I sette doni dello Spirito Santo

4-3-2006

Don Mauro Agreste

Indice

1) Il frutto dello Spirito Santo che si riceve nella cresima
2) Essere nel mondo, ma non del mondo
3) Motivazioni cristiane per quello che si fa, divenire responsabili nella fede
4) Cristiani maturi o immaturi?
5) La fede va difesa e accresciuta
6) Lo Spirito Santo non fa quello che tu non vuoi fare
7) Conformazione a cristo attraverso i sette doni dello Spirito
8) Usare le parole giuste nelle situazioni giuste
9) La scrupolosità
10) Il perfezionismo
11) Il dono del "timor di Dio"
12) Il dono della fortezza
13) Il dono del consiglio
14) Il dono di scienza
15) Il dono dell'intelletto
16) Il dono della sapienza
17) Bisogna averlo dentro il cuore per poterlo comunicare

1) Il frutto dello Spirito Santo che si riceve nella cresima

Stiamo vedendo in maniera abbastanza rapida il frutto dello Spirito Santo che si riceve nella cresima.

Abbiamo parlato dei doni dello Spirito Santo che sono praticamente la parte più visibile di ciò che il cristiano riceve attraverso questo sacramento.

Intanto bisogna ricordare questo, che i doni a differenza dei carismi sono stabili, mentre i carismi sono doni dati da Dio quando ce n'è bisogno.

Allora i doni ci sono dati da Dio per la nostra crescita spirituale, i carismi ci sono dati da Dio per esercitare la carità a favore degli altri.

L'anno prossimo poi esamineremo in maniera più sistematica i carismi, ora ciò che si dirà ci aiuterà a capire bene in che modo situare l'azione dello Spirito Santo nella vita dei credenti.

I frutti della cresima; abbiamo visto "vita di santità e di amore nel combattimento quotidiano", quindi con il sacramento della cresima il credente sperimenta dentro di sé questi aspetti: una vita di santità, cioè un desiderio di aderire a Cristo in una maniera concreta; poi di amore nel combattimento quotidiano.

2) Essere nel mondo, ma non del mondo

Questo significa, in sintesi, essere nel mondo, ma non del mondo; vuol dire che ognuno nel mondo dà il suo apporto da cristiano maturo senza vergognarsi di Gesù Cristo, non essendo fanatico o bigotto, ma riempiendo della presenza di Gesù Cristo le esperienze nella vita quotidiana, dalle più intime e anche di preghiera alle più usuali: nel mondo del lavoro, nella famiglia, nella scuola, in qualunque altra situazione.

3) Motivazioni cristiane per quello che si fa, divenire responsabili nella fede

Combattimento si intende proprio questo, non andare contro gli altri, ma riempire le situazioni che viviamo in uno Spirito veramente cristiano, avere delle motivazioni cristiane per quello che si fa.

Altro frutto della cresima: divenire adulti, responsabili nella fede; divenire adulti significa non aspettare il biberon, ma interessati alla santità del proprio cammino spirituale.

Il bambino se non sta bene, non chiede di andare dal dottore, ma l'adulto se non sta bene dice: devo andare dal dottore, perché c'è qualcosa che non va.

Quindi l'adulto si differenzia dal bambino perché diventa responsabile di se stesso, diciamo si prende anche cura di se stesso; su questo aspetto facciamo una riflessione.

A volte ci sono dei cristiani che pur avendo 80 anni non sono adulti, perché non si prendono cura di se stessi sotto l'aspetto spirituale, pensano che ci sia ancora qualcuno che li debba comandare, fai questo non fare quell'altro, né più né meno come si fa coi bambini piccoli che non hanno ancora una coscienza formata, che hanno bisogno attraverso l'educazione di essere spinti ad avere una visione più concreta delle cose.

Il bambino diventa adulto e tu te ne accorgi quando non hai più bisogno di dirgli cosa deve fare e cosa non deve fare.

Poi, naturalmente tutti noi abbiamo bisogno di correggere il tiro, però una cosa è sentirselo dire dal pulpito, l'altra cosa è: vado a chiedere perché ho bisogno di luce.

4) Cristiani maturi o immaturi?

Allora ci sono quei cristiani che pur avendo ricevuto la cresima non stanno collaborando con lo Spirito di Dio, perché sono immaturi, come se avessero continuamente bisogno di qualcuno che gli punta il dito.

Ci sono poi quei cristiani maturi che lasciano che lo Spirito di Dio agisca liberamente nel loro cuore, che desiderano essere guidati nel cammino di santità, perché hanno capito che questo è il loro bene; così come io non mi curo da solo, vado dal medico, perché lui sa come deve fare, allora il cristiano che vuole fare il cammino di santità è responsabile di se stesso, dunque va per essere aiutato, non aspetta che ci sia un altro che gli dice: fallo! Lo fa da solo.

