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La Chiesa |
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C 84 |
Giovanni |
Rif. |
| L'autore del quarto vangelo si qualifica, discretamente, con questa parafrasi, che ritorna frequentemente nei suoi scritti: « Il discepolo che Gesù amava ». |
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| Egli si presenta come testimone dei fatti che racconta. |
| Ci dice il suo scopo ( 20,30s. ): far nascere la fede nell'incarnazione del Verbo di Dio in quelli che leggeranno il suo vangelo; affinché, attraverso il suo nome, abbiano la vita. |
| Molti indizi, in particolare il silenzio che circonda Giacomo, Giovanni e la loro famiglia, mentre nei sinottici sono gli apostoli prediletti del Signore, provano l'autenticità giovannea del quarto vangelo. |
| Giovanni è il teologo del Verbo incarnato, di Cristo luce, vita e autore della vita. |
| È anche uno storico, ma la sua concezione della storia è molto diversa da quella di uno storico moderno. |
| La mescolanza di reale e di simbolico, che è uno dei tratti dominanti di Giovanni, si ritrova nell'importanza che dà ai sacramenti e al culto. |
Testi |
Rilievi |
Rif. |
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Giovanni applica a Gesù, in senso eminente, il ruolo della Parola e della Sapienza di Dio secondo l'A. T. |
| Esistendo prima del mondo, esse hanno diretto la creazione e sono ritornate a Dio una volta terminata la loro missione. |
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Nello stesso modo, il Verbo ( questo termine significa « Parola » ) era preesistente in Dio. |
| Egli è venuto nel mondo; quindi ha la proprietà di rivelare le cose di Dio. |
| D'altronde egli è in cielo come Verbo. |
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Egli ha visto il Padre; la sua dottrina viene da Dio; le sue parole sono quelle di Dio e le sue opere quelle del Padre. |
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Esse manifestano la gloria dell'unico Figlio, prima sotto il velo dei miracoli ( segni ), |
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| poi attraverso la sua elevazione, in particolare sulla croce. |
| Terminata la sua missione, ritornerà al Padre. |
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Cristo si è proclamato luce del mondo, nel senso che è l'inviato di Dio per essere il dispensatore della verità. |
| Questa luce, che ha brillato nel tempo, esisteva da tutta l'eternità. |
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Gesù è vita perché, prima dei tempi, la vita era in lui. |
| Fatto uomo, è sorgente di vita, è il pane vivo. |
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La vita che comunica è la vita eterna: questa è già iniziata nei credenti. |
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L'invio del Figlio da parte del Padre, per salvare il mondo, manifesta l'amore di Dio per il mondo. |
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A questo amore deve corrispondere la fede del cristiano: « resa » di tutto l'essere a Dio. |
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Essa è anche una conoscenza, un'adesione alla verità; non esclude le opere, la maggiore delle quali è la carità. |
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Il quarto vangelo è un racconto storico: con un suo schema ( attorno a tre Pasqua ) e con 19 indicazioni di paesi o di luoghi propri di Giovanni. |
| Rimandiamo a qualcuna di esse. |
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Il simbolismo di Giovanni si presenta sotto due forme: le cose o le persone sono segno di un'idea; un fatto umano è segno di una realtà spirituale. |
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Giovanni, solitamente, si serve di opposizioni violente nell'esposizione del pensiero ( procedimento che si trova negli scritti di Qumrâm ). |
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Necessità assoluta del battesimo per rinascere nello Spirito Santo. |
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Insistenza con la quale Giovanni segnala le feste della vita pubblica di Gesù. |
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Ormai il corpo di Cristo sarà al centro del culto. |
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La Chiesa nasce la sera di Pasqua, simboleggiata dalla pesca miracolosa. |
| Essa compie l'opera di Cristo. |
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È una società gerarchica, universale, che riunisce tutti gli adoratori in spirito e verità. |
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È un mistero di unità. |
| I battezzati, uniti al Figlio, partecipano all'unione intima del Padre con il Figlio. |
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Essa attende nella gloria e nella pace il ritorno di Cristo. |
