Esercizi del 2/11/1969

Domenico Conti

Tema: La castità e la nostra consacrazione secolare catechistica

1 - La castità perfetta in genere
2 - La castità per la consacrazione secolare e come consacrazione secolare catechistica
3 - La castità matrimoniale

1 - La castità perfetta in genere

La nostra consacrazione nell'Unione è dedicazione di noi a Dio; è riservarci totalmente per Dio, allo scopo di appartenere a Lui, di vivere e di far vivere gli altri di Lui e per Lui.

Per Cristo Signore, il Consacrato per eccellenza, il modello di ogni consacrazione e nello Spirito Santo il Consacratore, principio di ogni consacrazione.

Ebbene questa nostra consacrazione si effettua anche mediante la castità.

Obiettivo della castità è la consacrazione

L'obiettivo della castità non  solo come precetto, ma come consiglio è la consacrazione.

Per i catechisti congregati si tratterà di una castità perfetta secondo l'invito del Signore e il consiglio dell'apostolo; per i catechisti associati si tratterà di animare la castità propria del loro stato con uno spirito di consacrazione.

Intanto consideriamo la castità perfetta.

La castità perfetta non va considerata unicamente o prevalentemente come esclusione del matrimonio, né soltanto come moderazione dell'istinto sessuale.

Castità perfetta come dono

È vero che castità dice castigo, dice rinuncia, però la castità cristiana non significa né si propone solo questo; essa innanzi tutto, deve essere dono integrale, completo, perfetto, deve essere offerta d'amore e soltanto a questo titolo diventa componente essenziale della nostra consacrazione.

Chi di noi rimanesse nella castità concepita come castigo e come rinuncia, ai fini di un contenimento di facoltà, di potenze, perché esse non ci portino a un comportamento smodato, vizioso, è ancora solo nella fase preliminare riguardo alla sua consacrazione.

Castità come offerta della affettività

Per ciò che si riferisce alla castità perfetta in ordine alla consacrazione, essa deve essere una offerta di tutte le nostre potenze affettive, le quali non sono solo sensitive, ma anche spirituali.

C'è un'affettività dell'intelligenza, una affettività della volontà.

Offerta di noi mediante l'offerta della nostra affettività, offerta altresì delle potenze generative in forza delle quali, sul piano naturale, noi siamo capaci di generare.

Nel caso della castità perfetta si tratta di una offerta diretta e non solo mediata, mediata cioè dal virtuoso soddisfacimento nel matrimonio; certo si tratta di una affettività caratterizzata dalla sessualità.

Caratterizzazione dell'anima e della sessualità

La sessualità caratterizza tutto l'uomo; ma in che senso?

In quanto è umana, in quanto è umanizzata la sessualità diventa umanizzante.

E non è invece caratterizzante come lo è l'anima, il principio spirituale dell'uomo, perché l'anima è principio caratterizzante caratterizzato; mentre la  sessualità, che fa parte del corpo, è bensì principio caratterizzante, ma solo in quanto è essa stessa caratterizzata dall'uomo.

Come vedremo, col voto di castità si rinuncia all'esercizio, per così dire, delle caratterizzazioni primarie della sessualità; però, essendo la sessualità caratterizzante l'uomo e tutta la sua affettività in quanto umanizzata, le  sue caratterizzazioni secondarie partecipano della castità perfetta.

Movente remoto

Il movente remoto e primo della castità perfetta quale è? Perché questa castità perfetta?

Castità: una risposta alla chiamata di Dio amore

Il movente remoto e primo, remoto in quanto distante da noi ( si intenda qualitativamente distante ) e primo nella primordialità di motore, è la chiamata di Dio amore.

Compito dei Catechisti

Senza Gesù e Gesù Cristo Crocifisso, non è comprensibile questa castità perfetta, ed è un dovere di noi catechisti dedicati al Crocifisso di sostenere queste cose.

Sacrificio di Gesù

La rinuncia e l'offerta di tutta l'affettività e di tutta la sessualità delle potenze generative è culminante sulla croce, dove affettività e potenze generative, che vengono umiliate.

