In sintonia con la comunità ecclesiale

7-2-2004

Don Mauro Agreste

Indice

1) Chiamati al servizio della Chiesa
2) Inseriti in un progetto più grande
3) Superare visioni particolaristiche
4) La Chiesa com'è e come dovrebbe essere
5) La Chiesa sia un solo corpo
6) Il Papa
7) Mentalità ribelle a qualsiasi tipo di autorità
8) Rapporto filiale con la Santa Sede
9) Il pettegolezzo si trasformi in intercessione
10) La carità
11) Ammonire, correzione fraterna
12) Nella Chiesa l'autorità parte dall'alto
13) Responsabilità di santità e di dannazione
14) Desiderio di fare le cose veramente per amore di Cristo

1) Chiamati al servizio della Chiesa

In questo capitolo: " in sintonia con la comunità ecclesiale "viene sottolineata la necessità secondo cui siamo chiamati a porre la nostra opera, la nostra disponibilità, il nostro servizio inseriti in una comunità più grande che è quella ecclesiale.

La Chiesa, noi tutti sappiamo bene ha una struttura, la Chiesa è nello stesso tempo gerarchica e carismatica e come vi sottolineavo l'ultima volta, nel vostro servizio e nella vostra disponibilità in qualche modo anche non necessariamente ufficiale, voi siete inseriti in una particolare collaborazione con l'autorità della Chiesa.

Perché chiamati dal vostro parroco, avete ricevuto da lui l'incarico di essere un po' i portavoce della dottrina della Chiesa.

La catechesi non è niente altro che questo: la concretizzazione, la spiegazione di ciò che è rivelato nella vita di Gesù Cristo.

Ora questo servizio che si vive è un servizio che dovrebbe permettere a ciascuno di noi una forte esperienza di Chiesa.

Non si tratta semplicemente di un'esperienza scolastica o parascolastica, nel senso che: "io faccio scuola di catechismo ecc.", invece di vivere una grande sintonia, una grande armonia, un respiro universale di tutta la Chiesa.

2) Inseriti in un progetto più grande

Quindi è il sentirsi parte di una realtà che supera sicuramente la mia piccola constatazione, cioè quello che sto facendo nel mio piccolo e mi inserisce in un progetto molto più grande.

Quindi il catechista è considerato generalmente, poi i casi particolari sono tutti da valutare, il fiore all'occhiello di ogni comunità.

Perché il catechista è quella persona che è stata talmente affascinata da Gesù Cristo, da voler diventare collaboratore degli apostoli.

Agli apostoli è stato dato il mandato: " andate ed evangelizzate e insegnate tutto quello che vi ho insegnato e battezzate nel nome del Padre ecc.".

Però gli apostoli da subito hanno avuto bisogno di collaboratori che, non entrano ufficialmente nella struttura gerarchica della Chiesa e fanno parte del carisma, del compito che i vescovi hanno, cioè quello della propagazione del messaggio di Gesù Cristo.

3) Superare visioni particolaristiche

Quindi bisognerebbe superare in maniera abbastanza decisa delle visioni troppo particolaristiche: " io mi faccio la mia strada, ho il mio metodo. Noi ci isoliamo, facciamo ciò che riteniamo sia giusto "

La catechesi è Gesù Cristo che esprime se stesso, quindi esige, dal punto di vista del catechista, un'esperienza di comunione fraterna all'interno della Chiesa.

Sono stato molto, ma molto contento di sapere che il sabato scorso molti di voi sono riusciti a partecipare all'incontro con il cardinale a Vallo e credo che chi ha potuto andare ha potuto fare un'esperienza di comunione con altre comunità, con altre esperienze; una forte comunione con il proprio pastore, che siamo forse abituati a vedere nei momenti ufficiali.

Mentre quelli sono solo alcuni momenti della vita del pastore: sia anche la costruzione di un'intimità fraterna fra i membri della Chiesa, sia qualche cosa di bello….

