Viaggio Trionfale

B76-A8

Le sacre Reliquie di S. G. B. La Salle, Fondatore dei Fratelli delle Scuole Cristiane, hanno compiuto il loro ultimo e questa volta trionfale pellegrinaggio dal Belgio a Roma.

Le sacre Spoglie dovevano avere riposo la ove il cuore del Santo aveva anelato di recarsi in vita, a Roma, altare della Sua fede, affinché l'assertore della romanità della religione di Cristo, 218 anni dopo il suo beato transito fosse ricordato prete romano in tutte le accezioni dell'affermazione ora, che Roma aveva consacrato la purezza della sua fede, l'eroica santità della vita, inscrivendo il suo nome nell'albo dei Santi.

Il trasferimento della Casa Generalizia dei Fratelli delle Scuole Cristiane alla Città Eterna, ne fu il motivo occasionale perché i resti mortali del Fondatore debbono essere nella Casa Madre, cuore ed anima della Congregazione, ma è Iddio che voleva appagare il desiderio del Santo che sospirò a Roma il suo Istituto sotto gli occhi e la protezione del Sommo Pontefice a testimonianza che solo informando il concetto direttivo delle scuole a principi di viva fede, è possibile la formazione morale e religiosa della gioventù.

Il viaggio dell'Urna contenente le sacre spoglie fu un'apoteosi per l'umile Fondatore.

Seguiamo brevemente il trionfale viaggio.

Le reliquie partirono dal Belgio, e precisamente da Lembecq - lez - Hai, sede dell'antica Casa Generalizia, il giorno 16 Gennaio.

Una commovente funzione privata di addio ebbe luogo nella Cappella che custodì le Sacre Spoglie dal 1904 ad oggi, alla presenza di tutti i giovani del Piccolo Noviziato e del Noviziato internazionale.

San Giov. Batt. La Salle « Prete Romano »

Partite da Bruxelles e scortate da due Fratelli Belgi e da due Francesi, raggiunsero in ferrovia, attraverso la Germania, il Lussemburgo e la Svizzera, la cittadina di Chiasso, il giorno 18 Gennaio a mezzogiorno.

Bello e prorompente l'entusiasmo degli abitanti di Chiasso.

Un gruppo di sacerdoti e di giovani esploratori cattolici, vollero avere l'onore di portare per primi la pesante cassa contenente l'Urna, dalla Stazione ferroviaria all'Ufficio del R. A. C. I.

Tutti gli abitanti erano presenti, tutti volevano toccare l'Urna, tutti volevano avere un fiorellino dei due mazzi legati coi nastri nazionali francese e belga.

Due sacerdoti, chiesero per compenso della loro fatica, di potere conservare i due nastri simbolici.

Appena liberata l'Urna dalla cassa d'imballaggio, ecco farsi avanti per primo un Ispettore di Dogana.

Aveva in braccio una bambina malata che piangeva.

L'accostò all'Urna con fede, nella speranza della guarigione.

La piccola baciò le sacre reliquie e non pianse più.

Deposta poi nell'auto - cappella, l'Urna fece il suo ingresso ufficiale nella nostra Italia!

E qui l'entusiasmo crebbe a mille doppi. Un gruppetto di bimbi, assalì da ogni parte l'auto - cappella per gridare - ed era giusto - il loro osanna al santo della gioventù, al « prete romano ».

Ebbe inizio così il trionfale viaggio attraverso la Via Comasina, come aveva voluto S. E. il Card. Schuster.

Ovunque campane a festa, fulgore di bandiere e di drappi, e poi folla e folla plaudente e raccolta in preghiera.

Si toccò così Como, il cui Vescovo aveva voluto ricevere il Santo a Chiasso all'ingresso della sua diocesi.

Tutto il clero, i seminaristi e il popolo erano raccolti all'ingresso della città.

Preghiere, canti, fiori e poi via per S. Pietro, per Cantù, per Desio, la patria del Papa; ovunque soste brevissime ma entusiasmo e fede indescrivibili.

A Milano una folla immensa che gremiva la Piazza del Duomo, attendeva con ansia da oltre un'ora.

Ecco giunge il corteo di oltre 200 automobili e poi l'Urna.

Il Duomo in breve si riempie: sono migliaia e migliaia i fedeli.

Parla S. E. il Cardinale. Ho l'impressione di vedere un santo che parla ad un altro santo!

Ma come fare a descrivere tutto e dirvi la piena di commozione che invade l'animo mio?