C'è, è vero, la presenza della Madonna, ma la Madonna non può abbracciare suo Figlio; perché i soldati la trattengono;| Essa non può esprimere una consolazione, anche sensibile, nei confronti di suo Figlio; non c'è uomo, non c'è donna che lo accarezzi, che lo soccorra, che lo sollevi, ed anche la sua sessualità è umiliata.

La passione di Gesù

Non dimentichiamo che Gesù è stato denudato, flagellato e sottoposto a oltraggio; non illudiamoci, nulla è stato risparmiato, tutto si è tentato su di lui.

E Gesù ha rinunciato alle potenze generative, facoltà naturali, per una generazione più ampia e più completa e per la purificazione di tutti i rapporti generativi dell'uomo.

Gesù Crocifisso causa esemplare

La causa esemplare, dunque il movente remoto e primo, è la chiamata di Dio amore; la causa esemplare di questa castità consacrata è dunque Gesù Cristo e Gesù Cristo Crocifisso; ed è sopratutto in vista della croce che Lui rimane vergine.

Il movente prossimo

Poi c'è un movente prossimo e personale; la nostra risposta d'amore all'Amore quale ci appare in Cristo Crocifisso.

Il nostro voler essere con Lui, "compatire" con Lui, continuare, per così dire, in noi Lui, che è il fine.

Il fine della castità perfetta

Il fine della castità perfetta è l'unione nuziale, più oggettivamente piena e diretta, con Dio per Cristo Crocifisso.

Unione nuziale che si celebra nella croce, per mezzo della croce.

Bisogna che approfondiamo il mistero di Gesù e di Gesù Crocifisso per comprendere la castità perfetta.

È la nostra partecipazione a Cristo Redentore, a diventare come Gesù sulla croce, in qualche modo cogeneratori della Chiesa, sgorgata dal costato trafitto di Lui; a diventare corredentori, cosalvatori del mondo per il regno di Dio.

Del resto come cristiani, siamo generati da Dio e destinati alla comunione nuziale con Dio per Cristo Signore; ciò comporta, almeno per qualcuno nella Chiesa, anche il superamento della generazione umana e del coniugio, anche se per molti è il matrimonio la via per la comunione con Dio.

Matrimonio tra generati da Dio, è destinato alla comunione con Dio, che crescono nell'essere di Dio e nell'essere per Dio, proprio mediante il matrimonio e la generazione secondo la carne.

La castità dunque, è per la consacrazione di noi stessi; la castità è come consacrazione, espressione e manifestazione ed alimento di consacrazione; il suo corpo è di rendere il nostro amore più gratuito, come quello di Cristo e di Cristo Crocifisso.

L'amore nel matrimonio

L'amore nuziale anche più elevato, vuole nel matrimonio una certa reciprocità immediata, si sostiene in base a una certa corrispondenza immediata, che è fondamentale e di cui ha bisogno.

Anche se esso deve essere sempre alimentato da una gratuità, come vedremo, tuttavia gli è essenziale questa corrispondenza immediata.

L'amore per il consacrato

L'apostolo, il consacrato, deve invece saper attendere e deve saper quasi non vedere la corrispondenza; altri semina altri raccoglie.

Per il consacrato, l'amore, attraverso la castità, deve diventare più universale; universale nel doppio senso di quantitativo e qualitativo.

Quantitativo perché diretto a un più grande numero di persone e più efficace ai fini della realizzazione di un ordine tra di loro e di una comunione con loro e tra di loro.

L'amore della castità perfetta, deve diventare più immediatamente ed evidentemente unitivo e nuziale con Dio.

Si deve vedere quasi il segreto per cui noi abbiamo rinunciato al matrimonio; deve diventare più spirituale, cioè più disponibile allo Spirito, più fecondo, ci deve rendere più figli di Dio sul piano oggettivo e più fratelli tra di noi e con il mondo.

Più a servizio dei fratelli e dell'umanità; più verginalmente sposi del Signore.

Il consacrato è padre e custode dell'amore nuziale

Ci deve rendere più inabitati e mossi dallo Spirito; più padri e in qualche modo custodi e coadiutori della stessa paternità naturale ed esemplari circa l'aspetto più umano, più naturale, che si contiene nella stessa paternità naturale.

