Aspetti del messaggio di Fr. Teodoreto

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Certo, messaggio.

Non è affermazione gratuita, questa; anche se oggi si è così entusiasti… contro ogni entusiasmo, così esaltatori della frammentarietà e insignificanza della vita, del disperato isolamento dell'uomo proprio nello sforzo di comunicare.

Ogni uomo, fin nell'intimo della sua sostanza, è "donato" a se stesso, è "mandato" nel mondo e non "gettato" da chissà quale oscuro potere.

Ogni uomo, perché ha "ricevuto" pensiero e parola, è messaggero di verità, di quella verità totale ed attuale a cui non è identico ma alla quale è chiamato, per quanto gli è possibile, a conformarsi, nell'amore.

Quel "quanto gli è possibile" esprime, prima che un limite, un positivo modo interpretativo e manifestativo dell'immutabile verità che, sempre detta in se stessa, è sempre da ridire da parte dell'uomo, secondo, appunto, il suo stile personale.

Infatti, nessuna verità può, a rigore, nascere; nascono solo i modi creaturali secondo i quali la verità può essere indefinitamente riespressa.

Ogni uomo è dunque "messaggero", in quanto porta o può portare il messaggio affidatogli per "vocazione" naturale e soprannaturale, ma per portarlo se lo deve anche ricercare e costruire, ricostruendo in certo modo la verità che deve manifestare.

Tutto l'essere umano è impegnato in questa trasmissione che è anche "costruzione" e "ricostruzione".

L'uomo non tutto può esprimere in opere, che fluite da lui permangono come staccate, ma è l'intero suo essere, tutta la vita, che egli deve costruire e svolgere come un discorso autentico e coerente.

Del resto le opere manifestano compiutamente il loro significato solo se riferite alla vita da cui promanano, e questa diventa compiutamente significativa solo se riferita a quelle.

È alla luce di queste considerazioni che chiamiamo "messaggio" quanto di universale e di perenne manifestano vita e opere di Fratel Teodoreto.

D'altra parte, nessuno, è di troppo: ogni uomo fedele alla sua intima destinazione ( quella che gli è "avvenuta" per natura e quella "sopravvenutagli" per grazia ) porta - ripetiamo, - costruendolo e nutrendosene ad un tempo, e scambia con gli altri uomini un irripetibile dispaccio di verità, una originale relazione d'amore.

Certo, solo quando non manchi quella ricerca umile e confidente, quella pia e santa coerenza di vita che fu di Fr. Teodoreto, nella cui cara e indimenticabile memoria ci accingiamo con questo primo abbozzo.

Comunque, definito il punto di partenza è doveroso indicare la via da seguire e la meta che speriamo di raggiungere.

Semplicemente: del messaggio di Fr. Teodoreto non toccheremo che qualche aspetto atto a manifestare come le opere "eccezionali" del Nostro, non sono un "diversivo" che egli s'è voluto prendere, né sono provvedimenti puramente contingenti, e che nemmeno si possono considerare soltanto "sue" nel senso di dovute solo a lui, ma che invece soprattutto esprimono uno sviluppo autentico della forza vitale e propulsiva dell'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane, e che "forse" ne sono una meta indispensabile.

Del resto, diciamolo subito, questo era, in tutta umiltà, il pensiero di Fr. Teodoreto.

Ad ogni modo, speriamo nel contempo di delineare alcuni ammaestramenti di valore universale e perenne, il che sarebbe davvero utile a tutti.

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