Il problema del male

28-2-2004

Don Mauro Agreste

Indice

1) Il problema del male
2) Vizi e virtù
3) Importanza dell'educazione
4) Attivare la capacità di discernere
5) Ulteriore discernimento e attivazione di nuovi circuiti
6) I sensi di colpa
7) Opere di misericordia spirituali e corporali
8) Chiamato a dire ciò che Gesù insegna
9) Lo sfregio del peccato e la redenzione
10) Il battesimo ti salva dalla divisione eterna
11) Battesimo ed Eucaristia: antidoti al peccato
12) Libero arbitrio

1) Il problema del male

( un chiarimento chiesto da Maria Gerarda ).

Siccome il giorno delle Ceneri il sacerdote ha detto che il male è radicato in noi, perché c'è l'egoismo, invidia ecc. invece la volta scorsa mi sembra che avevi detto che il male sta al di fuori di noi, puoi chiarire questo concetto?

Il problema del male si chiama misterium iniquitatis, cioè il mistero del male.

Il male continua a essere sempre un mistero, che possiamo indagare, non possiamo mai capire fino in fondo.

Dire che l'uomo sia costitutivamente fatto in modo da avere dentro di sé del bene e del male, questo è sbagliato!

Che l'essere umano sia inquinato dal male, questo è giusto!

Il peccato originale ha lasciato uno sfregio sulla natura umana, per cui la natura umana adesso è vittima della concupiscenza.

La concupiscenza, in maniera molto semplice, significa l'esaltazione dell'io; tutto ciò che fa comodo a me, qualunque cosa, a livello psicologico, a livello emotivo, razionale, fisico, sensoriale, tutto quello che volete.

Quindi la concupiscenza provoca nell'essere umano un centrare tutto in sé stessi; è l'esaltazione dell'egoismo.

Però non si può dire che l'uomo sia costitutivamente egoista.

L'uomo è costitutivamente voluto da Dio, amato da Dio, che cerca Dio, però in questa sua ricerca di Dio è limitato, è rovinato dal peccato originale, che Dio non ha messo dentro l'uomo, ma che l'uomo ha lasciato entrare dentro di sé ascoltando la tentazione.

2) Vizi e virtù

Allora se dobbiamo dire che nell'uomo è presente l'esperienza dell'invidia, gelosia, tutti quelli che sono i vizi capitali, questo non vuol dire che l'uomo sia costitutivamente invidioso; sono vizi capitali, ossia sono abitudini a cui l'uomo si è sottomesso fino al punto di rendere la propria struttura mentale adeguata a rispondere agli stimoli sempre in quel modo.

Cioè una persona egoista che ha il vizio dell'egoismo, vuol dire che il suo modo di ragionare si è cristallizzato sempre in quella forma lì.

Come le virtù sono la costruzione di un itinerario mentale stabile, una struttura mentale per cui la persona virtuosa nella giustizia si è costruito nel modo di ragionare e quindi di agire nella giustizia, allora la stessa cosa in controparte c'è nel vizio.

La persona ha deciso di costruirsi un'abitudine mentale e quindi anche delle azioni, che rispondono sempre alla gelosia, all'invidia, alla lussuria ecc.

Però tutto questo non è costitutivo della persona, è stato acquisito dalla persona, la persona ha detto, va bene, sono una persona libera, scelgo se costruirmi una vita virtuosa o una vita viziosa.

Naturalmente questo discorso nessuno lo fa in maniera esplicita.

3) Importanza dell'educazione

È tutto un lavoro inconscio e questa è l'importanza dell'educazione.

Se i genitori aiutano i bambini a crescere nella rinuncia ( i fioretti) che serve a formare il carattere, la capacità di dire no quando è no e sì quando è sì, tutto questo fa parte di un processo di educazione che non è solo educazione morale, è educazione umana.

Così si crea nel cervello una struttura mentale, da cui i pensieri hanno sempre quel tragitto lì e quindi se una persona è viziosa, egoista, violenta, ingiusta, lussuriosa, tutti i suoi itinerari sono sempre quelli.

Se la persona è virtuosa vuol dire che si è abituata a dire: la concupiscenza mi porta a essere egoista a rispondere sempre alle mie voglie, molto bene, però io decido liberamente di costruirmi un altro itinerario mentale.

Voglio ragionare in un modo diverso e mi impongo di ragionare così.

Quindi la virtù si costruisce grazie alla forza dello Spirito Santo, si chiama la grazia, e ti dà la capacità di conformarti la tua vita secondo il modello di Gesù Cristo, però dire che nella vita dell'uomo costitutivamente esiste dentro di noi il male, questo è un'eresia, è sbagliato.

