Ritiro del 14/3/1999

Don Mauro Agreste

Tema: Dio ha tanto amato gli uomini da farli suoi figli: figli di Dio Padre siamo una comunità di fratelli

1° Parte

1 - Desiderare la felicità piena dell'altro

Desiderare la felicità piena dell'altro: amare è desiderare la felicità, quindi, primo, se è desiderare vuol dire che c'è di mezzo la volontà, non il sentimento, il sentimento aiuta, perché se tutto viene fatto per il sentimento, allora io un giorno sento di amarti e ti amo, l'altro giorno sento di darti un calcio e te lo do'.

Invece l'amore non è un sentimento, è un qualche cosa che si manifesta "anche" con il sentimento, ma è una volontà di felicità.

In quel tempo Gesù prese con sé Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare, e mentre pregava il suo volto cambiò di aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante.

Ed ecco, due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella loro gloria e parlavano della sua dipartita, che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme.

2 - Pietro e i suoi compagni videro la sua gloria

Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno, tuttavia restarono svegli, e videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da Lui, Pietro disse a Gesù: "Maestro, è bello per noi stare qui, facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia (egli non sapeva quel che diceva), mentre parlava così venne una nube e li avvolse, all'entrare in quella nube ebbero paura e dalla nube uscì una voce che diceva:"Questi è il Figlio mio, l 'eletto, ascoltatelo".

Appena la voce cessò Gesù restò solo, essi tacquero e in quei giorni non riferirono ad alcuno nulla di ciò che avevano visto.

Parola del Signore.