Antropologia Paolina

17-10-2009

Don Mauro Agreste

Indice

1) Essere di natura razionale e di sostanza individuale
2) Dire che dire la parola persona significa dire essere che si mette in relazione
3) Le relazioni non sempre sono quelle costruttive, a volte sono relazioni distruttive.
4) Per il bambino è la stessa cosa quindi il primo impatto, la prima relazione con il mondo esterno è abbastanza difficile
5) Questa relazione con le cose fa maturare la percezione dell'individuo
6) Quindi ci vuole un certo periodo di tempo per confrontare queste impressioni luminose con altre impressioni luminose
7) Queste relazioni con il mondo sono necessarie per formare le basi della razionalità
8) Il bambino dopo un po' di tempo percepisce che c'è un modo per mettersi in relazione con il mondo e con gli altri
9) Quando cominciano le prime parole in cui riconosce la mamma e il papà
10) Dio ha soffiato la sua vita divina quindi nel primo istante del concepimento quella è persona
11) Per il semplice fatto che c'è un insediamento vuol dire che è qualcosa di differente
12) Persino biologicamente il sacco che contiene il bambino è fatto in modo tale da non permettere un passaggio del sangue dalla mamma al bambino e viceversa, si chiama tessuto semipermeabile
13) Le cellule del cancro hanno lo stesso DNA e quindi per ammazzare le cellule del cancro non servono i globuli bianchi.
14) Cosa vuol dire individuo?
15) Questa relazionalità è quello che permette all'essere umano di diventare completamente tale
16) Maturazione dell'umanità in vista di una relazione più profonda con il Signore
17) Le relazioni della persona umana non terminano mai e fanno progredire nel tuo essere figlio di Dio.
18) Perché nel Paradiso ci può essere spazio e tempo? Perché Gesù è risorto con un corpo
19) Con la risurrezione della carne tutto sarà trasfigurato, quindi le nostre relazioni saranno relazioni umane immerse in Dio
20) Questo è diverso dalle altre divinità che gli uomini si sono create alle quali si deve rispetto.
21) Bene vieni, immergiti nel Padre e nel Figlio e nello Spirito Santo, e tu esci figlio di Dio senza smettere di essere un essere umano
22) Ma nessuna di queste fasi giunge alla sua pienezza perché è in continua crescita
23) Quali sono le relazioni della persona umana?
24) C'è una relazione con Dio di contrapposizione, potremmo chiamarla una specie di antirelazione

1) Essere di natura razionale e di sostanza individuale

Allora chi me la legge questa definizione di Boezio?

Essere di natura razionale e di sostanza individuale.

Va bene. « Rationalis naturae individua substantia »: questa è la definizione classica della persona che ne indica la sua struttura sotto un certo aspetto.

La persona in ogni caso non si può ridurre semplicemente alla sua struttura razionale, individuale ecc. perché il termine persona indica un essere che si pone in mezzo a un insieme di altri esseri nei quali lui si pone in una relazione.

2) Dire che dire la parola persona significa dire essere che si mette in relazione

Quindi potremmo dire che dire la parola persona significa dire essere che si mette in relazione, che è in relazione, costituito di relazione.

Naturalmente un essere razionale e individuale è capace di relazione perché essere relazione vuol dire avere coscienza di sé nel senso che l'essere umano ha consapevolezza di essere distinto da un altro essere, fa distinzione e riconosce l'alterità, vi piace questa parola?

Vuol dire l'altro, lo riconosce come altro, diverso da se stesso.

Vi dico una cosa che fa un po' ridere che però credo che molti di voi conoscano già: se qualcuno di voi ha un gatto a casa, qualcuno ha un gatto?

Allora voi dovete sapere che il gatto che abita in casa vostra non vi considera come altri, non vi considera come esseri umani: vi considera come gatto dominante.

Voi siete un gatto, il capo branco dove lui è l'altro membro del branco, perché non ha coscienza di sé quindi non ha neanche coscienza dell'alterità.

Ci sono delle strutture, chiamiamole gerarchie che funzionano all'interno del branco, quando questa struttura viene avulsa, cioè si crea una struttura diversa, atipica, l'animale non fa distinzione, quindi tu fai parte del gruppo che lui si immagina, sei un gatto strano, senza coda con gli orecchi diversi ecc., però sei un gatto.

Ti segue, ti ubbidisce perché sei tu che decidi, e regoli la sua vita.

Per l'essere umano non è così, per l'essere umano, anche se siamo 7 miliardi non facciamo parte semplicemente di un branco perché sono 7 miliardi di individui, unici e irripetibili, questo vuol dire ognuno dotato di una sua specificità, delle sue caratteristiche.

