Perché Gesù non pensò ai porci?

Matteo 8,31-32

Per noi adesso, sembra strano che Gesù abbia permesso la distruzione di duemila porci.

O almeno, che Gesù non abbia pensato ai proprietari dei porci, che subirono una grande perdita.

Ma per capire quello che succedette, dobbiamo pensare come pensavano le persone di allora, e in modo particolare, come pensava Gesù.

Prima di tutto, i porci erano animali impuri secondo la legge di Mosè.

La Decapoli, dove si svolse questo avvenimento, era una zona gentile, cioè non Giudea ( che spiega perché c'era un allevamento di porci; in Israele sarebbe stato impossibile ), ma ciò non toglie il fatto che i porci aveva meno valore ( tranne economico ) di altri animali.

E in ogni caso, per Gesù erano meno importanti di persone, ed era meglio che i demoni distruggessero la vita dei porci che la vita degli uomini.

Inoltre, Gesù scacciò i demoni nel contesto della continua battaglia spirituale.

Dio sconfiggerà Satana e i suoi demoni, che saranno tormentati per sempre, ma attualmente possono continuare la loro opera distruttiva, benché sempre sotto la sovranità, il controllo e l'onnipotenza di Dio.

Così i demoni chiesero a Gesù, "Sei venuto qua prima del tempo a tormentarci?" ( Mt 8,29 ), cioè "Già adesso è arrivato la nostra sconfitta definitiva?"

La risposta intesa è di no, e Gesù permise loro di continuare a distruggere fino al momento del giudizio.

Furono i demoni che decisero di distruggere i porci, non Gesù, sebbene Gesù non fosse ingannato e permettesse che i demoni entrassero nei porci, come permette e concede ogni opera del male ancora oggi.