Genesi

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Capitolo 47

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

L'udienza del Faraone

1 Giuseppe andò ad informare il faraone dicendogli: « Mio padre e i miei fratelli con i loro greggi e armenti e con tutti i loro averi sono venuti dal paese di Canaan; eccoli nel paese di Gosen ».
2 Intanto prese cinque uomini dal gruppo dei suoi fratelli e li presentò al faraone.
3 Il faraone disse ai suoi fratelli: « Qual è il vostro mestiere? ».
Essi risposero al faraone: « Pastori di greggi sono i tuoi servi, noi e i nostri padri ».
4 Poi dissero al faraone: « Siamo venuti per soggiornare come forestieri nel paese perché non c'è più pascolo per il gregge dei tuoi servi; infatti è grave la carestia nel paese di Canaan.
E ora lascia che i tuoi servi risiedano nel paese di Gosen! ».

Altro racconto

5 Allora il faraone disse a Giuseppe: « Tuo padre e i tuoi fratelli sono dunque venuti da te.
6 Ebbene, il paese d'Egitto è a tua disposizione: fa' risiedere tuo padre e i tuoi fratelli nella parte migliore del paese.
Risiedano pure nel paese di Gosen.
Se tu sai che vi sono tra di loro uomini capaci, costituiscili sopra i miei averi in qualità di sovrintendenti al bestiame ».
7 Poi Giuseppe introdusse Giacobbe, suo padre, e lo presentò al faraone e Giacobbe benedisse il faraone.
8 Il faraone domandò a Giacobbe: « Quanti anni hai? ».
9 Giacobbe rispose al faraone: « Centotrenta di vita errabonda, pochi e tristi sono stati gli anni della mia vita e non hanno raggiunto il numero degli anni dei miei padri, al tempo della loro vita nomade ».
Gen 25,7
Gen 35,28
Gen 47,28
10 Poi Giacobbe benedisse il faraone e si allontanò dal faraone.
11 Giuseppe fece risiedere suo padre e i suoi fratelli e diede loro una proprietà nel paese d'Egitto, nella parte migliore del paese, nel territorio di Ramses, come aveva comandato il faraone.
12 Giuseppe diede il sostentamento al padre, ai fratelli e a tutta la famiglia di suo padre, fornendo pane secondo il numero dei bambini.
Es 1,11
Es 12,37

Politica agraria di Giuseppe

13 Ora non c'era pane in tutto il paese, perché la carestia era molto grave: il paese d'Egitto e il paese di Canaan languivano per la carestia.
14 Giuseppe raccolse tutto il denaro che si trovava nel paese d'Egitto e nel paese di Canaan in cambio del grano che essi acquistavano; Giuseppe consegnò questo denaro alla casa del faraone.
15 Quando fu esaurito il denaro del paese di Egitto e del paese di Canaan, tutti gli Egiziani vennero da Giuseppe a dire: « Dacci il pane! Perché dovremmo morire sotto i tuoi occhi? Infatti non c'è più denaro ».
16 Rispose Giuseppe: « Cedetemi il vostro bestiame e io vi darò pane in cambio del vostro bestiame, se non c'è più denaro ».
17 Allora condussero a Giuseppe il loro bestiame e Giuseppe diede loro il pane in cambio dei cavalli e delle pecore, dei buoi e degli asini; così in quell'anno li nutrì di pane in cambio di tutto il loro bestiame.
18 Passato quell'anno, vennero a lui l'anno dopo e gli dissero: « Non nascondiamo al mio signore che si è esaurito il denaro e anche il possesso del bestiame è passato al mio signore, non rimane più a disposizione del mio signore se non il nostro corpo e il nostro terreno.
19 Perché dovremmo perire sotto i tuoi occhi, noi e la nostra terra?
Acquista noi e la nostra terra in cambio di pane e diventeremo servi del faraone noi con la nostra terra; ma dacci di che seminare, così che possiamo vivere e non morire e il suolo non diventi un deserto! ».
20 Allora Giuseppe acquistò per il faraone tutto il terreno dell'Egitto, perché gli Egiziani vendettero ciascuno il proprio campo, tanto infieriva su di loro la carestia.
Così la terra divenne proprietà del faraone.
21 Quanto al popolo, egli lo fece passare nelle città da un capo all'altro della frontiera egiziana.
22 Soltanto il terreno dei sacerdoti egli non acquistò, perché i sacerdoti avevano un'assegnazione fissa da parte del faraone e si nutrivano dell'assegnazione che il faraone passava loro; per questo non vendettero il loro terreno.
23 Poi Giuseppe disse al popolo: « Vedete, io ho acquistato oggi per il faraone voi e il vostro terreno.
Eccovi il seme: seminate il terreno.
24 Ma quando vi sarà il raccolto, voi ne darete un quinto al faraone e quattro parti saranno vostre, per la semina dei campi, per il nutrimento vostro e di quelli di casa vostra e per il nutrimento dei vostri bambini ».
25 Gli risposero: « Ci hai salvato la vita!
Ci sia solo concesso di trovar grazia agli occhi del mio signore e saremo servi del faraone! ».
26 Così Giuseppe fece di questo una legge che vige fino ad oggi sui terreni d'Egitto, per la quale si deve dare la quinta parte al faraone.
Soltanto i terreni dei sacerdoti non divennero del faraone.
Gen 41,34