Ci deve rendere più oggettivamente conformi all'esempio di Gesù e Gesù Cristo Crocifisso; più segno dell'amore di Cristo per la Chiesa, che è un amore per la croce e anche segno dell'amore della Chiesa per Cristo.

E infine l'amore della castità perfetta ci deve rendere più segno della vita futura e quasi un anticipo su questa terra, dove saremo tutti uno con Dio in Gesù e Dio sarà tutto in tutti.

2 - La castità per la consacrazione secolare e come consacrazione secolare catechistica

Castità perfetta come castità secolare

Tale tipo di castità perfetta, non è solo secolare perché praticata nel mondo, ma perché praticata per mezzo del mondo; per mezzo del compromesso del mondo, delle relazioni quotidiane con gli uomini, della nostra dedizione al mondo, concepito soprattutto come umanità in Cristo e per Cristo Salvatore e Signore.

È una castità che deve essere e crescere con l'impegno e nell'impegno del mondo per l'umanità.

È una castità che deve trovare giustificazione e alimento proprio per i nostri rapporti col mondo; che deve anche comportare l'aspetto della fuga dal mondo, mentre ci impegniamo nel mondo.

La castità comprende la fuga dal mondo profano

Ma da quale mondo? Dal mondo per cui Gesù non ha pregato, cioè dal mondo come organizzazione, come insieme organizzato delle volontà contrarie a Dio; di coloro cioè che non amano.

E noi, nel nostro impegno nel mondo come umanità, come insieme degli uomini, dobbiamo fuggire dal mondo concepito in questo modo.

Quindi la fuga, la lotta è quanto mai preziosa ed importante, non semplicemente per la salvezza di noi stessi, perché c'è di mezzo la nostra funzione nel mondo, per il mondo, secondo la volontà di Dio.

Castità a servizio del mondo

Tuttavia se la nostra castità , se comprende e comporta questa fuga dal mondo, vuole essere animata non solo dal pensiero  di preservarci "da", per quello che ci riguarda personalmente, ma preservarci per quello che riguarda la nostra funzione a servizio del mondo.

Castità e sacrificio per il mondo

Questa nostra castità, comporta soprattutto l'amore verso il mondo, partecipazione dell'amore con il quale il Padre ha sacrificato il Figlio suo, per la salvezza del mondo e il Figlio Incarnato ha amato il mondo sino alla morte di croce e poi ha mandato, per la vita del mondo, il suo Spirito.

Quindi la nostra oblazione di affettività e di rinuncia di paternità naturale, appunto trova in questa partecipazione più piena e diretta all'amore col quale il Padre ha amato il mondo sacrificando il Figlio suo, trova la sua giustificazione fondamentale e deve essere l'anima della stessa fuga dal mondo; mondo concepito, ripeto, come insieme di volontà perverse o anche di tendenze, di concupiscenze avverse a Dio.

Ascetica del superamento della affettività

Anche l'amore verso il mondo, come ho detto, ha la sua ascetica, non solo di rinuncia, ma si superamento di un certo tipo di esercizio della affettività e della sessualità, in vista di un amore sempre più grande, sempre più cristiano, ed è in questo senso, mi pare, che va letta la norma del comma 6° dell'art. 63 del nostro Regolamento.

"Astenersi dal conversare da soli con persone d'altro sesso, tranne che per necessità o carità …"

Dove sono presenti due motivi: la fuga e l'amore; l'amore che deve essere dominante, tanto è vero che si richiede che sia per carità.

Affettività e relazioni con gli altri

A rigore, in tutte le relazioni dovrebbe essere così, non solo con le donne; c'è un modo di contaminare la nostra affettività anche nei rapporti con gli uomini, quando tali rapporti non sono condotti secondo questo criterio.

Come deve essere considerata la donna

La donna non deve essere vista solo come occasione di pericolo, anche se per la nostra debolezza e la nostra pochezza di carità essa può costituirlo, ( quindi c'è l'aspetto della riservatezza, della sobrietà, del rifuggire da ogni familiarità, per non essere portati ad associarci a quel mondo per il quale Gesù non ha pregato).

Dobbiamo vedere la donna secondo il Vangelo.

Si sente dire a volte da certi religiosi e preti: "Non è virtuoso pensare le suore come donne".