Allora voi vi rendete conto che c'è una maturità cristiana quando vedete una persona che non aspetta che ci sia l'altro che gli dice fai questo, fai quell'altro, ma dice: come posso fare, come posso superare questa situazione?

Magari ti viene anche a chiedere consiglio, allora tu capisci che quella persona è una persona che intende fare un cammino autentico.

5) La fede va difesa e accresciuta

Responsabile della propria fede che va difesa e va accresciuta.

Una fede di cui uno è responsabile, è una fede che è come una pianta; se la pianta non la curi, vegeta, ma forse non fruttifica.

Gesù ha usato l'immagine della vite, perché la vite porti frutto deve essere potata; perché la fede porti frutto deve essere curata, cioè vuol dire va preparato il terreno, se c'è bisogno va concimato e poi va controllata.

I tralci se ce ne sono troppi vanno tolti, ma questo va bene per qualsiasi tipo di pianta fruttifera, non è importante che la pianta sia molto grande, è importante che i rami portano frutto, siano sani, per cui dove ci sono su larga scala le coltivazioni degli alberi da frutto, voi vedete che sono piantati in filari, sono tutti tagliati della stessa altezza, si mettono in modo che tutti i rami prendano più sole possibile, si fanno vari passaggi, se ci sono troppi frutti in una pianta se ne tolgono una parte, perché i migliori possano crescere bene, ecc. è ciò che fa un sapiente coltivatore che controlla, verifica e incrementa, in questo modo aumenta la qualità.

Ecco questa è una legge di natura e quindi vale anche per noi, basta solo applicarla nel modo giusto, queste che sono le immagini.

6) Lo Spirito Santo non fa quello che tu non vuoi fare

Dunque attenzione, la cresima porterebbe questo frutto, non dimenticate però che lo Spirito Santo non fa però quello che tu non vuoi fare; lo Spirito Santo ti illumina la mente, dice: attenzione, guarda che c'è questa necessità e uno può anche non ascoltare, uno può anche fare delle altre scelte, può dire ho altre priorità.

Diverso è il caso di chi non possa fare, ma di chi possa fare e poi liberamente sceglie di non curare la propria anima, voi capite che non è la situazione migliore, giusto?

7) Conformazione a cristo attraverso i sette doni dello Spirito

É per mezzo dei sette doni dello Spirito che abbiamo in noi e che sono: consiglio intelletto, fortezza pietà, sapienza, scienza e timor di Dio.

Dunque lo Spirito Santo nel sacramento della Cresima vuole operare la conformazione a Gesù.

Come lo farà? Attraverso il dono dello Spirito.

Quindi i doni dello Spirito Santo sono ciò che lo Spirito Santo ci dà per raggiungere la conformazione a Cristo che significa diventare come Gesù.

Questo vorrei che fosse molto chiaro in voi che siete dei formatori: non significa un atteggiamento morale, essere come Gesù Cristo, ma certo che comporta anche l'atteggiamento moralmente ineccepibile, che vuol dire perfetto.

8) Usare le parole giuste nelle situazioni giuste

Siccome io vi voglio perfetti a volte uso delle parole difficili non per mettervi in crisi, ma perché impariate ad usarle anche voi.

Dovete usare le parole giuste nelle situazioni giuste, perché voi siete servi di Dio e i servi di Dio sono precisi; può sembrare una banalità, ma non è così. allora la conformazione a Cristo, certo che contiene dentro di sé anche l'aspetto morale, quindi moralmente ineccepibili, ma la conformazione a Cristo significa essere per Cristo, con Cristo, in Cristo una cosa sola in Lui a gloria di Dio Padre per la potenza dello Spirito Santo.

Conformazione a Cristo uguale trasformazione in Cristo ( chi vede te vede Gesù ) avete capito adesso cosa vuol dire conformazione a Cristo?

E lo Spirito Santo vuole fare questo; come lo fa?

9) La scrupolosità

Con i sette doni senza farci cadere nella scrupolosità.

Che cos'è la scrupolosità? Gli scrupolosi sono quelli che non riescono a intuire bene la volontà di Dio per loro in quel momento, perché si lasciano condizionare dalla paura di sbagliare.

Dunque qual è il problema dello scrupoloso? Che non adora Dio, adora se stesso, perché se uno ha paura di sbagliare vuol dire che deve sentirsi impeccabile, che non sbaglia mai; se sbaglia è una tragedia: uh! non valgo più niente, non sono più nessuno; allora vuol dire che tu hai talmente paura di non valere più niente che sei sempre in dubbio, avrò fatto bene, avrò fatto male, devo fare così e non fai niente, sei paralizzato.

Non vai né da una parte né dall'altra, perché hai lo scrupolo, perché sei dominato dalla paura di sbagliare.

