Lettera N°26

Torino, 1° agosto 2015

Carissimi Referenti collaboratori e amici dei Cenacoli.

Questa volta, in via eccezionale, vi scrivo nel cuore dell'estate, per aiutarci a disporre al meglio i nostri cuori alla vicina festa dell'Assunzione della Vergine Maria Assunta in cielo.

Questa festa ci solleciti in questi giorni, ad onorarla più intimamente nei nostri cuori con una vita più angelica che umana.

Il dogma dell'Assunzione di Maria SS. in cielo in anima e corpo, definito da Papa Pio XII il primo novembre del 1950, ci offre un motivo in più per onorarla avendocela Egli donata dalla Croce anche come nostra mamma.

Maria, glorificata in cielo e sulla terra anche con l'Assunzione del suo corpo in paradiso è la creatura che ha già raggiunto la pienezza della salvezza, fino alla trasfigurazione del suo corpo.

Ella , donna vestita di sole, coronata di dodici stelle, e nostra Mamma ci attende in paradiso per glorificare, con Lei il suo Divin Figlio.

In attesa di incontrarci visibilmente con lei, Ella ci accompagna nel cammino terreno della nostra vita, sollecitandoci a camminare santamente fino al giorno in cui con lei potremo prostrarci davanti all'Agnello immolato per la nostra salvezza, che è il fine per cui siamo stati creati.

Maria SS.ma, immagine della Chiesa, è per noi luminosa garanzia che il suo destino di salvezza è assicurato anche a noi, perché come in lei, anche in tutti noi, lo spirito del Risorto attuerà la sua missione di portarci, trasfigurati dalla grazia, in paradiso.

La nostra Mamma del cielo è già ora, quello che anche noi un giorno saremo.

Un esempio a noi vicino di quanto questa nostra Mamma del cielo ci ami lo abbiamo anche guardando la tenerezza e la benevolenza dimostrata nei confronti di Padre Arturo Maria Piombino, un sacerdote barnabita che io pure, per molti anni ebbi modo di conoscere e di ammirare direttamente le sue virtù.

Questo zelante sacerdote particolarmente innamorato della Madonna, morì, in concetto di santità, il 23 febbraio del 1990.

Padre Piombino, come normalmente lo si chiamava, fu anche un sacerdote particolarmente vicino ai Catechisti, essendo stato direttore spirituale del Venerabile fr. Teodoreto nei quindici anni che precedettero la sua morte, avvenuta nel 1954.

Anche a questo Padre apparve più volte la Vergine Assunta, affermandogli nel 1960 di essere presente davanti a lui, in carne ed ossa Ella apparve più volte sia direttamente sia a lui, sia a lui insieme ad alcuni suoi allievi, chiamati "Fratellini": un gruppo di ragazzini residenti presso la comunità dei barnabiti ospite presso il Real Collegio Carlo Alberto di Moncalieri del quale Padre Piombino era direttore.

Questo sacerdote, da molti ritenuto un santo, già dal 1958 fu testimone di particolari fatti mistici.

Gli incontri di questo Padre con la Madonna, secondo quanto egli ci raccontava, furono caratterizzati da benevolenza, da rispetto per la dignità sacerdotale e da grande apprensione per la salvezza del mondo.

In uno di questi intimi colloqui dell'Assunta con questo Padre Ella gli disse di essere la Madonna delle spine e gli affidò il compito di far pervenire al Papa: Giovanni XXIII un messaggio per la salvezza del mondo, che questo Padre gli fece poi indirettamente avere.

In quell'anno; si era ai tempi della crisi di Cuba 1962 in cui ci si trovava di fronte al rischio di una nuova guerra che fortunatamente Maria, servendosi anche di questo Padre, personalmente sventò.

Fra Leopoldo, anch'egli particolarmente innamorato del Crocifisso e dell'Immacolata, il 2 agosto del 1906, festa della Madonna degli Angeli , scrisse nel suo Diario un detto attribuito a Gesù con queste precise parole: "Si faccia divotamente l'adorazione come nel Venerdì Santo e molte grazie e favori concederò a tutti quelli che in grazia di Dio si prostreranno ad adorarmi".

Il commento di questo detto, che fra Leopoldo fece, appena lo ricevette, manifesta la statura interiore e apostolica di questo Servo di Dio, che lo riportò nel suo Diario, con questa riflessione: Il pensiero, il mio sguardo primo, egli scrisse, é volto a Roma e pregai con tutto l'affetto dell'anima mia e dissi a Gesù: "Dolcissimo Gesù, volgi il tuo sguardo pietoso, consola, il nostro SS. Padre il Papa.