Tenendo presente le cose che possono accadere in qualunque diocesi ricordarsi di essere inseriti in una realtà molto grande …….

Adesso in città, probabilmente, si sente in qualche modo di meno questa esigenza, perché ogni parrocchia è talmente grande che assomiglia a una diocesi.

Fuori delle grandi città magari le parrocchie sono anche più grandi, ma si sente molto di più il legame con il centro, con il cuore della diocesi quindi quando ci sono degli incontri è più facile che arrivino persone da fuori, piuttosto che le persone che stanno dentro.

E questo è un piccolo campanello d'allarme che ci fa pensare che tante volte crediamo o pensiamo……… per formare veramente quel cuor solo e quell'anima sola, che sono assolutamente necessari per la costruzione del regno di Dio attraverso la catechesi.

Bisogna dunque fare di tutto per uscire da questa visione distorta, un po' consumata della Chiesa.

4) La Chiesa com'è e come dovrebbe essere

La Chiesa è sicuramente ciò che abbiamo concretamente davanti agli occhi, però è nello stesso tempo è anche e sicuramente l'ideale che è nel cuore di Dio.

Intendo dire che di fronte ai nostri occhi noi possiamo avere un certo tipo di realizzazione del concetto Chiesa ma non possiamo fermarci a quella concretizzazione.

Dentro di noi ci dev'essere una visione profetica, non solo di ciò che abbiamo dinanzi ai nostri occhi, ma di ciò che dovrebbe essere.

Se voi pensate alla Chiesa che cosa pensate?

Quando avete intuito qual è il vostro ideale di Chiesa, questo ideale va confrontato con la concezione autentica di Chiesa che è nel magistero.

Perché probabilmente una persona può avere una concezione della Chiesa che non corrisponde alla Rivelazione.

5) La Chiesa sia un sol corpo

Non siamo tutti uguali nella Chiesa, abbiamo tutti uguali dignità ma non abbiamo tutti lo stesso compito.

Quando San Paolo fa l'elenco dei carismi, fa il paragone del corpo quindi la chiesa, nel nostro ideale e nel profondo del nostro cuore, sappiamo già come dovrebbe essere, perché c'è la presentazione biblica, cioè la rivelazione di quello che è la volontà dello Spirito che noi attuiamo e cioè: " la Chiesa sia un solo corpo ", dove ognuno ha il suo compito.

Vi ricorderete cosa diceva S. Paolo: " come nel corpo le parti più delicate vanno trattate con maggior protezione, " allo stesso modo nel corpo mistico che è la Chiesa coloro che sono più delicati vanno trattati con più attenzione.

E questo significa concretizzare in maniera diversa che cosa significa il simbolismo, che ti viene presentato nella scrittura.

Non possiamo avere una visione di Chiesa che sia condizionata da visioni filosofiche o sociologiche.

La filosofia e la sociologia sono al servizio della teologia, non possono mai prendere il posto della teologia, come la teologia non potrà mai prendere il posto del magistero, la teologia è l'esercizio dell'intelligenza per scoprire la verità ….

Prima cosa verificare che idea ho io della Chiesa: che cosa è la Chiesa secondo me?

Secondo punto di riflessione, questo che vi sto dicendo non è una cosa facoltativa sia ben chiaro.

Qual è l'ideale di Chiesa che io ho nella mente?

Terzo punto: verificare se la mia idea corrisponde alla visione biblica e magisteriale.

Quarto punto stare uniti, abbiamo a che fare con persone concrete, noi siamo persone concrete e siamo tutto meno che perfetti, confermate?

Questo vuol dire che solo Gesù Cristo ha potere di dire: " si fa così.

6) Il Papa

"Gesù Cristo è la Chiesa, di chi si serve per guidare la sua Chiesa? Particolarmente del Papa.

Allora che questa idea ci piaccia o non ci piaccia è una esplicita volontà di Gesù Cristo.

