Lettera N° 66

Torino, marzo 2019

Come prepararsi alla santa Pasqua

Terminate le feste di Natale i buoni cristiani si preparano alla celebrazione della Pasqua con una confessione delle proprie colpe, cioè dei propri peccati, obbedendo alla norma della Chiesa che invita i cristiani a confessarsi almeno a Pasqua.

La Chiesa insegna che Dio, misericordia infinita, cancella e perdona ogni colpa commessa dall'uomo, a condizione che egli sia veramente pentito del male fatto.

Quali sono le condizioni perché si commetta una colpa grave?

Quando si verificano le seguenti condizioni previste dalla Chiesa:

1 che si tratti di una colpa grave nei confronti di Dio, della Madre di Dio, degli Angeli, o di qualunque persona offesa gravemente.

2 che si sia coscienti della gravità della colpa

3 che, pur conoscendo la gravità della colpa, la si voglia commettere ugualmente.

Se manca anche una sola delle tre condizioni indicate, non si sarà responsabili in modo grave del nostro comportamento, ma al massimo in modo veniale, o leggera, che può ottenere il perdono anche attraverso l'esercizio di opere buone e soprattutto l'esercizio della carità.

Contro i pensieri di indegnità di fronte al dolore di Gesù crocifisso

Ascolta il Signore che ti parla con misericordia: "Forse ti ricopre di confusione la gravità della sofferenza che mi hai inflitto.

Non avere timore!

Questa croce non è un pungiglione per me, ma per la morte.

Questi chiodi non mi procurano tanto dolore, quanto imprimono più profondamente in me l'amore verso di te.

Queste ferite non mi fanno gemere, ma piuttosto fanno passare te all'interno della mia anima.

Il mio corpo pieno di dolorose contrazioni anziché accrescere la pena, allarga gli spazi del mio cuore per accoglierti.

Il mio sangue non è perduto per me, ma è donato in riscatto per te.

Vieni, dunque, accostati.

Sperimenta almeno la mia tenerezza che ricambia il male con il bene, le ingiurie con l'amore, ferite tanto grandi con un amore così immenso". ( San Pietro Crisologo )

Gli "Aggregati" dell'Unione: Zelatori e ascritti

( Da un documento dell'Unione – segue 3° parte )

3 - Reclutamento degli Zelatori

Può avvenire mediante contatti personali o mediante manifestazioni collettive ( "Giornate del Crocifisso", conferenze, incontri, esercizi e ritiri spirituali appositamente organizzati ecc. ).

È importante che risulti chiaramente che il principio e il fine di tutto è il rinnovamento e lo sviluppo universale della conoscenza, dell'amore, del culto a Gesù Crocifisso contemplato e adorato, "uniti a Maria SS. e con tutti gli Angeli e i Beati del cielo", come l' "Amabilissimo" e il "Signore", nelle Sue sacratissime Piaghe sanguinanti gloriose e trionfanti, nelle quali e per le quali è data a noi tutta la pienezza di Lui e del Suo mistero d'amore e di vita.

È parimenti importante sottolineare la forza attraente e liberante che promana dalle sacratissime Piaghe del Signore, per rapporto alla Chiesa e al mondo, per rapporto alle concrete situazioni e condizioni di vita.

I nuovi Zelatori possono essere ricercati ovunque.

Occorre tuttavia tener presente che l'avvenire dell'Adorazione è legato principalmente alle nuove generazioni.

Fin dalla prima età scolare si può diventare Zelatore o Zelatrice e con grande profitto personale e di efficacia diffusiva.

L'impegno di praticare e di diffondere l'Adorazione costituisce, se accettato, il principio di un modo nuovo di porsi dinanzi alla fede;

di porsi di fronte a se stessi e agli altri, a cominciare dai più vicini;

di fronte alla vita che si apre promettente o che, invece, si prospetta come dall'avvenire incerto e minaccioso.

Il richiamo alla persona dell'Uomo-Dio, crocifisso e perciò glorioso;

il richiamo alla Sua Umanità piagata e offerta per la morte della morte e del peccato,

il richiamo a Colui che ha vinto il mondo venendo, per le Sue Piaghe, con acqua e sangue - è lo Spirito che ne rende testimonianza:

- Chi è mai il vincitore del mondo se non colui il quale crede che Gesù è il Figlio di Dio?

Questi è colui che venne con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con l'acqua soltanto, ma con l'acqua e col sangue.

È pure lo Spirito che ne rende testimonianza, poiché lo Spirito è la verità.

Poiché tre sono i testimoni: lo Spirito, l'acqua e il sangue, e i tre sono in unità. ( 1 Gv 5,5-7 ).

Per purificare e rinnovare ogni cosa, immettendo nel nostro spirito il principio della verità e dell'amore e della vita, e nel nostro corpo il germe di risurrezione: sono particolarmente promettenti ed efficaci per lo sbocciare o il fiorire delle giovani vite.

Tutto ciò può e deve costituire il massimo alimento per la stagione dell'entusiasmo e della ricerca speranzosa circa l'autenticità e l'avvenire della vita.

Non c'è problema di sviluppo umano che non possa ricevere dal Cristo, crocifisso ed eucaristico, l'ispirazione e il soccorso per la sua soluzione e fecondità.

Un fraterno saluto

Leandro