Ciò che ci accomuna è l'essere persona, cioè essere che si mette in relazione tanto è vero che uomini che provengono da paesi diversi possono mettersi in relazione tra di loro.

3) Le relazioni non sempre sono quelle costruttive, a volte sono relazioni distruttive.

Ogni essere umano è costituito di almeno quattro tipi di relazioni diverse

Le relazioni non sempre sono quelle costruttive, a volte sono relazioni distruttive, i conflitti, le guerre, le contese ecc., però sono sempre relazioni, ogni essere umano è costituito di almeno quattro tipi di relazioni diverse: una all'interno di se stesso dove l'essere umano riconosce se stesso come diverso dagli altri quindi: l'essere umano ha relazione con se stesso e ha relazione con gli altri , quindi sono già due relazioni, con se stesso e con gli altri; ha relazione con il mondo circostante e quindi con Dio.

Concretamente l'essere umano prima di avere coscienza di se stesso comincia a prendere coscienza del mondo, quindi di ciò che è diverso da sé.

Quando nasce, il bambino ha un impatto immediato con il mondo che lo circonda, anzi, non ha coscienza di sé nel tempo della gestazione percepisce qualche genere di relazione ma a livello inconscio, non ne è consapevole, tuttavia sappiamo molto bene che il livello inconscio custodisce in sé la forza della persona.

É stato riscontrato in molti casi che sono riportati anche su alcuni libri, dei bambini che non erano desiderati che tuttavia sono venuti alla luce ugualmente, una volta venuti al mondo sono stati amati, circondati da ogni tipo di affetto, inspiegabilmente, dopo alcuni anni di vita hanno manifestato delle turbe psicologiche senza motivi apparenti.

Per esempio improvvisamente all'età della scuola materna cominciavano a disegnare tutte cose nere, coltelli e cose di questo genere: la bambina portata dallo psichiatra, dallo psicologo sembrava non si riuscisse a capire come mai manifestava delle emozioni profonde fino a quel punto perché apparentemente non aveva motivo, era amata, era benvoluta nella sua casa, nella sua famiglia era stata accettata ecc., poi si scoprì che al tempo della gestazione la mamma aveva cercato di abortire, tant'è vero che la bambina senza sapere perché le diceva: « Perché non mi vuoi bene? »

Allora c'è un certo tipo di percezione a livello subconscio che lascia le sue radici, le sue conseguenze lungo il corso della vita tuttavia è una percezione dall'esterno verso l'interno, ci vuole molto tempo perché queste cose possano essere razionalizzate e cioè bisogna arrivare al tempo in cui l'individuo si percepisce diverso dagli altri, si percepisce come individuo, si riconosce un io distinto da un tu.

4) Per il bambino è la stessa cosa quindi il primo impatto, la prima relazione con il mondo esterno è abbastanza difficile

Ora tutto questo è un'evoluzione normale, il bimbo nel tempo della gestazione ha relazione con il mondo esterno ma il suo mondo esterno è molto limitato, quindi ha una percezione di suoni, di calore, di tranquillità più o meno.

Percepisce anche il nervosismo, le paure che sono affrontate dalla mamma, ma dal momento in cui viene alla luce il suo impatto con il mondo esterno è immediato e violento.

Primo, immaginate la temperatura completamente diversa, poi la quantità di suoni che ora non vengono più percepiti in modo ovattato ma in modo diretto, violento come se tu improvvisamente avessi continuamente qualcuno che dietro l'angolo ti fa scoppiare un petardo vicino, ti spaventi o non ti spaventi?

Ecco, per il bambino è la stessa cosa quindi il primo impatto, la prima relazione con il mondo esterno è abbastanza difficile e anche abbastanza traumatica.

Quindi il freddo, la temperatura, la luce, i rumori, le voci, tante voci che prima non si sentivano così distintamente, quindi il senso di solitudine, di perdita di sicurezza perché non percepisce più direttamente solo il suono della voce della mamma ma percepisce tanti altri suoni che non sa gestire, non sa riconoscere non sa che cosa siano e quindi c'è tutto un insieme chiamiamoli di microtraumi che poi vengono superati mediante l'affettività e tutto quello che concerne la vita infantile ma che però immediatamente costituiscono il primo impatto con la realtà esterna che dà la percezione di essere qualche cosa di diverso da quello che c'è intorno, è una relazione con le cose.

5) Questa relazione con le cose fa maturare la percezione dell'individuo

Questa relazione con le cose fa maturare la percezione dell'individuo perché diventi consapevole di essere diverso dalle cose che lo circondano; l'intelligenza, la razionalità si deve allenare per imparare a distinguere una cosa dall'altra, voi lo sapete, anche a livello semplicemente fisico il bambino prima che riesca a riconoscere il volto della mamma passano alcuni mesi perché non si vede con gli occhi, si vede con il cervello.