Maria Gerarda: però dicendo così, le persone che magari non fanno un cammino di fede, come la prenderanno? Perlomeno devono ravvedersi.

4) Attivare la capacità di discernere

Certamente, il problema è attivare il cervello, perché se le persone non attivano la capacità di discernere, bevono tutto ciò che viene loro detto.

Se gli viene detto: comprate questo detersivo, perché è il migliore del mondo e non fa discernimento, beve tutto quello che gli viene detto e quindi è convinta che sia giusto.

Però questo non vuol dire che sia priva di colpa: una persona che non usa la capacità di intendere e di volere, perché Dio ha dato a tutti gli uomini l'intelligenza che serve per interpretare il senso della nostra vita.

Dato che tutti gli uomini cercano il bene, allora a un certo momento uno dovrà domandarsi che cos'è il bene per me?

Allora per me è fare tutto quello che voglio, basta che vada tutto nelle mie tasche.

Bene, hai fatto la tua scelta, però non puoi dire che non hai intelligenza per fare questa scelta; ci sono altri tipi di proposta?

Bene, dai frutti riconosci l'albero, che cosa hai ricavato da questa tua scelta?

Famiglia divisa, odio, rancore, gelosia, violenza, botte, malattia allora ne valeva proprio la pena?

5) Ulteriore discernimento e attivazione di nuovi circuiti

Forse l'intelligenza, che non è stata spenta permetterà a una persona, ad un dato momento della propria vita, di fare un ulteriore discernimento, che è sempre una grazia dello Spirito Santo, soprattutto se in seguito a questo discernimento la persona giunge a dire: beh, forse ho sbagliato tutto, bisogna che io ricominci daccapo, bisogna attivare altri "circuiti".

Quello che vi sto dicendo non è semplicemente una parabola.

Credo che sappiate almeno a livello biologico, che nel nostro cervello ci sono le cellule neuronali che sono delle cellule che hanno un nucleo con tantissimi filamenti che sono collegati tra di loro trasmettono gli impulsi elettrici e attraverso questi impulsi creano delle molecole chimiche che ci permettono certi tipi di ragionamenti, questo molto in sintesi.

Ora se io uso sempre un solo circuito neuronale, vuol dire che anche a livello fisico si vengono a formare sempre certi tipi di molecole che mi danno sempre certi tipi di risposte.

Ma se io mi creo un altro circuito, allora io avrò il mio modo di ragionare molto diverso e potrei giungere anche ad altre soluzioni.

Ora questi impulsi non sono casuali, sono voluti, perché io decido se dare retta ai miei impulsi o alla mia morale, e a seconda di ciò a cui do retta è chiaro che avrò delle rispondenze diverse, a livello biologico, fisico, concreto, materiale.

Quando parlo di un diverso circuito, di un diverso itinerario del ragionamento non sto parlando semplicemente dal punto di vista psicologico, certo sicuramente è psicologico, ma è anche biologico-fisico. Dico bene?

6) I sensi di colpa

E i sensi di colpa? A volte il senso di colpa è salutare, però non si deve fermare al senso di colpa perché altrimenti porta al suicidio, invece deve trasformarsi in senso di peccato.

Se la persona che è in crisi trova di fianco a se un fratello una sorella che gli dice: sì, hai sbagliato tutto, però ricordati che il Signore ti ama, se tu vuoi puoi ricominciare tutto daccapo, Lui ti salva e salva la tua famiglia e tutto quanto, allora questa persona passa dal senso di colpa al senso di peccato.

Quindi la conversione produce guarigione e salvezza.

Per questo è importante che i criteri siano veramente formati, perché nel cristiano non è la struttura cristiana è vita cristiana, che consiste anche nelle opere di misericordia e spirituali: consiliare i dubbiosi, ammonire i peccatori, istruire gli ignoranti tutto questo fa parte di voi.

7) Opere di misericordia spirituali e corporali

Come Catechisti state cercando di concretizzare queste che sono le opere di misericordia spirituale e corporali, voi fate uscire dall'ignoranza quelli che sono ignoranti.

Certo, quello di cui dovete illuminare gli altri non è la vostra dottrina della Chiesa, ma è la dottrina della Chiesa, non la vostra interpretazione: voi non avete l'autorità né il permesso da parte di nessuno di spiegare le vostre teorie teologiche, le vostre teorie ve le tenete per voi e ne parlate con il vostro direttore spirituale, ma agli altri, anche se aveste i dubbi più grandi di questo mondo, dovete assolutamente insegnare ciò che insegna la Chiesa.