Tale giudizio non è virtuoso né cristiano e nasconde il più delle volte dei conflitti affettivi e sessuali mal repressi.

Più si riesce a considerare la donna con dignità, con rispetto ( e questo è frutto della grazia, della nostra partecipazione a Gesù ), più segno della nostra castità consumata e perfetta.

Dobbiamo considerare la donna come sorella in Cristo, madre in Cristo, sposa in Cristo; infatti tutti siamo chiamati alle nozze con Cristo.

E se c'è una regola da osservare, è quella di rendere quanto mai pressante la lotta contro le proprie concupiscenze è di lottare per non considerare la donna, nel giudizio e nel rapporto, al di sotto di questo limite.

Il sesso per l'uomo

Molte volte si tratta delle questioni sessuali come se l'uomo fosse per il sesso e non il sesso per l'uomo.

Così ad esempio in una certa ascetica prevalentemente negativa: non, non …

Sembra quasi che nell'uomo ci sia l'uomo e il sesso separati, una sessualità che non è più umana, sostanzialmente nemica dell'uomo in quanto tale, che tende soltanto a scatenare nell'uomo certi impulsi; ma non è così e non ci si accorge che alcune preoccupazioni sono ben lungi dal dimostrare che si è superato il problema.

Si è ancora nella sfera dell'uomo per il sesso e tutto affaticato a comprimere il sesso e ciò significa che si pensa ancora l'uomo per il sesso e non il sesso per l'uomo.

Evidentemente questo non attutisce la nostra vigilanza, ma aumenta la nostra responsabilità.

Si tratta di non uscire in atti o pensieri o sentimenti non convenienti, ma di giungere ad atti e pensieri estremamente convenienti.

Castità come sublimazione

La nostra castità consacrata, è rinuncia all'esercizio della sessualità primaria, per meglio cogliere il valore più profondo e cristiano dell'unione coniugale, ed è anche una sublimazione delle caratteristiche sessuali secondarie: quelle che costituiscono la virilità.

È una sublimazione, perché tutto ciò che deriva di positivo dal fatto di essere sessuati: il carattere, il tipo di pensiero, di volere, di azione, viene sublimato dalla castità perfetta, cioè viene messo a disposizione dello Spirito Santo.

Elevazione della affettività

C'è poi una elevazione di tutta la nostra affettività nell'affettività del Figlio di Dio, dello Sposo in Cristo, del Padre e del fratello in Cristo e come Cristo.

Sviluppo dell'amore nel mondo

È proprio rimanendo nel mondo e impegnadovisi che il nostro amore deve svilupparsi; un amore che impegni tutta la nostra affettività, un amore che si faccia più divino; proprio perché esso è espresso per mezzo e di fronte al mondo, nei confronti e per rapporto al mondo.

Gratuità dell'amore

Amore che deve diventare più gratuito.

Ed è proprio rimanendo nel mondo che si hanno tante occasioni di crescere in un amore gratuito, più gratuito dell'amore di chi sia sposato.

Affettività nuziale ed affettività della consacrazione

Mentre dal punto di vista nuziale, ci vuole una immediata corrispondenza, senza la quale vi è una frustrazione della affettività, dal punto di vista del consacrato l'affettività deve farsi più distaccata, più pura, più generosa, più ad imitazione dell'amore e dell'affettività di Cristo e Cristo Crocifisso: amore quindi più universale in senso quantitativo e qualitativo.

Amore del consacrato: composizione nell'unità

L'amore del consacrato è più mondano dell'amore dello sposato, perché struttura di più, fa emergere maggiormente il carattere universale di rapporti.

Compone in unità i molti.

Anche l'amore nuziale, considerato nel piano oggettivo, ha una sua animazione universale, ma in grado minore.

Difatti quando si ama una donna si amano tutte le donne nell'ordine.

Tuttavia per ciò che riguarda la strutturazione del mondo in unità, la sua "mondanizzazione", ( se per mondo intendiamo "insieme ordinato" ) l'amore del consacrato è più efficace, più unitivo degli uomini tra di loro e con Dio e quindi più nuziale.

Proprio nel nostro rapporto con gli altri, dobbiamo ricavare un argomento alla nostra unione con Dio.

Diversamente non abbiamo capito la nostra vocazione.

