Anno 37°

B281-A15

Carissimi amici,

ho pensato di farvi pervenire alcune riflessioni incentrate sulla spiritualità del Movimento Adoratori, del quale la Crociata della sofferenza fa parte, per aiutarci a capire sempre meglio ciò che il Signore si attende da noi e con quale spirito siamo chiamati a praticare l'Adorazione alle sacratissime piaghe del Signore e ad offrire a Lui le nostre sofferenze.

Gli Adoratori e le Adoratrici di Gesù Crocifisso si impegnano a praticare l'Adorazione in spirito e verità, in unione con Maria SS. e con tutti gli Angeli e i Beati dei Cielo come mezzo per crescere nella carità verso Dio e verso i fratelli, ricordando ogni giorno con spirito di fede e di zelo il dolore e l'amore gloriosi del Signore, celebrati e perpetuati nel sacrificio eucaristico di Cristo e in tutta la vita della Chiesa.

Vicini al Natale

La nostra mente corre alla grotta di Betlemme dove l'Amore ha rimpicciolito la sua grandezza per farsi tenerezza per noi.

È nato il Salvatore del mondo ed è grande gioia nel cuore di Maria e di Giuseppe, nel cuore degli umili pastori e nei Magi venuti ad adorarlo.

Gli angeli cantano la gloria di Dio ed annunciano la pace agli uomini che Egli ama.

L'Amore si è fatto uomo e lo ha fatto in un contesto di povertà, di sofferenza e di gioia.

La povertà che circonda questa nascita è tanto grande, sia per il fatto di trovarsi fuori casa, lontano da parenti e amici, sia per essere stati respinti da tutti e per il dover abitare e dare alla luce un bimbo in un luogo così umile e privo di ogni conforto; ma la gioia supera le difficoltà della povertà ed è grandissima, perché è nato finalmente il Messia tanto atteso, Colui che salverà gli uomini dai loro peccati.

"Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce: su coloro che abitavano una terra tenebrosa sfolgorò il sole della vita" ( Is 9,1 ).

L'Amore per amore si è fatto uomo

Il bambino nato a Betlemme è venuto a dare valore a tutte le cose, compresa la sofferenza e la gioia; è venuto a manifestarci il suo amore e a farci capire chi noi veramente siamo e quanto siamo importanti per Lui, è venuto per darsi agli uomini.

Il darsi di Dio all'uomo è l'Incarnazione, un darsi continuo che avrà il suo culmine con la sua morte in croce e che continuerà dopo la sua gloriosa Resurrezione con l'effusione del suo Spirito.

"Il Verbo incarnato è venuto a dare a tutta la realtà la forma logica dell'amore" ( Osservatore Romano del 28/11/2000 ).

I membri della Crociata della sofferenza hanno scelto anch'essi di darsi come Cristo e, in unione con Lui, per i fratelli, offrendo le proprie sofferenze a Dio, affinché tutta la realtà abbia la forma logica dell'amore.

Essi vogliono trasformare in amore ogni sofferenza, ogni gioia e tutta la loro attività e la loro vita.

Al mondo assetato di amore dobbiamo mostrare il volto dell'amore, di quell'amore la cui sorgente è il Verbo incarnato e crocifisso per gli uomini.

Le nostre sofferenze saranno la prova dell'amore solo se saranno unite alle sofferenze del Signore.

Il laico vede una vera e propria connessione tra le verità dell'ordine politico, economico ed intellettuale da una parte e la bellezza del « raggio misterioso » dell'Amore trinitario e Crocifisso dall'altra" ( dall' Osservatore Romano del 28/11/2000 ).

L'esercito invisibile

La Crociata della sofferenza, come già detto, fa parte del Movimento Adoratori di Gesù Crocifisso.

Si tratta di un esercito nascosto che né appare, né s'impone con manifestazioni roboanti; il nostro è un esercito invisibile, fatto di persone che, nel silenzio adorante, noto solo a Dio, offrono a Lui con serenità e amore la vita di ogni giorno.

E fanno questa loro offerta sia quando la loro vita appare agile e gioiosa, sia quando essa è contrassegnata dalla fatica e dalla sofferenza, legata alle incomprensioni, alla malattia e al fedele compimento dei doveri del proprio stato.

A tutti voi, carissimi amici della Crociata della sofferenza, il mio fraterno augurio di Buon Natale.