Madre Teresa di Calcutta non aveva nessuna consolazione spirituale eppure agli altri parlava dell'amore di Dio in un modo meraviglioso.

Per santa Teresa d'Avila, la stessa cosa: ha vissuto quattordici anni nell'aridità più assoluta, come un coccio, eppure tutti pensavano che fosse piena di doni spirituali, di consolazioni, di visioni mistiche ecc., non è così.

8) Chiamato a dire ciò che Gesù insegna

Se il Signore ti permette di passare un certo periodo di tempo nell'aridità, sarà per la tua purificazione, per la tua crescita nella fede, perché tu ti faccia il purgatorio qui sulla terra invece che nell'aldilà, sarà per qualsiasi ragione, però tu non puoi condizionare gli altri sulla tua esperienza di fede.

La fede non sei tu. Stai vivendo la fede, stai vivendo la rivelazione, quindi tu non sei chiamato a dire quello che senti tu, sei chiamato a dire quello che Gesù insegna e se nella carità tu capisci che tu dici a un altro: ah! sto vivendo nella crisi, l'altro si abbatte, tu non devi dirglielo, perché quella non è più carità.

Invece la tua carità sarà quella di far finta che sia la persona più felice del mondo, che tu parli di Gesù con entusiasmo.

Il Signore sa quanto ti è costato fare quello e mentre tu stai facendo questo per amore del tuo prossimo, per aiutarlo a crescere nella spiritualità, il Signore beneficia te.

9) Lo sfregio del peccato e la redenzione

Giuseppe chiede: in che relazione lo "sfregio" del peccato originale si mette con il battesimo?

Si mette nella relazione della redenzione ossia lo sfregio che il peccato originale ha creato nella natura umana è uno sfregio che ha creato questa divisione totale tra Dio e l'uomo.

Non perché Dio si sia allontanato dall'uomo, ma perché l'uomo ha voluto staccarsi da Dio.

Ah! sarò come Dio, non voglio mica dipendere da Lui, voglio fare per conto mio: l'io al posto di Dio.

Gesù Cristo, che è il verbo di Dio, cioè è la seconda persona della Santissima Trinità, si fa uomo, totalmente uomo e come uomo sta in una totale comunione con Dio, costi quello che costi, questa è la sua redenzione.

Il battesimo ti fa diventare una cosa sola in Gesù Cristo e per cui in Lui diventi figlio di Dio Padre.

Ma una cosa sola in Gesù Cristo significa che tu partecipi della sua natura e Gesù Cristo come vero uomo senza smettere di essere Dio, ha subito lo stesso le conseguenze del peccato, ha subito il freddo, il caldo, la fatica, il sudore, le frustate la morte.

10) Il battesimo ti salva dalla divisione eterna

Quindi il battesimo non ti esclude dalle conseguenze dello "sfregio" del peccato originale, però ti salva dalla conseguenza eterna, che è la divisione, l'impossibilità di arrivare a Dio.

Nella lettera agli Ebrei si dice: Gesù Cristo è l'unico mediatore tra Dio e gli uomini.

Per essere di nuovo in comunione con Dio Padre si passa solo attraverso Gesù Cristo, la nostra redenzione, il nostro battesimo ci dà la figliolanza: noi siamo figli di Dio solo e unicamente per mezzo del battesimo.

Giuseppe chiede: ma il battesimo cancella il peccato originale?

No, perché questo avverrà alla fine dei tempi, quando Dio sarà tutto in tutti, quanto tutto sarà ricapitolato in Cristo, si dice nell'Apocalisse.

Il libro degli Ebrei dice che Gesù Cristo è il pontefice, è il ponte che unisce Dio all'uomo.

Quindi il baratro resta, il ponte che ridà unità è Gesù Cristo, alla fine dei tempi tutto sarà ricapitolato in Cristo e ci saranno cieli nuovi e terra nuova, questo significa la natura umana sarà totalmente salvata.

Per adesso c'è la salvezza dalla morte eterna, alla fine dei tempi questa salvezza sarà totale, comprenderà anche la materialità, come dice la lettere di S. Paolo ai Romani, che la natura stessa geme aspettando la sua propria redenzione.

Con il battesimo si diventa una cosa sola con Gesù Cristo, per cui Gesù Cristo è santo tu partecipi della sua santità.

11) Battesimo ed Eucaristia: antidoti al peccato

Nessuno è più santo del bambino battezzato!