E dopo Milano è Vercelli che ha l'onore di ricevere il Santo!

E Vercelli c'è tutta e con tutto il suo cuore generoso.

Tutte le Scuole hanno avuto vacanza, perché la gioventù vercellese potesse tutta onorare il Santo dei giovani.

Tutte le Autorità presenti: S. E. l'Arcivescovo, che tessè l'elogio del Santo, S. E. il Prefetto, il Podestà, il Federale …

Il popolo vorrebbe conservare per qualche ora la sacra Urna, ma ci sono i Biellesi, con oltre 100 automobili che smaniano: non vogliono che Biella abbia abbreviato d'un sol minuto il tempo della breve sosta.

E Biella che ama i suoi Fratelli, ha un palpito solo.

Entusiasmo, gioia ovunque e folla e folla nella bella Chiesa di S. Filippo.

L'Urna riparte per Rivalta … ma in ogni paese c'è animazione, c'è lunga attesa per vedere almeno passare l'Auto - cappella.

Si attraversa Borgodale, un paese di tre mila anime.

Sono tutte lì; nessun malato quel giorno.

Quattro fascisti sbarrano la strada per ordine del Parroco.

Bisogna fermarsi … per forza.

I militi hanno preso loro la Sacra Urna che viene portata nella loro Parrocchia.

Tutti hanno potuto venerarla ed ora riparte.

Rivalta l'accoglie con giubilo immenso, ma la sosta è breve, che Grugliasco, la casa madre dei Fratelli del Piemonte, attende.

Qui c'è tutto il paese con a capo l'illustre Podestà.

Ovunque bandiere, drappi, striscioni inneggiami al Santo, poi funzioni in casa dei Fratelli e in Parrocchia, e luminarie e fiaccolate.

Il 21 Gennaio è Torino che accoglie il Santo.

Un lungo corteo di macchine è a Grugliasco per accompagnare l'ingresso del La Salle nella città sabauda.

Il Collegio S. Giuseppe ha l'onore di ricevere per primo la Urna.

Il teatro è gremito ed è trasformato in ampia cappella.

Dopo il vibrante saluto del Sig. Direttore, il Santo riprende il cammino festante.

Va ad inaugurare Lui una Casa nuova, un'opera nuova: l'Istit. Arti e Mestieri.

E qui folla immensa di allievi, ex allievi, pubblico.

Ma il tempo passa veloce e la Sacra Urna è accompagnata all'Istituto La Salle.

Povero l'Istituto, poverissima la cappella … ma si poteva permettere che il La Salle non si fermasse anche per brevi minuti all'Ist. La Salle?

E di qui si snoda una bella processione per la Chiesa parrocchiale della Gran Madre.

Tutto Borgo Po, colle sue istituzioni, Congregazioni, Azione Cattolica e popolazione si può dire era presente.

E pochi i fortunati che poterono entrare alla Gran Madre.

Il 22 in Duomo, presente S. E. il Cardinale ed il Capitolo, ancora un'altra funzione.

Tutti gli allievi presenti e come sempre folla e folla.

Il tempo passa ed alle 13 la S. Urna riprende il cammino verso Roma Eterna.

Breve sosta ad Alessandria, dove i Seminaristi vogliono per un istante almeno venerare il Santo.

Ma S. E. il Card. Minoretti vuole una sosta del Santo a Genova, che tutta attende con ansia.

A Pontedecimo dove ha inizio la grande Genova, è tutto il paese che attende … e comincia un cordone di popolo ai fianchi delle strade che non è interrotto fino Nervi.

Genova Superba ha accolto il Santo allo squillo di tutte le sue campane, con un entusiasmo che ha superato ogni aspettativa.

Nel bel Duomo di S. Lorenzo, spettacolo commovente.

Autorità civili, militari, fasciste, gruppi rionali, O. N. B., esercito, e poi una folla enorme.

« Come si spiega questo entusiasmo per un Santo morto da tanti anni? » dice S. E. il Cardinale, iniziando il suo discorso.

Domanda che ci siamo rivolti anche noi diverse volte davanti a trionfi tanto insperati.

È Dio che è glorificato nei suoi Santi.

È la umiltà di S. Giov. Batt. e del suo Istituto che è rimasta esaltata: « Qui se humiliat exaltabitur ».

Terminata la cerimonia in Duomo, il Santo, portato a spalle dai seminaristi, rientra nell'Auto - Cappella.

La banda della milizia ferroviaria saluta il santo dei Giovani, migliaia di luci si accendono, si riprende il cammino mentre una folla immensa saluta riverente.