Almeno due volte nel Nuovo Testamento Gesù Cristo si esprime dicendo a Pietro e dando a Pietro un compito speciale.

Gli cambia il nome da Cefa che vuol dire canna a Pietro che vuol dire roccia: se nella mentalità ebraica il nome ha un grande significato ed egli cambia il nome di questo personaggio di Cafarnao da canna cioè persona debole, flessibile che si spezza facilmente a roccia su cui si può costruire e dice che questa roccia sarà il basamento su cui Gesù Cristo costruirà la sua Chiesa.

Non della Chiesa di Pietro, ma la Chiesa di Gesù Cristo.

Vuol dire che la Chiesa di Gesù Cristo si appoggia sul ministero che Lui ha istituito, quello papale.

Questo vuol dire che quello che dice il Papa, voi sapete molto bene, è infallibile soprattutto quando parla di interpretazione della Scrittura, quando parla di morale.

Negli altri casi può sbagliare quando parla di astronautica non è infallibile, ma se parla di morale o dottrina c'è un'assistenza particolare dello Spirito Santo che interviene affinché abbia un discernimento, un'espressione chiara e ferma di quella che è la volontà di Dio per gli uomini.

Il trono rappresenta l'autorità. Poi ci sono altri gradi di infallibilità.

Quando dichiara che una persona è santa lo fa seduto, ex cattedra sta dando un dichiarazione.

Veniva portato sulla sedia gestatoria anche per questo motivo.

7) Mentalità ribelle a qualsiasi tipo di autorità

Prendere le distanze da un clima ecclesiale deteriorato: Cristo sì, Chiesa no, è la visione più plateale: " non ho fiducia nelle strutture della Chiesa " allora non hai fiducia in te stesso, tu fai parte della Chiesa!

Noi subiamo il retaggio di una mentalità, come dire ribelle, a qualsiasi tipo di autorità ed è buffo notare che c'è questa ribellione in un'epoca in cui le persone sono fortemente condizionate dal pensiero degli altri.

Se il " grande fratello " dice una cosa, tutti fanno quella cosa, dicono quella cosa lì.

Quindi c'è sicuramente un grande manovratore, che fa in modo di condizionare le coscienze.

In ogni caso voi ricordate che questo sistema non è così nuovo: al tempo dei romani usavano il teatro e il circo "panem et circenses".

Adesso ci sono i giornali, le discoteche tutte cose che stordiscono le persone; e impegnano il loro tempo in modo tale che essi non abbiano la capacità di fare un discernimento con la verità.

E il risultato è che noi abbiamo un massa di gente ribelle.

La verità non esiste più, esiste solo il relativismo: " ciò che io penso sia giusto è giusto ".

Quindi è chiaro ed è difficile pensare a una autorità suprema.

L'autorità suprema esige che io sia una persona umile, ma in un clima di arroganza quale viene continuamente pubblicizzata ed enfatizzato in tutti i modi, secondo cui la persona non ha al di sopra di sé nessuno se non se stessa, allora è facile accettare una autorità che ti dica ciò che è giusto e ciò che non lo è?

8) Rapporto filiale con la Santa Sede

Chi è capace di avere davvero un rapporto filiale di obbedienza totale nei confronti della Santa Sede?

Quando si dice Santa Sede generalmente s'intende Lui.

In ogni caso la Chiesa sussiste perché Pietro conferma i suoi fratelli secondo il mandato biblico: "tu conferma i tuoi fratelli ".

E poi ho capito che una cosa è la Santa Sede, una cosa è la Curia.

Quindi sappiamo tutti che purtroppo dove c'è lo sfavillio dei riflettori ci sono persone che amano mettersi in luce, ma sappiamo anche che generalmente chi non si mette in luce è veramente chi sostiene.

Allora la Chiesa e la santa Chiesa sono sostenuti da milioni di persone che non si vedono.

Pensateci bene, tutti i grandi santi hanno vissuto l'obbedienza e la sottomissione in maniera esemplare, anche quando questo costò loro grandi sacrifici e grandi sofferenze.