Ultime volontà di Giacobbe

27 Gli Israeliti intanto si stabilirono nel paese d'Egitto, nel terreno di Gosen, ebbero proprietà e furono fecondi e divennero molto numerosi.
28 Giacobbe visse nel paese d'Egitto diciassette anni e gli anni della sua vita furono centoquarantasette.
Gen 49,29-32
Gen 50,6
29 Quando fu vicino il tempo della sua morte, Israele chiamò il figlio Giuseppe e gli disse: « Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, metti la mano sotto la mia coscia e usa con me bontà e fedeltà: non seppellirmi in Egitto!
Gen 24,2+
30 Quando io mi sarò coricato con i miei padri, portami via dall'Egitto e seppelliscimi nel loro sepolcro ».
Rispose: « Io agirò come hai detto ».
31 Riprese: « Giuramelo! ».
E glielo giurò; allora Israele si prostrò sul capezzale del letto.
1 Re 1,47
Eb 11,21
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Abbreviazioni
47,5b Tradizione sacerdotale dell'installazione in Egitto.
47,6a BJ segue l'ordine dei LXX ( 5a.6b.5b.6a ), che aggiungono:
« Giacobbe e i suoi figli … disse a Giuseppe », caduto dal TM.
47,11 Ramses: il nome qui è anacronistico.
« Ramses » ( identificato con Tanis e Qantir ) ha potuto ricevere questo nome solo più tardi, da Ramses II.
47,13-27 Giuseppe e la carestia
L'attenzione si rivolge di nuovo all'attività di Giuseppe in Egitto, riprendendo il filo abbandonato in Gen 41,53-57.
Si pone qui in evidenza un aspetto della "sapienza" di Giuseppe, abile politico che riduce l'Egitto, tranne la classe sacerdotale, in potere del faraone.
47,13 Questo paragrafo jahvista si riallaccia al c 41.
Gli israeliti, presso i quali la proprietà individuale era di regola, si meravigliavano del sistema fondiario dell'Egitto, dove quasi tutte le terre erano beni della corona.
È possibile che all'epoca di Salomone, quando i domini della corona si allargavano, quando imposte in natura erano stabilite, quando il lavoro forzato era istituito, saggi della corte abbiano considerato il regime egiziano come un ideale e abbiano dato a Giuseppe la gloria di averlo inaugurato.
47,16 pane: con le versioni; omesso dal TM.
47,21 fece passare nelle città: con il TM; B3 con sam.
e i LXX traduce: « lo ridusse in schiavitù ».
47,27 Tradizione jahvista con una nota sacerdotale, vv 27b.28.
47,28-49,33 Morte, testamento e benedizioni di Giacobbe
47,29 metti la mano sotto la mia coscia: per questa forma di giuramento
vedi nota a Gen 24,2.
47,31 sul capezzale del letto: in seguito a una confusione tra mittah, « letto »,
e matteh, « bastone », la versione greca si rappresenta Giacobbe prostrato sul suo bastone.