Il tuo Vicario in terra, dai nemici suoi in questi tempi d'empietà tanto amareggiato, da' la pace alla tua Chiesa, per la tua misericordia concedile giorni di prosperità e il ritorno dei fratelli erranti".

Dopo tale richiesta di Gesù, fra Leopoldo, sempre sostenuto da Gesù e da Maria SS.ma, compose la preghiera di adorazione alle Sacratissime piaghe del Crocifisso che noi conosciamo.

A tale primo invito di Gesù di adorarlo crocifisso, ne seguirono molti altri sia di Gesù che di Maria, con ripetute insistenze ad adorare il Crocifisso.

Perché tanta insistenza di Gesù e di Maria SS. per questa adorazione?

Perché l'adorazione al Crocifisso si colloca al centro della vita cristiana che riconosce: che Dio é amore e, perché mossi da questo amore, ci disponiamo a pregare, perché ogni atto della nostra vita, scaturisca sempre e solo dall'amore che viene da Dio.

Occorre pregare, ma ciò che dà valore alla preghiera è l'amore.

Anche se una preghiera, a motivo della nostra fragilità, fosse fatta per abitudine o distrattamente, senza pensare, cioè, alle parole che si dicono, salirebbe ugualmente gradita a Dio se fatta con amore; se invece fosse pronunciata con una dizione tecnicamente perfetta, ma senza amore, presso Dio, essa non avrebbe alcun valore e sarebbe solo un gesto paragonabile a quello di "dare l'aria ai denti".

Analogamente una fede che pur manifestandosi con opere grandiose non scaturisse da un vero amore a Dio e al prossimo sarebbe una fede morta.

Carissimi, pur riconoscendoci peccatori, impegniamoci ad amare sempre con opere d'amore e ripariamo alla mancanza di amore di molti, affidando alla misericordia di Dio, le persone, le famiglie e i luoghi dove esso manca.

Rifiutiamo di apparire perfetti per sentirci gratificati dagli apprezzamenti positivi di chi ci vede; respingiamo decisamente la tentazione di ritenerci migliori degli altri solo perche, pur con scarso amore, facciamo tante opere buone, vistose e belle, perché, come già sappiamo, Dio resiste ai superbi e da la sua grazia agli umili.

Per valorizzare al meglio la nostra vita imitiamo, il comportamento di Maria SS.ma e dei Santi che vissero il comandamento dell'amore a Dio e ai fratelli nel silenzio e nell'umiltà.

Alla luce del loro esempio e sostenuti dalla loro intercessione impegniamoci a crescere nell'umiltà e in un amore puro e casto.

Solo allora Dio apprezzerà il nostro impegno e, nella sua misericordia, si chinerà su di noi per sostenerci.

Per ottenere queste grandi grazie, affidiamoci alla potente intercessione della beata Vergine Maria Assunta in cielo, al Venerabile fr. Teodoreto, al Servo di Dio fra Leopoldo Mara Musso e al Padre Arturo Maria Piombino.

Facciamo, con rinnovato ardore, l'adorazione alle sacratissime piaghe del Signore, pregando per le nostre necessità, per quelle di chi si raccomanda alle nostre preghiere e per le necessità di tutto il mondo.

Cogliamo anche noi nel nostro cuore, per poterlo poi riversare nel cuore dei nostri fratelli l'amore e la tenerezza di Gesù e di Maria e quando dialoghiamo con qualsiasi persona comunichiamo loro, con il nostro comportamento, sempre e solo la pace e la gioia che attingiamo da Gesù e dalla SS.ma nostra Mamma del cielo.

Ostensione della Sacra Sindone

Il 19 aprile, come sappiamo, è stata inaugurata l'Ostensione straordinaria della Sacra Sindone, cioè il lenzuolo che avvolse il corpo esangue del nostro Divin Salvatore.

Quale crimine aveva commesso Nostro Signore per essere ridotto nello stato in cui lo vediamo nella Sindone?

É il Figlio di Dio trasformato nell'espressione della Scrittura, in un lebbroso nel quale non c'è niente di sano, in un essere che si contorce come un verme sotto l'azione del dolore, detestato, abbandonato, inchiodato su una croce fra due volgari ladroni.

Perché tanto odio? ( Gv 15,18-19 )

La passione e la morte di nostro Signore Gesù Cristo, drammaticamente raffigurata nelle Sacra Sindone manifesta la lotta tra il bene e il male che attraversa la storia umana.

Una lotta che nonostante le vicende alterne, ha un esito scontato: la vittoria del Bene.

Chritus vincit, Christus regnate, Christus imperat ( Cfr. con Spunti giugno 2015 )

Gesù e Maria SS.ma vivano sempre nei nostri cuori!

Leandro Pierbattisti