Poi il bambino nella sua libera scelta crescendo, cresce anche nella sua autonomia e quindi può anche decidere di staccarsi da quell'unità perfetta con Gesù Cristo e questi sono i peccati con il libero arbitrio.

Il battesimo, l'eucaristia costituiscono l'antidoto al peccato quotidiano.

Il battesimo costituisce la salvezza cioè non affondi più, c'è un ponte che ti fa passare dall'umanità a Dio, l'eucaristia è, diciamo così, questa trasfusione di sangue divino, che viene a neutralizzare dentro la natura umana l'egoismo in cui l'uomo è inserito.

C'è quest'altra obiezione che mi aspettavo venisse fuori: ma se il battesimo ha cancellato tutti i peccati, allora come mai continuiamo a peccare? Siamo tentati.

Ma se il battesimo avesse cancellato tutti i peccati allora non dovrebbero esserci più i peccati, invece ci sono ancora, allora il battesimo è vero o è falso?

Il battesimo ti inserisce nella vita divina nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, quindi la creatura umana smette di essere una semplice creatura umana e diventa creatura figlia di Dio.

Perché figlia di Dio? Perché tutta la Trinità e in particolare il figlio di Dio vengono ad abitare dentro di te, per cui tu sei creatura umana e figlio di Dio.

Per questa sua presenza tu vieni santificato, il potere del peccato è distrutto.

Però se poi tu dopo liberamente decidi di peccare, allora non puoi dire che i peccati non ci sono; sono stati redenti da Dio sulla croce, ma quelli che tu hai fatto, non che tu non li abbia fatti perché sei stato battezzato, li hai fatto lo stesso, che poi Gesù Cristo li abbia radunati tutti, tutti i peccati di tutti gli uomini, di tutti i tempi, dall'inizio della creazione fino alla fine del mondo li abbia presi tutti e inchiodati sulla croce va bene.

Ma li ha presi tutti anche quelli che facciamo adesso.

12) Libero arbitrio

Ha distrutto il loro potere perché il peccato è la morte eterna, però noi siamo sempre liberi, Lui ha tolto il veleno mortale, però il veleno c'è sempre.

Io posso dire, voglio il veleno senza l'antidoto oppure purtroppo ho bevuto il veleno però meno male che il Signore mi ha dato l'antidoto, che si chiama confessione.

Fabiana chiede: noi abbiamo le nostre radici quali discendenti di Adamo ed Eva, che si sono allontanati da Dio e il battesimo ha cancellato il peccato originale.

Noi comunque abbiamo questa natura, quindi eravamo tentati dal mettere l'io al posto di Dio.

Però se il battesimo ci fa diventare come Gesù, Gesù era figlio di Dio allora noi non dovremmo più averla questa natura.

Ti spiego perché. Perché Gesù Cristo non era costretto a fare la volontà del Padre, ma Gesù Cristo ha scelto di fare la volontà del Padre.

Ricordate la scrittura: io non sono venuto per fare la mia volontà, ma la volontà del Padre mio.

Quindi vuol dire che Gesù Cristo ha voluto ubbidire ed essere ubbidiente al Padre non era una cosa automatica.

La natura umana che Gesù ha preso nell'incarnazione è un'autentica umanità rovinata a causa del peccato con il libero arbitrio.

Significa che io decido se aderire a Dio oppure se non aderire a Dio.

Allora se il battesimo neutralizza e toglie da te la rovina eterna, però ti dà lo stesso la capacità di discernere nel tuo libero arbitrio se aderire a Dio o no, come Gesù Cristo, che ha deciso di aderire a Dio e ha confermato questa sua decisione sempre, anche nel giardino del Getsemani.

Padre se puoi passi da me questo calice, tuttavia non la mia volontà ma la tua volontà sia fatta, cosa vuol dire che Gesù aveva una volontà diversa?

In questo frangente si vede chiaro che la sua scelta era, io voglio ciò che vuoi tu, ma è una mia scelta, perché diversamente sarebbe dire che Gesù Cristo era in balia di una volontà tirannica del Padre, invece il Padre non era tirannico, il Padre è il Padre e Lui, verbo che si fa carne, vuole amare, vuole amare il Padre come uomo, come nessun uomo ha fatto prima, invece come tutti gli uomini avrebbero dovuto fare.

Certo che è qualcosa di pazzesco quello che vi sto dicendo, però è la verità, il mistero dell'incarnazione fa girare la testa, io sono convinto che è pazzesco riuscire a intuire tutto questo, però è così.