Quindi le impressioni luminose che ti raggiungono hanno bisogno di essere memorizzate prima che siano riconosciute, diversamente il bambino vede solo delle macchie di colore che non sa interpretare, non sa cosa siano.

Allora solo dopo molte volte che gli occhi hanno percepito quelle macchie di colore che vengono poi interpretate, vengono sempre rese più nitide ecc. ecc., lui associa una macchia con quella stessa macchia, con quell'altra ecc. ecc., riconosce che queste macchie di colore quando si avvicinano arriva il cibo, o arriva il cambio, allora percepisce piacevolezza e quelle macchie di colore, quindi entra in funzione la memoria che associa le due cose.

La memoria di impressioni luminose, perché la vista è tutta fatta su impressioni luminose e impressioni emozionali e sensoriali costituiscono il nucleo della prima maturazione, le prime banche dati sul mondo esterno bene inteso.

6) Quindi ci vuole un certo periodo di tempo per confrontare queste impressioni luminose con altre impressioni luminose

Quindi ci vuole un certo periodo di tempo perché questa banca dati abbia dei dati sufficienti per fare dei confronti, perché riesce a confrontare dopo un po' di tempo queste impressioni luminose con delle altre impressioni luminose e dice: « Ah questo non è lo stesso, queste macchie non sono le stesse macchie di prima, queste qui sono le macchie del viso della mamma, queste invece sono le macchie del viso del papà, quindi ci vuole un certo periodo di tempo, un certo numero di impressioni perché la memoria visiva possa associare una cosa all'altra.

Questo costituisce la base per le relazioni con il mondo.

7) Queste relazioni con il mondo sono necessarie per formare le basi della razionalità

Queste relazioni con il mondo sono necessarie per formare le basi della razionalità.

Con l' intelligenza si confrontano i dati della razionalità, i dati della razionalità sono immessi dentro di noi attraverso i sensi.

É abbastanza chiaro fin qui? É un po' come per un programma di computer, tu puoi avere un computer perfettamente dotato di tutti i materiali adatti ma se non ha il programma adatto non riceve niente dall'esterno e non elabora nulla.

Allora è necessario un certo numero di chiamiamoli input, chiamiamoli stimoli perché permettono alla razionalità di avere del materiale da confrontare, con l'intelligenza.

8) Il bambino dopo un po' di tempo percepisce che c'è un modo per mettersi in relazione con il mondo e con gli altri

Ora tutto questo costituisce la prima relazione, infatti il bambino dopo un po' di tempo percepisce che c'è un modo per mettersi in relazione con il mondo e con gli altri, un modo che sta imparando a gestire, si chiama la voce, si chiama l'udito, che con l'udito percepisce ciò che gli arriva, con la voce si fa percepire dagli altri.

Non conosce ancora razionalmente il linguaggio per inserirsi in una relazione con gli altri ma solo con il mondo, tanto è vero che quando ha fame piange, quando ha sonno piange, quando deve essere cambiato piange, quando è felice sorride, fa tutte quelle vocine strane che tutti i bambini piccoli fanno, è un modo per mettersi in relazione con il mondo circostante per dire: « Oh adesso sto proprio bene » oppure « Sto proprio male » ma non è ancora razionale perché non c'è ancora una sufficiente capacità della memoria di contenere le differenze tra i suoni e mettere in relazione i suoni con quello che significano.

Percepirà prima ciò che gli viene dall'esterno, riconoscerà allora la voce della mamma quando gli dice pappa capisce che è qualche cosa che gli piace ma non è in grado di dire lui quello che vuole perché ci vuole una capacità di mettere in relazione la sua volontà con il dominio su se stesso, ma lui ancora non ha relazione con se stesso, ha relazione con il mondo che lo fa lamentare se c'è qualcosa che non gli piace, che lo fa gioire, con la famosa lallazione, quando cerca di esprimere qualche cosa.

Ci vogliono lunghi mesi, anche anni prima che il nuovo individuo si percepisca differente dall'altro.

9) Quando cominciano le prime parole in cui riconosce la mamma e il papà

Quando cominciano le prime parole in cui riconosce la mamma e il papà comincia ad avere relazioni con le persone perché riconosce la differenza che c'è tra un genitore e l'altro e la differenza che c'è, più o meno, da se stesso con gli altri.

Tutto questo itinerario ci fa intuire come nella natura, nella biologia nella psicologia c'è un itinerario di crescita, di formazione della persona.

Ora la persona non è semplicemente nel suo massimo sviluppo substantia individuale e di natura razionale, non è solo questo, certo che è questo ma per arrivare a questo bisogna tenere presente che c'è questa quadruplice razionalità attraverso queste relazioni l'individuo matura se stesso fino a diventare pienamente persona.