9) Il pettegolezzo si trasformi in intercessione

Occorre respingere la sfiducia e i reciproci sospetti e il pettegolezzo.

Forse ne avete fatto esperienza? Possono esserci delle situazioni non troppo piacevoli e che siano evidenti a tanta persone.

Quando si parla di pettegolezzo? Quando le cose storte che noi vediamo sono notate, sottolineate e se ne parla.

Cosa facciamo quando ci troviamo all'interno di una raffica di pettegolezzi?

Se la verità è quella non dobbiamo cadere giù dal settimo cielo, tutto ciò che fa parte dell'umanità può manifestarsi dappertutto, perfino nella comunità ecclesiale, perfino nelle nostre famiglie.

A questo punto che cosa facciamo? Le difficoltà del vivere umano, forse anche le fragilità e le debolezze degli altri non ci ergono a giudici, perché il pettegolezzo nasconde dentro di sé un peccato di vanità e di orgoglio.

Allora via questo distacco aristocratico che non ha nulla a che vedere con la povertà della Chiesa.

Pregate molto per chiedere al Signore che risolva questo problema, che trasformi il pettegolezzo in intercessione.

Una persona che è vittima di una critica generalmente non viene a saperlo, lo nota ma non può difendersi, perché viene fatto tutto nell'ombra.

Quindi noi non possiamo permetterci di cadere così banalmente, così ingenuamente nelle tentazioni diaboliche che uno dice: " è una cosa talmente evidente ".

Ma non ti accorgi che quella è una tecnica, è una tattica per farti cadere nell'orgoglio, nella vanità, nel giudizio, nella condanna, nel disprezzo pensa quante cose!

Cinque cose per esempio, solamente perché tu hai detto o propagato una cosa che non sai neanche sino a che punto sia vera, quindi potresti cadere nel peccato di calunnia, molto, molto grave.

Se ti fermi lì hai rovinato tutto.

Se tu, prendendo il dolore del mondo nella constatazione di quella situazione, invece di scandalizzarti ti ricordi: " chi è senza peccato? "

Allora smetti subito il pettegolezzo e lo trasformi in intercessione.

Non solamente nel tuo cuore.

Hai il dovere morale di aprire gli occhi della persona che ti ha fatto conoscere quella storia.

Quella persona dice: " lo sai che cosa ho saputo? " Va bene, nel momento ti puoi stupire, ma non ti puoi fermare lì.

Tu devi assolutamente trasformare quello che tu hai ricevuto in motivo di preghiera, diversamente tu non solo sei come gli altri, ma sei peggio degli altri.

Perché altri possono non aver fatto un cammino spirituale, ma tu l'hai fatto quindi sei più responsabile, dunque sei più colpevole.

Non puoi fare la comunione perché tu non sei in comunione con quella persona, l'hai criticata a torto o a ragione.

Il giudizio appartiene solo a Dio.

Vedete come il pettegolezzo sembra una cosa talmente stupida, che non ci diamo mai retta, invece è una cosa molto pericolosa.

Per distruggere il pettegolezzo la cosa migliore sarebbe parlare a tu per tu con quella persona: " ho notato questo… " non: " tutti dicono questo di te ", " mi è sembrato di notare questo atteggiamento c'è qualche problema?

È successo qualche cosa? Ti posso aiutare in qualche modo?

Prego per te etc. etc. " questa è la carità.

10) La carità

Inutile fare tanti discorsi sulla carità quando poi dopo sulle cose più banali elementari e anche probabilmente le più frequenti non siamo in grado di concretizzarle, non perché uno sia cattivo e non le vuole concretizzare ma probabilmente perché non ci pensa.

Come posso concretizzare la carità?

Mi metto al servizio del mio fratello, della mia sorella, specialmente di quello che è nella sofferenza perché sta sbagliando… può anche succedere che la persona non apprezzi a questo atteggiamento o non lo accetti, ma tu commetterai un peccato di omissione?

