Sapienza

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Capitolo 17

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

Quinto contrappasso: tenebre e colonna di fuoco

1 I tuoi giudizi sono grandi e difficili da spiegare, per questo le anime grossolane furono tratte in errore.
Sal 92,6.7
Rm 11,33-35
2 Gli iniqui credendo di dominare il popolo santo, incatenati nelle tenebre e prigionieri di una lunga notte, chiusi nelle case, giacevano esclusi dalla provvidenza eterna.
Es 10,21-23
Sap 14,3
3 Credendo di restar nascosti con i loro peccati segreti, sotto il velo opaco dell'oblio, furono dispersi, colpiti da spavento terribile e tutti agitati da fantasmi.
4 Neppure il nascondiglio in cui si trovavano li preservò dal timore, ma suoni spaventosi rimbombavano intorno a loro, fantasmi lugubri dai volti tristi apparivano.
5 Nessun fuoco per quanto intenso, riusciva a far luce, neppure le luci splendenti degli astri riuscivano a rischiarare quella cupa notte.
6 Appariva loro solo una massa di fuoco, improvvisa, spaventosa; atterriti da quella fugace visione, credevano ancora peggiori le cose viste.
7 Fallivano i ritrovati della magia, e la loro baldanzosa pretesa di sapienza.
8 Promettevano di cacciare timori e inquietudini dall'anima malata, e cadevano malati per uno spavento ridicolo.
9 Anche se nulla di spaventoso li atterriva, spaventati al passare delle bestiole e ai sibili dei rettili, morivano di tremore, rifiutando persino di guardare l'aria, a cui nessuno può sottrarsi.
10 La malvagità condannata dalla propria testimonianza è qualcosa di vile e oppressa dalla coscienza presume sempre il peggio.
11 Il timore infatti non è altro che rinunzia agli aiuti della ragione;
12 quanto meno nell'intimo ci si aspetta da essi, tanto più grave si stima l'ignoranza della causa che produce il tormento.
13 Ma essi durante tale notte davvero impotente, uscita dai recessi impenetrabili degli inferi senza potere, intorpiditi da un medesimo sonno,
14 ora erano agitati da fantasmi mostruosi, ora paralizzati per l'abbattimento dell'anima; poiché un terrore improvviso e inaspettato si era riversato su di loro.
15 Così chiunque, cadendo là dove si trovava, era custodito chiuso in un carcere senza serrami,
16 fosse un agricoltore o un pastore o un operaio impegnato in lavori in luoghi solitari, sorpreso cadeva sotto la necessità ineluttabile, perché tutti erano legati dalla stessa catena di tenebre.
17 Il sibilare del vento, il canto melodioso di uccelli tra folti rami, il mormorio di impetuosa acqua corrente, il cupo fragore di rocce cadenti,
18 la corsa invisibile di animali imbizzarriti, le urla di crudelissime belve ruggenti, l'eco ripercossa delle cavità dei monti, tutto li paralizzava e li riempiva di terrore.
Lv 26,36
19 Tutto il mondo era illuminato di luce splendente ed ognuno era dedito ai suoi lavori senza impedimento.
20 Soltanto su di essi si stendeva una notte profonda, immagine della tenebra che li avrebbe avvolti; ma erano a se stessi più gravosi della tenebra.
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Abbreviazioni
17,1-20 Le tenebre come castigo degli Egiziani
Il testo racchiuso in Sap 17,1-18,4 contiene la riflessione sulla piaga delle tenebre.
Al castigo delle tenebre viene contrapposto il beneficio della luce, mediante il quale Dio rende visibile la protezione accordata agli Ebrei.
17,1-18,19 L'autore oppone alla piaga delle tenebre ( Es 10,21-23 )
la luce che continuava a rischiarare il mondo intero e gli israeliti ( v 18 e Sap 18,1 ),
poi la luce della legge ( Sap 18,4 );
ma l'antitesi propriamente detta fa intervenire la « colonna di fuoco » ( Sap 18,3 ).
17,2 lunga notte: simboleggia la condizione degli Egiziani, privi della luce della rivelazione di Dio.
È anche immagine della condizione di peccato dell'empio
( il giusto è, invece, nella luce ).
17,3 L'autore drammatizza ora in modo strano la piaga delle tenebre.
La descrizione che segue amplifica in diversi sensi il racconto biblico e si avvicina al midrash ellenistico, utilizzando forse leggende giudaiche e speculazioni rabbiniche che si trovano in Filone d'Alessandria.
Nello stesso tempo si noterà l'orientamento apocalittico dell'insieme: le tenebre d'Egitto diventano l'anticipazione o l'immagine delle tenebre infernali
( cf. soprattutto i v 14, v 20 ).
17,7 Dopo un successo temporaneo ( Es 7,11.22; Es 8,3 ) gli artifici dei maghi avevano fatto fallimento ( Es 8,14 ), anzi avevano portato disgrazia ai loro autori ( Es 9,11 ).
Sembra che l'autore, attraverso i maghi del faraone, se la prenda con quelli del suo tempo.
17,10 coscienza ( in greco syneidesis ): il termine appare qui per la prima volta nella Bibbia greca; viene probabilmente dal linguaggio filosofico degli stoici.
Prima menzione della coscienza nella bibbia greca ( cf. At 23,1+ );
il termine esprime qui la coscienza morale che rimprovera i peccati commessi.
- La riflessione elimina le cause immaginarie della paura.
Ma la coscienza oppressa dal rimorso turba il giudizio e gli impedisce di raggiungere il suo scopo.
17,14 si era riversato: textus receptus; « li aveva invasi », mss e BJ.