Giudici

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Capitolo 16

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

L'episodio delle porte di Gaza

1 Sansone andò a Gaza, vide una prostituta e andò da lei.
2 Fu detto a quelli di Gaza: « È venuto Sansone ».
Essi lo circondarono, stettero in agguato tutta la notte presso la porta della città e tutta quella notte rimasero quieti, dicendo: « Attendiamo lo spuntar del giorno e allora lo uccideremo ».
3 Sansone riposò fino a mezzanotte; a mezzanotte si alzò, afferrò i battenti della porta della città e i due stipiti, li divelse insieme con la sbarra, se li mise sulle spalle e li portò in cima al monte che guarda in direzione di Ebron.

Sansone tradito da Dalila

4 In seguito si innamorò di una donna della valle di Sorek, che si chiamava Dalila.
5 Allora i capi dei Filistei andarono da lei e le dissero: « Seducilo e vedi da dove proviene la sua forza così grande e come potremmo prevalere su di lui per legarlo e domarlo; ti daremo ciascuno mille e cento sicli d'argento ».
Gdc 14,15-18
6 Dalila dunque disse a Sansone: « Spiegami: da dove proviene la tua forza così grande e in che modo ti si potrebbe legare per domarti? ».
7 Sansone le rispose: « Se mi si legasse con sette corde d'arco fresche, non ancora secche, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque ».
8 Allora i capi dei Filistei le portarono sette corde d'arco fresche, non ancora secche, ed essa lo legò con esse.
9 L'agguato era teso in una camera interna.
Essa gli gridò: « Sansone, i Filistei ti sono addosso! ».
Ma egli spezzò le corde come si spezza un fil di stoppa, quando sente il fuoco.
Così il segreto della sua forza non fu conosciuto.
10 Poi Dalila disse a Sansone: « Ecco tu ti sei burlato di me e mi hai detto menzogne; ora spiegami come ti si potrebbe legare ».
11 Le rispose: « Se mi si legasse con funi nuove non ancora adoperate, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque ».
12 Dalila prese dunque funi nuove, lo legò e gli gridò: « Sansone, i Filistei ti sono addosso! ».
L'agguato era teso nella camera interna.
Egli ruppe come un filo le funi che aveva alle braccia.
13 Poi Dalila disse a Sansone: « Ancora ti sei burlato di me e mi hai detto menzogne; spiegami come ti si potrebbe legare ».
Le rispose: « Se tu tessessi le sette trecce della mia testa nell'ordito e le fissassi con il pettine del telaio, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque ».
14 Essa dunque lo fece addormentare, tessé le sette trecce della sua testa nell'ordito e le fissò con il pettine, poi gli gridò: « Sansone, i Filistei ti sono addosso! ».
Ma egli si svegliò dal sonno e strappò il pettine del telaio e l'ordito.
15 Allora essa disse: « Come puoi dirmi: Ti amo, mentre il tuo cuore non è con me?
Già tre volte ti sei burlato di me e non mi hai spiegato da dove proviene la tua forza così grande ».
16 Ora poiché essa lo importunava ogni giorno con le sue parole e lo tormentava, egli ne fu annoiato fino alla morte
17 e le aprì tutto il cuore e le disse: « Non è mai passato rasoio sulla mia testa, perché sono un nazireno di Dio dal seno di mia madre; se fossi rasato, la mia forza si ritirerebbe da me, diventerei debole e sarei come un uomo qualunque ».
18 Allora Dalila vide che egli le aveva aperto tutto il cuore, mandò a chiamare i capi dei Filistei e fece dir loro: « Venite su questa volta, perché egli mi ha aperto tutto il cuore ».
Allora i capi dei Filistei vennero da lei e portarono con sé il denaro.
19 Essa lo addormentò sulle sue ginocchia, chiamò un uomo adatto e gli fece radere le sette trecce del capo.
Egli cominciò a infiacchirsi e la sua forza si ritirò da lui.
20 Allora essa gridò: « Sansone, i Filistei ti sono addosso! ».
Egli, svegliatosi dal sonno, pensò: « Io ne uscirò come ogni altra volta e mi svincolerò ».
Ma non sapeva che il Signore si era ritirato da lui.
21 I Filistei lo presero e gli cavarono gli occhi; lo fecero scendere a Gaza e lo legarono con catene di rame.
Egli dovette girare la macina nella prigione.

