Ecco il mio scettro

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Non arrossì del Crocifisso in pubblico, Rodolfo d'Absburgo, capo stipite della casa imperiale di Austria.

Eletto imperatore, come racconta l'Alimohda ( I Problemi del secolo XIX - Volume III, Conf. XII ) si recò in Aquisgrana a farsi incoronare nella celebre Cattedrale di Santa Maria.

Or mentre genuflessosi davanti all'altare, aspetta che la corona imperiale gli sia sovrapposta, i principi dell'impero si rifiutano al giuramento, dacché egli, loro monarca, non tiene in mano lo scettro.

« Ah! volete lo scettro? » esclama Rodolfo e subito si leva, spicca dalla sacra mensa, con nobilissimo atto, il Crocifisso, lo bacia con pietà di figliuolo e ad alta voce grida: « Ecco il mio scettro ».

I principi dell'Impero si prostrano inteneriti, baciano alla loro volta il Crocifisso e giurano ubbidienza all'imperatore novello.

Napoleone - si prese dall'altare la corona d'Italia, senza il Cristo, ma non gli durò sulla testa tanto quanto duro lo scettro nelle mani degli Asburgo.