10) Il perfezionismo

Il perfezionismo è un'altra realtà; il perfezionismo è l'ambizione di voler fare le cose bene e dovrebbe essere mitigato dal realismo, però il perfezionismo se è solo perfezionismo non mitigato dal realismo diventa una patologia, per cui una persona non dorme più finché non è tutto perfetto.

Se invece è mitigato dal realismo ti dà la capacità di accettare anche una situazione non perfetta in previsione che essa diventi migliore.

11) Il dono del "timor di Dio"

Allora a proposito del dono del timor di Dio, io vorrei anche aggiungere questa specificazione.

Il verbo "timeo", da cui viene la parola timore, tra i suoi significati ha anche quello di onorare; quindi attenzione questo timor di Dio è anche il desiderio così profondo di onorare Dio che temi di non farlo; desideri farlo e dunque così il dono dello Spirito Santo continuamente cerchi di onorare Dio.

12) Il dono della fortezza

Il dono della fortezza: la forza dello Spirito ci rende docili alla sua potenza per dominare le persone che compiono grandi opere per il regno di Dio.

Si accompagna alla fortezza sia la costanza che la perseveranza, nel senso che la fortezza è ciò che rende costanza e perseveranza potenti.

Per es. i martiri godono del dono della fortezza.

Il dono della pietà: ci mette davanti a Dio tutte le volte che lo desideri, suscita in noi il bisogno a credere in Dio, aiuta a rendere più facile la sua relazione, l'adorazione diventa una cosa spontanea.

13) Il dono del consiglio

Il dono del consiglio, unito alla virtù della prudenza agisce nelle cose concrete mediante la luce dello Spirito, ci aiuta a intuire il piano di Dio e il giudizio di Dio nelle vicende umane, è un sostegno forte nella pratica del discernimento.

14) Il dono di scienza

Il dono della scienza, ci introduce in una profonda conoscenza di Dio, nel mistero di Gesù all'interno del piano di salvezza che ci è stato rivelato, ma soprattutto alla luce di questa conoscenza di Dio ci fa valutare le creature in modo più chiaro.

15) Il dono dell'intelletto

Il dono dell'intelletto, è una conoscenza di Dio e delle realtà divine con la mente del cuore, una coscienza che ci introduce al tutto e all'esperienza di Dio, la conversione di Dio e della verità e delle verità rivelate diventa intuitiva.

Intelletto, intus ligere, vedere dentro le cose, capirne il senso profondo alla luce di Dio.

16) Il dono della sapienza

Il dono della sapienza, nasce dalla carità, ma la sua essenza sta nella conoscenza che diventa contemplazione, amore di Dio e timore di Dio; infatti si dona a noi attraverso lo Spirito e con questo dono ci rende capaci di accogliere questa presenza divina.

Ci porta a una esperienza stupenda di Dio pur nell'ambito della fede, quindi alla contemplazione, alla adorazione.

Se questo vi può aiutare, sapienza, ha una certa consonanza concettuale con sapiditas, cioè sapore, gusto.

Il dono della sapienza ti permette di gustare la presenza di Dio, assaporare la presenza di Dio per questo ti conduce al silenzio, alla contemplazione, all'adorazione.

Sapiditas c'è anche in italiano, vuol dire sapore; a volte lo si legge sulle confezioni di cibi precotti: esaltatore di sapidità, che vuol dire potenziatore del sapore.

Allora voi capite che questi sette doni sono di fondamentale importanza, li dovete sapere, direi non a memoria, ma quasi.

Non potete parlare dei sette doni dello Spirito Santo dicendo le solite cose; di ogni dono dovete spiegare, per questo li dovete avere molto chiari nella mente voi.

17) Bisogna averlo dentro il cuore per poterlo comunicare

Non potete comunicare niente se prima non ce l'avete dentro il cuore.

Quando dovete fare catechismo e dovete parlare dei doni dello Spirito Santo o della Cresima, queste sono cose da dire e da spiegare; non si può parlare della Cresima dicendo lo Spirito Santo ci fa essere comunità e tante belle parole che non dicono niente.

Lo Spirito Santo opera tutte quelle cose se tu lo ricevi e lasci che Lui operi dentro di te; se ti dimentichi di dire le cose fondamentali che sono: ciò che fa lo Spirito Santo, quali sono i doni ecc. ecc. allora non hai detto niente.

Quindi vi faccio sottolineare le cose che sono fondamentali: a pag. 43; tutta la pag. 43 è una sintesi, questa dovete saperla a menadito, qualunque punto di questa parte dovete saper fare un discorso, sono i temi su cui voi potete fare un discorso sulla Cresima, in più dovete sapere alla perfezione i sette doni dello Spirito Santo, cosa significano e che cosa producono.