É un discorso pericoloso quello che vi sto dicendo adesso perché sembrerebbe allora il caso in cui, in caso di qualunque tipo di patologia, la persona non riesce a giungere alla maturazione allora non è persona: non è così perché la natura dell'essere umano va considerata persona anche qualora non si potesse giungere ad una maturazione piena, razionale intellegibile.

Volete un esempio? Un autistico: è una patologia no l'autismo?

Allora uno dice: « Ah poiché non ha relazione con gli altri in un modo naturale, ha una relazione del tutto individuale con il mondo, con se stesso e con gli altri.

Chissà con Dio che tipo di relazione ha un autistico allora non è persona.

É giusto un ragionamento di questo genere?

E allora sembra come dicevano nel 17° secolo quelli che facevano la tratta degli schiavi « Ah i negri non hanno l'anima » ha senso una cosa del genere?

Qualche tempo prima dicevano che le donne non hanno l'anima siete d'accordo? C'è qualcuno che ride come mai?

Però attenzione, la legge non è basata sull'eccezione ma è basata sulla norma, la legge è normativa, cosa vuol dire normativa, che è una regola che coinvolge tutti nel suo normale svolgimento, nel suo svolgimento ordinario secondo il funzionamento giusto, più semplice di così non ve lo so dire, per cui tutte le eccezioni che sono determinate dalle patologie, dalle situazioni dolorose e di fatica non sono da considerarsi come un qualcosa che smentisce la norma ma sono solo l'eccezione dovuta a un chiamiamolo cattivo funzionamento.

Gli handicappati mentali sono persone? Anche se non hanno percezione di sé? Sì!

Né più né meno di quanto lo è un bambino nato oppure ancora in gestazione che non ha percezione di sé, è persona?

Sì, da quando? Da subito, perché?

Intervento: « Perché Dio ha soffiato il suo alito »

10) Dio ha soffiato la sua vita divina quindi nel primo istante del concepimento quella è persona

Sì questo è vero che Dio ha soffiato la sua vita divina quindi nel primo istante del concepimento quella è persona però pensateci un po' bene anche dal punto di vista semplicemente biologico questa è persona per il semplice fatto che si differenzia totalmente da qualsiasi altra cellula dell'organismo della mamma perché si mette in un tipo di relazione esterno.

Mentre una cellula del fegato trova la sua sistemazione nel fegato ed è perfettamente in relazione con le altre, la cellula concepita, lo zigote, l'uovo, si mette subito in uno stato di relazione differente perché ha necessità completamente differenti in quanto è una realtà differente.

11) Per il semplice fatto che c'è un insediamento vuol dire che è qualcosa di differente

C'è tutto un itinerario che questa cellula compie prima di avere l'insediamento, e per il semplice fatto che c'è un insediamento vuol dire che è qualcosa di differente perché una cellula del fegato non ha bisogno di insediamento, si trova già nel fegato, sì o sì?

Quindi anche dal punto di vista semplicemente biologico tutto ti fa capire che quello è un individuo diverso perché si mette in relazione con l'individuo madre in un modo diverso, in una contrapposizione.

12) Persino biologicamente il sacco che contiene il bambino è fatto in modo tale da non permettere un passaggio del sangue dalla mamma al bambino e viceversa, si chiama tessuto semipermeabile

Persino biologicamente il sacco che contiene il bambino è fatto in modo tale da non permettere un passaggio del sangue dalla mamma al bambino e viceversa, si chiama tessuto semipermeabile perché permette il passaggio dell'ossigeno e di tutto ciò che è un nutrimento per il nuovo organismo ma non permette il passaggio del sangue perché è diverso, è un sangue diverso, quindi biologicamente è un individuo diverso.

Se ci fosse un passaggio tra il sangue della mamma e quello del bambino sapete cosa succederebbe?

Ve lo dico? Che arriverebbero subito i globuli bianchi.

I globuli bianchi sono quelli che aggrediscono gli organismi esterni perché sono riconosciuti con DNA diverso e dicono: « Questo è un intruso, potrebbe provocare un'infezione nell'organismo » quindi i globuli bianchi, blastociti vengono e lo aggrediscono, per questo c'è questo tipo di tessuto che non permette il passaggio del sangue.

Quando per qualche difficoltà invece il sangue passa allora succede che molto probabilmente il bimbo muore perché ogni cellula viene riconosciuta straniera e allora dice: « Cos'è questa, un'aggressione e quindi la uccidiamo ».

13) Le cellule del cancro hanno lo stesso DNA e quindi per ammazzare le cellule del cancro non servono i globuli bianchi.

