussista la possibilità, qualche tenera vita, con l'affidamento o l'adozione.

163. Gli Sposi Catechisti esercitano il gravissimo dovere dell'educazione fisica, intellettuale, morale e religiosa dei figli, come attuazione della missione educativa loro conferita da Dio.

164. Sull'esempio del rapporto di Dio con l'uomo, gli Sposi non considerano i figli come strumenti a loro disposizione, ma come esseri dotati di intrinseco valore e di fine, destinati a portare con autonomia e responsabilmente frutti di virtù e di grazia, in vista dell'unione definitiva con Lui.

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