Ascetica come lotta

La nostra ascetica consiste nel lottare, perché questo impegno per gli altri non ci sottragga a Dio.

Proprio il nostro impegno per il mondo, la nostra dedizione al mondo devono rendere la nostra donazione più spirituale, più manifestativa dello Spirito e ci devono ottenere un amore più fecondo per gli altri, oltre che per noi stessi.

Il nostro impegno catechistico nel mondo e per il mondo deve rendere più aperto il nostro amore alla luce di  Cristo e più luminoso ed illuminante il mondo.

Ricordiamoci la beatitudine "beati i puri di cuore perché vedranno Dio"; più aperti proprio alla luce e quindi più illuminanti.

Nostro impegno cristiano per il "mondo"

Il nostro impegno per il mondo ( cioè per Cristo Gesù ed in Cristo Gesù ), dobbiamo diventare più figli di Dio, più fratelli di Cristo e anche più "figli del mondo", di un mondo che è diventato la casa di Dio.

Nessuno più del consacrato dovrebbe essere in grado di avvalersi e di far fruttificare in sé il meglio dell'apporto del mondo; ecco in che senso dobbiamo essere figli del mondo, del nostro tempo, del nostro secolo.

Alla fine della nostra giornata, se l'abbiamo vissuta catechisticamente secondo la nostra consacrazione e con le nostre pratiche di pietà, dovremmo trovarci più uniti a Dio e non aver la nostalgia di chi è sposato e torna a casa dalla sposa.

Infatti noi abbiamo il Signore e tornare al Signore è come tornare a casa nostra, al nostro Sposo, più inabitati e mossi dallo Spirito, più padri, se padri significa principio di vita per un altro.

Consacrazione e paternità

La consacrazione è quindi l'impegno a servizio dei fratelli, devono essere l'occasione per diventare più padri; ed è verificando la nostra consacrazione che verifichiamo la nostra castità.

Consacrazione che è ben  vissuta nella misura in cui, partecipi delle sue prerogative, noi ci sentiamo più figli, più fratelli, più servi, più sposi, più padri.

Se invece isteriliamo la nostra vita, con l'essere meno figli, fratelli, sposi, padri, allora veramente ci avviciniamo al fallimento della nostra consacrazione.

E c'è modo di essere padre anche nell'età della vecchiaia, quando tante cose sul piano esteriore non si possono più fare.

Paternità di Gesù Crocifisso

Infatti Gesù è padre soprattutto sulla Croce, quindi in una condizione di immobilità, di inoperosità.

Anche la Sua mente è offuscata dal dolore e la vita addirittura la offre, quindi, se veramente abbiamo capito la nostra castità secolare e il nostro impegno catechistico, noi dobbiamo sentirci crescere nella nostra conformità a Cristo e Cristo Crocifisso.

Diventare più segni dell'amore di Cristo per la Chiesa e dell'amore della Chiesa per Cristo, che è provato dalla Croce; più anticipo e segno della vita futura in cui Dio sarà tutto in tutti.

3 - La castità matrimoniale

La castità matrimoniale non è soltanto l'esplicazione dell'affettività e dell'unione coniugale che evita di porsi contro la legge di Dio.

Essa è soprattutto manifestazione di crescita e alimento di carità e perciò alla santità.

L'amore coniugale per S. Paolo

Le parole dell'apostolo S. Polo agli Efesini si addicono tanto a noi consacrati quanto agli sposati: "Le mogli siano sottomesse ai propri mariti come al Signore, poiché il marito è capo della moglie come il Cristo è capo della Chiesa; Lui, il salvatore del Corpo.

Ora, come la Chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli debbono sottomettersi in ogni cosa ai propri mariti".

Quindi l'amore della moglie verso il marito deve essere espressione e segno dell'amore della Chiesa per Cristo.

Viceversa: "Mariti, amate le vostre mogli come Cristo ha amato la Chiesa; egli ha dato se stesso per lei".

Aspetto oblativo dell'amore

C'è l'aspetto oblativo e vivificante dell'amore che è oggettivamente più grande nel congregato.