Peccato di omissione è non ho fatto il bene che dovevo fare.

11) Ammonire, correzione fraterna

Nelle opere di misericordia non c'è ammonire i peccatori?

È una cosa difficilissima, soprattutto quando si tratta della correzione fraterna, è quel caso lì?

A correggere una persona che sta sbagliando è una delle cose più difficili da fare.

Poi bisogna anche usare la prudenza.

Quando si fa un aiuto caritatevole a una persona ci siano due persone, non essere da sola.

Se uno vuole dire un discorso a una persona per metterle un dubbio, per esempio: " hai mai pensato a questo? "

Se la persona è particolarmente diffidente e magari chiusa e anche vendicativa non è bene che tu parli da sola con questa persona, è bene che insieme a te ci sia un'altra persona, un testimone.

Questo è scritto nel Vangelo: " andate in due e dite la verità, se poi non cambia la situazione potete dirlo di fronte a tutti ".

Tu non stai pregando per queste persone?

Ma se tu stai pregando allora sai molto bene che dove non arrivi tu arriva lo Spirito di Dio e può darsi che il Signore non abbia scelto te per parlare a quella persona, però abbia scelto te per pregare per quella persona.

Allora finché non lo capisco o finché Tu non mi prepari una situazione concreta, in cui è naturale che io possa dire certe cose, bene io non farò niente, finché tu non mi hai fatto capire……..

Poi che quella persona si converta a Fatima o si converta da te l'importante è che si converta.

Ho voluto sottolineare questo aspetto.

C'è un'efficienza spirituale, che supera quella corporea.

Se in questo momento non posso fare niente con le mie mani e la mia bocca prego, lo posso fare con la corona del rosario:

" ecco Signore io non sono capace di pregare.

Non so cosa debbo dire, non so se devo dirlo, non so se devo essere io a farlo, se Tu hai scelto un'altra persona più adatta di me, una persona che non gli sia antipatica perché quello che dice un'altra persona l'accetta, se io dico le stesse cose non le accetta.

Purché la Tua gloria risplenda quindi nell'attesa io prego per questa persona: stendi tu il tuo braccio santo, fai tu qualche cosa, salva questa situazione, apri la mente portali alla verità ecc. " nessuno può dire che tu non hai fatto il tuo dovere, perché in quel momento lì più di così non potevi fare.

12) Nella Chiesa l'autorità parte dall'alto

Non siete stati scelti voi dai genitori, voi per fare il catechista, ma dal vostro parroco.

Non c'è stata l'assemblea, che ha fatto una votazione, ha scelto voi come Catechisti, è stato il parroco perché nella Chiesa l'autorità parte dall'alto e va in basso.

In alto c'è lo Spirito di Dio. Quindi pensiamoci un po' bene.

C'è il movimento della grazia che viene dal cielo e scende sulla terra, la carità dalla terra ritorna in cielo.

La grazia scende sull' umanità.

La carità è il profumo dell'amore scambievole che ritorna al cospetto di Dio.

Noi dovremmo avere una visione di Chiesa più ampia non solo quella che è, ma ciò che è spiritualmente la Chiesa, la Chiesa è questo.

Sapete che cosa vi dico: io non vedo l'ora… lo capisco che è doloroso e faticoso con tante persone, ma voi siete stati chiamati per questo, siete voi che avete risposto alla chiamata quindi la grazia di Dio scende su di voi.

Il vostro amore scambievole profuma la Chiesa di carità.

Da che mondo è mondo e da quando esiste la Chiesa chiunque prenda sul serio il messaggio di Gesù, fa fatica e spesso non per quelli che sono al di fuori, molto spesso per quelli che sono al di dentro.

13) Responsabilità di santità e di dannazione

Per voi la santità passa attraverso i compiti che vi sono stati affidati, la santità passa attraverso questo: la famiglia, il lavoro ecc. in più nella Chiesa voi avete un compito, quello catechetico.