Le cellule staminali embrionali sono molto pericolose facilmente producono dei tumori mentre ce ne sono altre molto più stabili che provengono per esempio dalle ossa piatte che sono molto più utilizzabili e lasciano dei risultati straordinari

Non succede la stessa cosa con il cancro perché le cellule del cancro hanno lo stesso DNA e quindi per ammazzare le cellule del cancro non servono i globuli bianchi.

I globuli bianchi aumentano terribilmente perché capiscono che c'è qualche cosa di strano però non aggrediscono l'organismo « se stesso »; per questo motivo c'è questa differenza, per questo motivo le cellule staminali embrionali sono molto pericolose perché hanno dentro di se questa potenzialità autoriproduttiva che non è controllata e quindi facilmente producono dei tumori.

Ma questo non andate a dirlo agli scienziati laicisti che invece fanno di tutto per utilizzare le cellule staminali embrionali mentre ce ne sono altre molto più stabili che provengono per esempio dalle ossa piatte che sono molto più utilizzabili e lasciano dei risultati straordinari, ma questo è un altro discorso.

Siamo arrivati a questo punto semplicemente per dimostrare come quello che vi sto dicendo non è semplicemente una riflessione teologica filosofica ma è evidenza biologica, persino nelle leggi della natura è evidente che c'è una differenza di individuo, quello è un individuo, non è semplicemente una cellula che è - come dire - riuscita in un modo strano, un grumo di cellule strane, perché l'organismo della mamma è subito pronto a riconoscere quelle piccole cellule anche qualora fossero solo due, prima che ci sia tutta la divisione come un organismo a se stante, viene trattato come un luogo per ospitare un individuo diverso.

Se ci pensate è semplicemente straordinario quello che il Signore ci ha insegnato, ci ha fatto capire semplicemente attraverso la creazione: lui ci fa capire semplicemente attraverso lo svolgimento biologico di come Lui ci ha creati lo straordinario rispetto che Lui ha per ogni individuo, un rispetto che parte dall'istante stesso del concepimento, non semplicemente perché Dio ha soffiato l'anima in quell'istante ma perché anche realmente, biologicamente quello è considerato dalla natura subito, all'istante un altro individuo, non si spiegherebbe perché la cura di avere, chiamiamolo un salotto, un appartamento per l'ospite che sia accolto ma che abbia la sua autonomia, la sua individualità, tutto ci fa capire la straordinaria unicità dell'essere umano: Dio ha voluto che tutto anche la natura ci facesse capire quale rispetto, quale importanza Lui dà all'individuo.

14) Cosa vuol dire individuo?

Cosa vuol dire individuo? Vuol dire l'unico, da non confondere con gli altri perché è diverso, non sei tu, non è l'altra persona, anche nel caso del gemelli monovulari, anche questi hanno una loro individualità, irripetibilità.

Vi eravate soffermati qualche volta a riflettere su questa straordinaria unicità della persona umana?

Che ci viene detta anche semplicemente dai dati della natura però la saggezza dell'uomo è quella di confrontare i dati della natura, della biologia ecc., con i dati della Rivelazione, con tutto questo disegno straordinario che Dio ha inscritto nella storia di ogni essere umano.

15) Questa relazionalità è quello che permette all'essere umano di diventare completamente tale

Ora questa relazionalità è quello che permette all'essere umano di diventare completamente tale, questa relazionalità si ha prima con l'ambiente, l'ambiente favorisce la percezione di te stesso perché ti rende capace di distinguere te dall'ambiente che ti circonda: questa capacità via via si sviluppa sempre con le nuove esperienze che si fanno in casa, in famiglia ecc. ecc. fino al punto che il bimbo si percepisce come individuo non in maniera chiara però percepisce che il bimbo non è la mamma, incomincia ad avere relazione e questa relazione si evidenzia con la « lallazione » cioè il desiderio di esprimere se stesso, fino al momento in cui riesce a pronunciare qualche parola.

Il pronunciare qualche parola testimonia del fatto che l'individuo si è percepito come individuo, certo a livello inconscio, però si è percepito come individuo che ha necessità di comunicare qualche cosa all'esterno di sé quindi il linguaggio diventa uno dei mezzi necessari, utili per esprimere se stesso riconoscendo quindi se stesso come individuo in relazione con gli altri, quindi dirà sete, dirà pappa, dirà sonno come è capace, ma è già mettersi in relazione con il mondo e con gli altri perché non lo sta dicendo alla lavagna, lo sta dicendo a qualcuno che è in grado di percepire quello che lui dice.

Il bambino si lamenta quando vede che c'è qualcuno che è in grado di percepire e di comprendere il suo lamento, il bambino piange se tu lo prendi in braccio perché c'è la mamma vicino e lui non vuole andare con te perché non ti conosce allora dice alla mamma « prendimi tu », ma se dopo un po' la mamma deve andare al mercato e ce l'hai solo tu, il bambino smette di piangere.

