Concilio Laterano IV

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X - La scelta di predicatori

Tra le altre cose che riguardano la salvezza del popolo cristiano, si sa che il nutrimento della parola di Dio, è tra i più necessari, poiché come il corpo si nutre di cibo materiale, così l'anima di quello spirituale.

Non di solo Pane, infatti, vive l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. ( Mt 4,4; Dt 8,3; Lc 4,4 )

Avviene spesso che i vescovi per le molteplici occupazioni, per la cattiva salute, per gli attacchi dei nemici, o per altri motivi - per tacere dell'ignoranza, cosa assolutamente riprovevole in essi, e da non tollerarsi più in nessun modo - non riescono da sé a predicare al popolo la parola di Dio, specie quando le diocesi sono ampie ed estese.

Stabiliamo che i vescovi scelgano persone adatte ad attendere perciò saltuariamente all'ufficio della santa predicazione, potenti nella parola e nelle opere, ( Lc 24,19 ) le quali, visitino, in loro vece, le popolazioni loro affidate, le edifichino con la parola e con l'esempio.

Se ne hanno bisogno, procurino loro quanto è necessario perché le privazioni non li obblighino ad abbandonare l'impresa.

Comandiamo, quindi, che, sia nelle cattedrali che nelle altre chiese collegiate vengano scelte persone capaci, di cui i vescovi possano servirsi come coadiutori e cooperatori, non solo per la predicazione, ma anche per ascoltare le confessioni e imporre le penitenze, e per gli altri problemi che riguardano la salvezza delle anime.

Chiunque manchi di assolvere a questo dovere, sarà punito severamente.

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