È ancora Sestri che vuole fermare un attimo l'Urna sacra e poi Chiavari che attende col suo Vescovo, con tutta la bella popolazione il Santo de La Salle.

Sono tutti alle porte della città ad attenderlo, poi lo accompagnano nel loro massimo tempio.

Sono felici anch'essi ormai d'aver potuto venerare un tanto santo.

Ora si fila a più non posso.

Qua e là, sebbene a notte inoltrata, alcuni gruppi di persone attendono, candele e luminarie ai lati della strada ci dicono che vogliono onorare cosi il passaggio del Santo.

Si giunge a Massa.

È l'una dopo mezzanotte … tutte le case sono illuminate, le campane suonano del continuo a stormo, e poi una folla immensa che attende …

E c'è Sua Ecc. il Vescovo, il Prefetto, il Podestà, tutte le Autorità e tutto il popolo che attende con un entusiasmo veramente commovente.

Breve, sosta nel tempio di N. S. della Misericordia, saluto di Mons. Vescovo e venerazione delle reliquie.

E pensare che Massa aveva ottenuto solo poche ore prima l'arresto delle reliquie del Santo.

Chi potrà dimenticare simile spettacolo?

Si riparte ancora per Viareggio dove si giunge alle due di mattina e anche qui vi è gente che attende per vedere, per baciare l'Urna.

Qualche ora di riposo, che il corpo è stanco mentre l'anima è traboccante di commozioni!

L'Urna delle Reliquie

La mattina presto ci sveglia lo squittio delle campane a festa.

Le reliquie sostano già nella Chiesa di S. Paolino ed il popolo accorre festante con a capo l'Arcivescovo di Lucca.

Breve funzione: si deve arrivare a Roma alle 16 e la distanza è molta ancora.

Il viaggio procede ormai tranquillo.

Roma eterna si avvicina.

Siamo al suo porto: Civitavecchia.

Quivi il Vescovo attende e supplica per una brevissima sosta.

Si forma un corteo con il Pastore a capo e poi migliaia di cittadini lieti essi pure d'aver tributato il loro omaggio al Santo.

Ci si avvicina ormai.

Da lungi s'intravede la Cupola di S. Pietro.

Le ossa del Santo « Prete romano » si direbbe trasaliscano di gioia.

Giungono le prime staffette romane, le guardie in motocicletta; poi un folto gruppo di automobili.

Al settimo chilometro di Via Aurelia il successore del de La Salle, l'Onoratissimo Fratel Giuntano Vittorio, circondato dal Regime, riceve l'Urna Sacra che, passando davanti alla Casa Madre, prosegue per le vie dell'Urbe fino alla Chiesa del Gesù.

Una folla immensa è ai lati della strada e va aumentando sempre più.

Migliaia di carabinieri fanno servizio d'onore, qua e là rappresentanze di vari Istituti religiosi, poi l'O. N. B. di Roma presenta le armi.

Si giunge al Gesù che è notte.

Grossi fari illuminano la facciata della Chiesa e tutta quella marea di popolo.

Roma ha ricevuto il Santo con grandiosità veramente romana.

Sono sei i Cardinali che hanno voluto onorare colla loro presenza il Santo nelle varie funzioni.

Sua S. il Papa volle essere informato ogni giorno dello svolgersi delle manifestazioni ed inviò al Superiore Generale un lungo telegramma di compiacimento.

La domenica 25 Gennaio ebbero luogo nella Chiesa del Gesù, sempre gremitissima, un solenne pontificale al mattino, vespri a sera e panegirico tenuto da S. E. il Cardinale Salotti.

La sera tarda le S. Reliquie furono portate nella Cappella del Collegio San Giuseppe dove accorsero a migliaia gli alunni delle case di Roma e finalmente lunedì nel pomeriggio il Santo de La Salle faceva il suo trionfale ingresso nella Casa Madre accolto anche dalle buone popolazioni del rione.

Durante la giornata di martedì si svolsero funzioni presiedute dal Cardinale Segretario di Stato, Sua Em.za Pacelli.

Ora, o San Giovanni Battista de La Salle, il tuo sogno di « Prete Romano » è appagato: riposa tranquillo nel tempio che i tuoi figli ti hanno preparato, nella Casa Madre del tuo Istituto, dove vivi nel tuo degno Successore, dove vivrai eterno nel cuore e nello spirito dei tuoi figli nella Città Eterna, all'ombra del Vicario di Cristo.

Fr. Edoardo