Si lamenterà per un po' di tempo, più o meno lungo ma ad un certo momento deve per forza creare un tipo di relazione in questa nuova situazione e la sta creando.

16) Maturazione dell'umanità in vista di una relazione più profonda con il Signore

Intervento: « Con le prove … »

Eh beh sì, tutti noi siamo sottoposti continuamente a delle prove perché tutto quello che facciamo costituisce per noi un motivo per crescere nella nostra umanità, il vostro essere qui a scuola 10 anni fa non ve lo sognavate neanche, è vero o no?

Che ci fate qui? Vi state mettendo alla prova, vi state mettendo in relazione con il mondo del pensiero, della riflessione, della teologia, del Magistero della Chiesa, e queste cose qui: una volta vi era mai venuto in mente di poter fare questo tipo di esperienza?

Ora anche se voi non doveste avere di fronte di voi una classe di fronte a voi nel vostro prossimo futuro tutte queste esperienze che state facendo vi fanno progredire come esseri umani e come persone sì o no?

Quindi questa è maturazione dell'umanità in vista di una relazione più profonda con il Signore, di gratitudine, di preghiera più intensa, di capacità di comunicare con gli altri le grandi verità di Dio, però arricchisce la vostra capacità di mettervi in relazione.

Perché vi potete mettere in relazione: ascoltate Corrado Augias alla televisione che parla di Gesù Cristo e mentre una volta bevevate tutto adesso dite: « Eh! Qui c'è qualcosa che non va! »

É vero o non è vero? Questo vi ha permesso di mettervi in relazione in un modo più ampio?

17) Le relazioni della persona umana non terminano mai e fanno progredire nel tuo essere figlio di Dio.

Tutto questo avverrà per sempre, una crescita che noi non riusciamo neanche a immaginare

Quindi vedete che le relazioni della persona umana non terminano mai tant'è vero che quando saremo nella vita eterna saremo in relazione con Dio in un modo immediato, Dio sarà tutto in tutti e tutti noi saremo in Dio.

Questo essere in Lui non vuol dire come una pietra che viene buttata nel mare, tu la tiri fuori, la spacchi e dentro è asciutta, non è questo, essere in Dio significa che la tua relazione, tu, personalmente tu che hai percezione di te stesso, della tua intelligenza, di ciò che c'è intorno a te, hai la percezione del tuo passato, del tuo presente eterno però è una relazione che è con Dio quindi questo tipo di relazione ti farà progredire nel tuo esser figlio di Dio, quindi l'essere in Dio nel Paradiso sarà come adesso seduti a guardare uno spettacolo Dio che si presenta oppure sarà una relazione che ti fa crescere come individuo?

E tutto questo avverrà per i secoli dei secoli, cioè per sempre, una crescita che noi non riusciamo neanche a immaginare.

Il Paradiso è solo uno stato? No! Che cos'è? É anche un luogo.

Un luogo prevede che ci sia dello spazio e che ci sia del tempo.

C'è lo spazio e il tempo nel Paradiso? Sì perché ve l'ho detto io? Siete un po' furbi voi!

Perché c'è spazio e c'è tempo nel Paradiso secondo voi? Dài, è talmente facile che direte: "Ah!! è vero!"

Intervento : « Lo spazio c'è sicuramente, è infinito, è il tempo che non esiste »

Questo è un po' da vedere! « Comunque lei diceva, quando saremo lì, no, noi siamo in comunicazione diretta in Sua Presenza anche adesso! »

Ma non siamo in Paradiso, io sto parlando del Paradiso.

18) Perché nel Paradiso ci può essere spazio e tempo?Perché Gesù è risorto con un corpo.

Se c'è un corpo ci deve essere uno spazio per contenerlo.

Uno spazio fisico? C'è anche il tempo? Spazio e tempo ci sono anche nell'aldilà

Perché nel Paradiso ci può essere spazio e tempo? Perché Gesù è risorto.

Come è risorto Gesù? Con un corpo, quindi se c'è un corpo quindi vuol dire che ci deve essere uno spazio per contenerlo.

Ma è uno spazio spirituale o uno spazio fisico?

Fisico perché il corpo di Gesù è un corpo spirituale o un corpo reale?

Reale, trasfigurato dalla Resurrezione ma Gesù si poteva toccare dopo la Resurrezione, mangiava, si spostava attraversava i muri, però era sempre il corpo, toccami, metti il tuo dito! Sono io non sono un fantasma!

Quindi c'è lo spazio, e se c'è lo spazio c'è anche il tempo? « Si! »

Perché? Tu prova a muovere un braccio senza avere il tempo per farlo, provate, riuscite a farlo senza avere il tempo?