Gli altri catechisti non sono santi, non mi importa, a me importa che voi siate santi.

Le altre persone che vanno in chiesa non sono sante, non mi interessa, mi interessa che voi siate santi, perché non si va in cielo da soli e non si va all'inferno da soli.

Tu devi andare in Paradiso alla grande, che ti accoglie appena arrivi.

Perché andando tu in Paradiso ti trascini dietro centinaia, migliaia di persone tu non sai neanche quante.

Tu stupefatto, guardando indietro vedrai le file di persone che tu hai conosciuto sulla terra, che ti seguono e dici: "come mai? "

La risposta è solo che il profumo della santità affascina chiunque.

Qui sulla terra la file di gente tu non la vedrai mai, le file le vedrai solamente quando sarai sul portone di San Pietro e vedrai che dietro di te c'è una miriade di anime che ti seguono.

14) Desiderio di fare le cose veramente per amore di Cristo

Che non ti capiti mai di trovarti davanti ad un portone infuocato dovendo vedere dietro di te migliaia di persone che ti hanno seguito.

Credo che uno dei tormenti peggiori per le anime che sono all'inferno sia il sapere che si sono trascinati dietro tante altre persone.

Tu sei il responsabile della rovina eterna di altre persone.

Non solo se c'è qualcosa di terrificante come questo.

Perché almeno nella depressione umana, se tu sei talmente depresso ti togli anche la vita e: "è finita", secondo quel ragionamento distorto.

Ma una persona che va all'inferno non può neanche togliersi la vita e per di più intorno a sé vede e sente gli urli e gli insulti di tutti quelli che sono stati dannati da te.

"Per colpa tua siamo qui ……. " è una cosa allucinante, assolutamente pazzesca.

Invece pensate alla gioia che prova un'anima nella propria semplicità, che crede nella propria vita di non aver fatto niente perché è una persona umile, nascosta, di preghiera che ha fatto tutto quello che le è stato richiesto con amore, con carità e magari nella propria vita crede di non aver avuto nessun successo, perché anche Gesù sulla croce ha visto che la sua comunità non c'era più.

Nell'altra vita si sentirà avvolgere di un infinito amore da Dio, dalla Madonna, dall'Angelo Custode, da tutti i santi in più da tutte quelle persone che si sono salvate perché ti hanno conosciuto.

Quindi un amore incredibile, un ringraziamento, una gratitudine, una festa, una approvazione, un sentirti importante, realizzato, ben voluto, felice e chi più ne ha più ne metta.

Tutto questo è veramente la situazione più auspicabile che ognuno desideri e credo che ne valga la pena.

Ricordate essere santi non significa andare in una nicchia, non è che uno non viva qua, ma gli piace di più l'aldilà, non è disprezzare la vita ma è apprezzare Dio.

Quindi spero che abbiate inteso bene, spero che nel vostro cuore cresca questo desiderio di fare le cose veramente per amore di Cristo, le faccio per Lui poi non mi capiscano, non mi apprezzano non mi importa io so che tutto quello che faccio lo faccio per Lui.

Sopporto pazientemente le persone che mi accusano, mi calunniano, ho sempre il sorriso, perdono continuamente, amo e io so che alle fine della mia vita, nel mio nascondimento, sarò più molto più famoso per Dio di tante persone che ora sono in ribalta.

Penso possiamo farlo perché la santità non è uno sforzo della nostra psiche, è lo Spirito di Dio che viene a abitare dentro di noi, comunemente si chiama la Grazia.

Quando la Grazia abita nel tuo cuore tu diventi libero da tutto quello che gli altri pensano, ma assolutamente legato e fedele al pensiero di Gesù Cristo, tutto quello che Lui vuole, tutto quello che Lui insegna.

Ciò che mi riempie il cuore è Gesù Cristo, amo Lui e Lui ama me tutto il resto non conta.