Deuteronomio

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Capitolo 26

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

Le primizie

1 Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio ti darà in eredità e lo possiederai e là ti sarai stabilito,
2 prenderai le primizie di tutti i frutti del suolo da te raccolti nel paese che il Signore tuo Dio ti darà, le metterai in una cesta e andrai al luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto per stabilirvi il suo nome.
3 Ti presenterai al sacerdote in carica in quei giorni e gli dirai: Io dichiaro oggi al Signore tuo Dio che sono entrato nel paese che il Signore ha giurato ai nostri padri di darci.
4 Il sacerdote prenderà la cesta dalle tue mani e la deporrà davanti all'altare del Signore tuo Dio
5 e tu pronuncerai queste parole davanti al Signore tuo Dio: Mio padre era un Arameo errante; scese in Egitto, vi stette come forestiero con poca gente e vi diventò una nazione grande, forte e numerosa.
Dt 10,22
Sal 105,12
6 Gli Egiziani ci maltrattarono, ci umiliarono e ci imposero una dura schiavitù.
7 Allora gridammo al Signore, al Dio dei nostri padri, e il Signore ascoltò la nostra voce, vide la nostra umiliazione, la nostra miseria e la nostra oppressione;
8 il Signore ci fece uscire dall'Egitto con mano potente e con braccio teso, spargendo terrore e operando segni e prodigi,
Dt 4,34
9 e ci condusse in questo luogo e ci diede questo paese, dove scorre latte e miele.
10 Ora, ecco, io presento le primizie dei frutti del suolo che tu, Signore, mi hai dato.
Le deporrai davanti al Signore tuo Dio e ti prostrerai davanti al Signore tuo Dio;
11 gioirai, con il levita e con il forestiero che sarà in mezzo a te, di tutto il bene che il Signore tuo Dio avrà dato a te e alla tua famiglia.

La decima triennale

12 Quando avrai finito di prelevare tutte le decime delle tue entrate, il terzo anno, l'anno delle decime, e le avrai date al levita, al forestiero, all'orfano e alla vedova perché ne mangino nelle tue città e ne siano sazi,
Dt 14,22+
Es 12,48
13 dirai dinanzi al Signore tuo Dio: Ho tolto dalla mia casa ciò che era consacrato a l'ho dato al levita, al forestiero, all'orfano e alla vedova secondo quanto mi hai ordinato; non ho trasgredito, né dimenticato alcuno dei tuoi comandi.
Dt 24,19
14 Non ne ho mangiato durante il mio lutto; non ne ho tolto nulla quando ero immondo e non ne ho dato nulla per un cadavere; ho obbedito alla voce del Signore mio Dio; ho agito secondo quanto mi hai ordinato.
1 Re 8,43
15 Volgi lo sguardo dalla dimora della tua santità, dal cielo, e benedici il tuo popolo d'Israele e il suolo che ci hai dato come hai giurato ai nostri padri, il paese dove scorre latte e miele!
Sal 11,4
Bar 2,16

III. Discorso di conclusione

Fine del secondo discorso

Israele popolo del Signore

16 Oggi il Signore tuo Dio ti comanda di mettere in pratica queste leggi e queste norme; osservale dunque, mettile in pratica, con tutto il cuore, con tutta l'anima.
17 Tu hai sentito oggi il Signore dichiarare che Egli sarà il tuo Dio, ma solo se tu camminerai per le sue vie e osserverai le sue leggi, i suoi comandi, le sue norme e obbedirai alla sua voce.
18 Il Signore ti ha fatto oggi dichiarare che tu sarai per lui un popolo particolare, come egli ti ha detto, ma solo se osserverai tutti i suoi comandi;
19 Egli ti metterà per gloria, rinomanza e splendore, sopra tutte le nazioni che ha fatte e tu sarai un popolo consacrato al Signore tuo Dio com'egli ha promesso ».
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Abbreviazioni
26,1-11 Il credo cultuale d'Israele
Questo testo rappresenta uno dei cardini della spiritualità biblica.
La memoria delle gesta che Dio ha compiuto per il suo popolo è dimensione costitutiva della fede, che è saldamente ancorata alla storia, luogo della presenza salvifica di Dio ( Dt 6,20-25; Gs 24,1-13 ).
Come i primogeniti degli uomini e degli animali che appartengono a Dio
( Es 13,11+ ), le primizie dei prodotti del suolo sono consacrate a lui ( Es 22,28;
Es 23,19; Es 34,26; Lv 2,12.14; Lv 23,10-17; Dt 18,4).
Secondo Nm 18,12 esse spettano ai sacerdoti ( cf. Ez 44,30 ).
Questa offerta dei prodotti della terra, che, nell'antico calendario religioso
( cf. Es 23,16.19 ), è legata alle feste, di origine cananea, della mietitura e del raccolto, viene qui messa in relazione con un evento della storia della salvezza: l'ingresso nella terra promessa ( vv 1.3.9-10 ).
Riappare ancora, in questo modo, il tema del dono della terra, che è centrale nel Dt
( cf. Dt 1,5+ ).
26,5 La confessione di fede dei vv 5-9 riassume la storia della salvezza, centrata sulla liberazione dall'Egitto.
Gli stessi elementi si riscontrano nelle « confessioni » di Dt 6,20-23 e, con alcuni sviluppi, di Gs 24,1-13 e Ne 9,7-25.
L'insistenza sul dono della terra dove scorrono latte e miele ( v 9 ) conviene a questa dichiarazione che è collegata con l'offerta delle primizie.
Il silenzio sugli avvenimenti del Sinai non significa che questa confessione risalga a una tradizione che li ignorava.
Il testo non è molto antico e il richiamo alla promulgazione della legge non entrava nella sua prospettiva.
26,12-15 La decima triennale
Il prodotto della decima, consacrato a Jahve, deve essere sottratto a ogni profanazione: rito di lutto ( cf. Os 9,4 ) o impurità ( cf. Ag 2,13 ).
L'offerta per un morto può ancora riferirsi a riti di lutto o al culto idolatrico di un dio morto e risorgente ( Baal-Adonide ), cf. Dt 14,1+.
26,16-19 Dichiarazione di alleanza
Il "codice deuteronomico", iniziato in Dt 12,1, termina con la ratifica dei due contraenti, che si impegnano a vivere tutti e due, Dio e Israele, secondo gli accordi stipulati.
Il ruolo di mediazione di Mosè fa parte di questa alleanza.
Il codice deuteronomico, che precede, è il documento dell'alleanza presentata come un contratto; Jahve sarà il Dio di Israele e Israele sarà il suo popolo, a condizione che osservi i comandi.
Le benedizioni e le maledizioni ( c 28 ) saranno la sanzione dell'osservanza di questo contratto.
26,16-28,68 Qui riprende il secondo discorso di Mosè ( cf. Dt 4,44+ ) che giungerà al suo termine in Dt 28,68.
Esso è interrotto dal c 27, che è un'inserzione.
Il c 28 è composito.