Per fare questo ci vuole il tempo. É un esempio banalissimo, infantile finché volete, ma a noi non serve fare una disquisizione, non siamo un'accademia pontificia non ci interessa fare delle elucubrazioni, ci interessa riflettere sul fatto che spazio e tempo ci sono anche nell'aldilà perché Gesù Cristo è risorto e Maria Santissima è stata assunta in cielo anima e corpo.

Quindi lo spazio c'è, non sappiamo bene come funzioni però c'è è uno spazio trasfigurato dalla gloria di Dio, è un tempo trasfigurato dalla potenza e dalla maestà di Dio ma c'è, questo vuol dire che quando noi tutti saremo nella gloria dei cieli, nel Paradiso, c'è la realtà dello stato, cioè dell'essere con Dio e in Dio ma essere come esseri umani che sono costituiti di anima e corpo.

19) Con la risurrezione della carne tutto sarà trasfigurato, quindi le nostre relazioni saranno relazioni umane immerse in Dio

Con la risurrezione della carne alla fine fine dei tempi tutto sarà trasfigurato, quindi le nostre relazioni saranno relazioni umane immerse in Dio, quindi relazioni con noi stessi, non siamo come pensano gli orientali delle realtà che si dovranno perdere nel Nirvana dell'essere di Dio, noi non ci confondiamo in Dio, non ci fondiamo in lui in maniera incomprensibile ma noi siamo come individui che avranno una piena consapevolezza di se stessi, in più avranno relazione con gli altri e con Dio.

Gli altri chi sono? Tutti quelli che sono già in Paradiso, sono i santi.

Chiunque è in Paradiso è santo, sia che abbia dovuto aspettare un milione di anni per entrare in Paradiso sia che ci sia entrato subito se è in Paradiso è santo.

Ma in Paradiso ci sono anche altri esseri spirituali che sono gli angeli, saremo in relazione anche con gli angeli, li vedremo, li ascolteremo, potremo parlare con loro e così via dicendo.

Ma la nostra relazione sarà anche con tutto ciò che esiste nella perfezione del regno di Dio.

Intervento: « Anche le zanzare, le vespe … »

Vedremo, questo te lo dirò quando ci saremo eh?

Ce ne renderemo conto, ma in quel caso lì invece che pungere invece di faranno solo delle carezze; sì perché proprio non sappiamo perché esistono, forse per nutrire le carpe nelle risaie così poi si può mangiare il pesce!

Ecco, naturalmente la quadruplice relazione prevede una relazione interpersonale anche con Dio, con Dio riconosciuto come persona e l'individuo come persona si mette in relazione con Lui.

Riconoscere Dio come persona non significa sminuirne l'importanza o l'autorità o il valore, significa riconoscerne la Sua alterità, magari assoluta alterità, però riconoscere che questo essere infinito creatore e signore del cielo e della terra non solo esiste ma è colui che si rivolge a te dicendo « Io ti amo, sei degno di stima e io voglio bene a te, tu sei mio figlio oggi io ti ho generato ».

Significa che l'essere umano nella pienezza della sua relazione cioè quando la sua crescita spirituale è totale ed è autentica si rivolge a Dio dicendogli: « Abbà Padre » tutti coloro che sono figli di Dio lo sono realmente perché lo spirito di Dio è stato infuso nei loro cuori, lo spirito di Dio grida nei loro cuori « Abbà Padre », capitolo 8 della lettera ai Romani.

Ma è un tema che è molto caro a S. Paolo, lo troviamo anche in altri scritti ed è tuttavia il nucleo centrale della novità del Cristianesimo, non solo di avere una relazione con Dio ma di riconoscerlo come Colui al quale ci si rivolge con affetto di filiale devozione.

20) Questo è diverso dalle altre divinità che gli uomini si sono create alle quali si deve rispetto. Lui è il Padre nel senso di una relazione affettiva ideale

Questo è diverso dalle altre divinità che gli uomini si sono create alle quali si deve rispetto, ubbidienza e sottomissione.

Non esiste alcuna altra esperienza al di sotto dei cieli in cui Dio sia considerato il padre.

É il creatore, è il misericordioso, è tutto quel che volete, ma Padre fa parte solo del Cristianesimo.

Dalla novità del Cristianesimo in poi questo concetto è piaciuto anche ad altri ma quanto ad averne una consapevolezza piena che Lui è il Padre non solo perché è il creatore ma perché è Padre nel senso di una relazione affettiva ideale, questo è tipico solo del Cristianesimo e non può che essere così perché Gesù il Cristo è il vero pieno unico totale figlio quindi c'è una relazione tra Padre e Figlio che è assoluta è la perfezione della relazione che c'è tra l'uomo e Dio.