Vendetta e morte di Sansone

22 Intanto la capigliatura che gli avevano rasata, cominciava a ricrescergli.
23 Ora i capi dei Filistei si radunarono per offrire un gran sacrificio a Dagon loro dio e per far festa.
Dicevano: « Il nostro dio ci ha messo nelle mani Sansone nostro nemico ».
24 Quando il popolo lo vide, cominciò a lodare il suo dio e a dire: « Il nostro dio ci ha messo nelle mani Sansone nostro nemico, che ci devastava il paese e che ha ucciso tanti dei nostri ».
25 Nella gioia del loro cuore dissero: « Chiamate Sansone perché ci faccia divertire! ».
Fecero quindi uscire Sansone dalla prigione ed egli si mise a fare giochi alla loro presenza.
Poi lo fecero stare fra le colonne.
26 Sansone disse al fanciullo che lo teneva per la mano: « Lasciami pure; fammi solo toccare le colonne sulle quali posa la casa, così che possa appoggiarmi ad esse ».
27 Ora la casa era piena di uomini e di donne; vi erano tutti i capi dei Filistei e sul terrazzo circa tremila persone fra uomini e donne, che stavano a guardare, mentre Sansone faceva giochi.
28 Allora Sansone invocò il Signore e disse: « Signore, ricordati di me! Dammi forza per questa volta soltanto, Dio, e in un colpo solo mi vendicherò dei Filistei per i miei due occhi! ».
29 Sansone palpò le due colonne di mezzo, sulle quali posava la casa; si appoggiò ad esse, all'una con la destra, all'altra con la sinistra.
30 Sansone disse: « Che io muoia insieme con i Filistei! ».
Si curvò con tutta la forza e la casa rovinò addosso ai capi e a tutto il popolo che vi era dentro.
Furono più i morti che egli causò con la sua morte di quanti aveva uccisi in vita.
31 Poi i suoi fratelli e tutta la casa di suo padre scesero e lo portarono via; risalirono e lo seppellirono fra Zorea ed Estaol nel sepolcro di Manoach suo padre.
Egli era stato giudice d'Israele per venti anni.
Gdc 15,20
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Abbreviazioni
16,1-3 Alle porte di Gaza, un'altra impresa di Sansone.
Gaza era una delle cinque città dei Filistei ( Gs 13,3 ).
16,3 Ebron: è a 60 Km da Gaza.
Quest'atto dell'Ercole danita spiegava forse il nome proprio di un luogo presso Ebron, all'inizio della pista che discende verso Gaza.
16,4 Sorek: si trova nella Sefela, a poca distanza da Sorea.
Dalila: sono state le donne a trascinare Sansone in tutte le sue cattive avventure; ne è uscito grazie alla forza che Dio dà all'uomo a lui consacrato.
L'ultima donna lo perderà perché lo spingerà a mancare al suo voto di nazir.
16,13-14 I vv 13-14 sono stati completati secondo i LXX, perché una frase manca nel TM.
Si tratta di un telaio orizzontale in cui l'ordito è teso tra due pioli piantati nel suolo.
A ogni passaggio della navetta, la trama è stretta da una spatola.
16,23 Dagon: il nome, che significa "grano", richiama una divinità agricola di molte zone del Vicino Oriente, compreso Canaan.
I Filistei consideravano Dagon come il loro dio ( vedi 1 Sam 5,2-7 ).
Era anticamente la grande divinità della regione del Medio-Eufrate.
Il suo culto si diffuse in Siria e in Palestina ( cf. il nome di luogo Bet-Dagon,
Gs 15,41; Gs 19,27 ).
Era stato anche adottato dai filistei, che pare abbiano ben presto dimenticato la loro religione originaria.
Dagon si incontrerà di nuovo nella storia dell'arca catturata dai filistei
( 1 Sam 5,2s ).
16,24 Sansone: aggiunto per il ritmo e sulla scia del v 23; omesso dal TM.
16,28-30 Come poté Dio approvare il suicidio di Sansone?
16,30 La morte di Sansone ha aspetti di reale grandezza: egli sacrifica la vita, esercitando per l'ultima volta, contro i nemici del suo popolo, il potere che Dio gli dà.
16,31 Seconda conclusione deuteronomista, sullo stile delle notizie sui « piccoli » giudici.