Ed ancora S. Paolo:" Egli ha dato se stesso per lei, per santificarla, purificandola col lavacro dell'acqua unito alla parola, volendo presentarla a se stesso, questa Chiesa, tutta splendente, che non avesse macchia o ruga o altra cosa del genere, ma fosse santa e senza alcun difetto". ( Ef 5,22-27 )

L'esercizio dell'affettività e dell'unione coniugale dovrebbe rendere gli sposi più capaci di un amore gratuito, di un amore universale.

Amore che dovrebbe unirli a Cristo e farsi sempre più spirituale, più fecondo, aperto alla luce di Cristo.

Scopo della castità nel Catechista associato

L'impegno di castità, positivamente espresso dal catechista associato, deve essere funzione e in funzione della sua consacrazione.

Egli si impegna a dedicarsi tutto intero e riservarsi per Cristo, allo scopo di essere, di vivere per Cristo, per diffondere Cristo.

Impegno che aiuta a superare ed a utilizzare la divisione di cui parla S. Paolo: sposo divino, piacere a Dio, piacere alla moglie.

Ci può essere una opposizione tra le richieste della sposa e le richieste di Dio; opposizione che deve essere utilizzata ad imitazione di Cristo Crocifisso, proprio per realizzare questa sua totale dedizione a Dio.

L'impegno di castità del catechista associato ha come scopo di farlo diventare, con la sua sposa, sempre più figlio e fratello di Dio.

L'esercizio dell'affettività dell'unione coniugale lo renderanno più a servizio di Dio e del mondo in Dio; più sposo di Cristo, cioè più inabitato e più unito, posseduto e mosso dal Signore.

Vi è una componente di  e di maternità nei rapporti coniugali per il fatto che essi suscitano la vita nell'altro.

La fedeltà

La fedeltà imposta alla affettività di sposo, diventa più conforme a Cristo e Cristo Crocifisso, più segno dell'amore di Cristo per la sua Chiesa e la sposa, segno dell'amore della Chiesa per Cristo; gli sposi saranno così più prossimi alla condizione della vita futura, dove non ci si sposerà più, non perché sia un disvalore lo sposarsi, ma perché c'è un altro tipo di pienezza che si realizza.

Tutti saranno uno

E come si realizzerà questa pienezza? L'essere tutti in Uno nella vita eterna - dove saremo uno in Cristo e Dio sarà tutto in tutti e sarà lo sposo per tutti.

Ora si vive già più vicino questa prospettiva, senza nocumento, senza menomazione alcuna, ma rispondendo alla più intima vocazione cristiana della stessa affettività coniugale.

Ebbene la si vive più così proprio attraverso il suo impegno di castità assunto in vista della sua consacrazione come catechista.

Evidentemente sono cose che deve spiegarci il Signore, e delle quali Egli deve renderci compartecipi.

Tentazioni da superare: manicheismo e pelagianesimo

Proprio perché possiamo superare due tentazioni: da un lato il manicheismo, in cui due principi, uno di male e uno di bene sono in contraddizione tra loro e certe realtà sono considerate solo bene e certe altre solo male ( come il sesso e via dicendo ).

Dall'altra parte stanno le tentazioni delle posizioni pelagiane o semipelagiane puramente naturalistiche, dove ci si trova di fronte a un conclamato valore del sesso in sé, quasi che il senso fosse disgiungibile dalla persona e l'uomo fosse disgiungibile da Dio e dalla Redenzione operata da Cristo.

Nostri compito

Tocca a noi, che nel nostro seno abbiamo due  categorie di membri: i consacrati a titolo pieno e gli sposati.

Tocca a noi in modo particolare vivere, soffrire in noi tutte queste cose per risolverle, secondo Cristo in Lui e per Lui.

Ma soprattutto con Cristo e Cristo Crocifisso, perché il segreto per vivere queste cose ci viene solo dalla immersione in Lui, immersione che si ottiene attraverso la Sue piaghe, attraverso il Suo costato trafitto, attraverso la Sua umanità aperta e offerta sulla croce, umanità che ci viene di nuovo offerta dallo Spirito nella Messa perché noi ce ne nutriamo e ce ne alimentiamo.

Si fa solo in Lui, in Cristo e Cristo Crocifisso, anche l'impegno nel mondo, per capire la realtà, per volgere secondo il piano di Dio.