La perfezione della relazione che c'è tra l'uomo e Dio è costituita dall'essere figli di Dio allora Gesù ovviamente è il Figlio di Dio, seconda persona della Santissima Trinità, nella Sua umanità noi siamo costituiti figli di Dio in Lui e quindi la nostra relazione con Dio diventa perfetta quando raggiungiamo questo stato di figliolanza divina.

21) Bene vieni, immergiti nel Padre e nel Figlio e nello Spirito Santo, e tu esci figlio di Dio senza smettere di essere un essere umano

Non possiamo raggiungerlo con le nostre forze, ci viene donato attraverso la potenza dello Spirito Santo che ci rende figli di Dio e lo siamo realmente, non solo concettualmente, non è come dire « ci dobbiamo considerare come figli di Dio », no! lo siamo veramente perché è Dio che opera questo miracolo con una sua azione diretta che Egli concede a tutti coloro che lo chiedono realmente: « Voglio diventare tuo figlio »

« Bene vieni, immergiti nel Padre e nel Figlio e nello Spirito Santo, e tu esci fuori da questa immersione diventato figlio di Dio ».

Senza smettere di essere un essere umano.

É l'altro lato dell'incarnazione no? La seconda persona della Trinità senza smettere di essere Dio si è fatto realmente uomo affinché con il Battesimo noi essere umani, senza smettere di essere esseri umani, potessimo diventare realmente figli di Dio.

Quindi senza perdere le prerogative dell'essere umano perché siamo costituiti come esseri umani quindi con tutto ciò che fa parte dell'essere umano: unità, individualità, razionalità, volontà, relazionalità.

Quindi l'essere relazionale è costitutivo della persona umana, tu hai relazione con le cose con te stesso con gli altri e con Dio.

22) Ma nessuna di queste fasi giunge alla sua pienezza perché è in continua crescita

Questo è un po' l'itinerario quanto al suo accadimento cronologico, naturalmente non è una fase finita inizia l'altra : una fase inizia innesca l'altra.

Ma nessuna di queste fasi giunge alla sua pienezza perché è in continua crescita.

La relazione con le cose che ci permettono di avere una relazione con noi stessi, non è che terminino quando noi abbiamo l'uso di ragione; ancora adesso noi abbiamo relazione con le cose del mondo: fa caldo, fa freddo quindi mi vesto in un modo, mi vesto in un altro modo ecc., questo è relazione perché a seconda dell'ambiente intorno io percepisco il mio essere inserito in quell'ambiente.

Questo inserimento nell'ambiente non è semplicemente fisico, è anche culturale.

Fa caldo e fa freddo ma tu per andare in giro non ti metti la crinolina perché adesso fa freddo allora adesso bisogna mettersi i vestiti, bisogna mettersi i vestiti della cultura del tempo in cui tu sei inserito adesso quindi è una relazionalità di tipo fisico ma anche di tipo culturale.

Vedete quanto è complessa la persona, la persona è il centro delle relazioni.

23) Quali sono le relazionidella persona umana?

Avete scritto quali sono le relazioni della persona umana?

Le quattro relazioni principali sono: con il mondo, con se stessi, con gli altri e con Dio.

Non dimenticatele queste cose che sono molto importanti.

Queste relazioni non terminano mai più perché continueremo ad avere relazioni con tutto ciò che ci circonda anche quando saremo nell'aldilà.

Anche quelli che vanno all'inferno? Quelli non hanno relazione con le cose che li circondano, sì o no?

Noi ovviamente non sappiamo che cosa realmente ci sia in queste realtà ultramondane ma qualcosa c'è perché se c'è un corpo c'è anche uno spazio.

24) C'è una relazione con Dio di contrapposizione, potremmo chiamarla una specie di antirelazione

Intervento: « Però se è all'inferno una relazione con Dio non c'è. »

Come non c'è! C'è una relazione con Dio di contrapposizione, potremmo chiamarla una specie di antirelazione, perché le anime dannate dell'inferno odiano il posto in cui si trovano, odiano se stesse odiano tutti coloro che ci sono intorno a sè e odiano Dio.

Quindi è una antirelazione perché l'odio è la distruzione delle relazioni.

Per assurdo le anime dell'inferno vorrebbero non esistere quindi non avere nessun tipo di relazione con tutto ciò che è intorno a sé ma l'assurdità consiste nel fatto che odiano la relazione dalla quale non possono più svincolarsi.

É una relazione che sussiste perché non dipende da loro, fa parte della loro essenza, esistendo poiché tu esisti, questa relazione è determinante, fa parte dell'esistere.

Non puoi esistere senza relazioni, va bene?

Sia lodato Gesù Cristo.