Riunioni e commemorazioni

B283-A7

Incontri spirituali tra Fratelli e Catechisti
Commemorazione di fr. Teodoreto nel pellegrinaggio a Vinchio
40° anniversario della morte del dr. Carlo De Maria
Prof. Mario Caffaro Rore Pittore del Sacro
Mons. Mario Operti
Udienza del Card. Severino Poletto

Incontri spirituali tra Fratelli e Catechisti

Il 12 e il 13 aprile scorso, rispettivamente giovedì e venerdì santo, i Fratelli e i Catechisti si sono incontrati nel pomeriggio al Centro La Salle per una riflessione comune, prima della celebrazione dei riti della settimana santa.

Tra le varie tematiche sviluppate nelle riflessioni comunitarie, molte di queste ricavate dalla natura e dalle costituzioni dell'Unione Catechisti, vi è stata una meditazione sullo spirito profetico di fr. Teodoreto, sopra sintetizzata.

Commemorazione di fr. Teodoreto nel pellegrinaggio a Vinchio

Come di consueto anche quest'anno il 12 maggio ha avuto luogo il pellegrinaggio del personale della Casa di Carità Arti e Mestieri alla casa natale di fr. Teodoreto in Vinchio, con processione sino alla suddetta casa e celebrazione della messa nel cortile antistante.

Ha celebrato don Filippo Raimondi, il quale ha sottolineato l'attualità del messaggio di fr. Teodoreto attestata tra l'altro proprio dalla nutrita partecipazione alla celebrazione con la presenza di rappresentanze delle diverse sedi della Casa di Carità Arti e Mestieri, tra cui quella della Casa della Gioventù di Castelrosso, da quest'anno aggregata.

La cerimonia si è conclusa con il saluto del Presidente e del Direttore Generale.

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40° anniversario della morte del dr. Carlo De Maria

Ricorre quest'anno il 40° anniversario della morte del Catechista dr. rag. Carlo De Maria, deceduto il 4 maggio 1961 all'età di 60 anni.

Con l'occasione giovedì 3 maggio u.sc., nella cappella dell'Unione Catechisti è stata celebrata una messa di suffragio alla presenza dei nipoti.

Se sotto l'aspetto liturgico abbiamo usato il termine suffragio, nella sostanza possiamo ritenere che si sia trattato di un rendimento di grazia a Dio per l'alta figura di questo Catechista, che pensiamo sia nella gloria del cielo.

Ha celebrato la messa il can. Reviglio che a suo tempo ebbe occasione di conoscere i suoi familiari nella parrocchia di S. Francesco da Paola, e nell'omelia ha messo in rilievo le virtù morali e l'anelito di santità che hanno contrassegnato il dr. De Maria.

In particolare si ammiravano in lui la carità, segnatamente nella dedizione ai più poveri, e la sopportazione della sofferenza.

La carità animò tutto il suo itinerario spirituale nell'Unione Catechisti, attraverso la consacrazione a Dio, l'esercizio della catechesi, l'insegnamento gratuito nella Casa di Carità e la sua opera attiva nella Messa del Povero.

La sopportazione cristiana della sofferenza fu da lui esercitata soprattutto nella lunga malattia che lo portò alla morte.

Riportiamo qui una sola testimonianza da una sua lettera del 24 agosto 1960: "Questi frequenti interventi mi sembrano tante pugnalate nella schiena.

E fino a quando? Lo sa il Signore! Si direbbe che Egli mi rinnovi sempre l'acqua e il sangue perché lo possa versare in unione col sangue e l'acqua sgorganti dal divino Crocifisso e così unito lo possa offrire al divin Padre per gli stessi fini per i quali N.S. Gesù si immola continuamente sugli altari".

De Maria apparteneva al primo gruppo di membri con professione perpetua dell'Unione Catechisti nel 1948, quando questa fu eretta in Istituto secolare.

Fu economo generale dell'Istituto, catechista presso la Parrocchia di S. Giuseppe Cottolengo, alla periferia di Torino, assistente alla Messa del Povero, ma soprattutto insegnante presso la Casa di Carità Arti e Mestieri.

Egli vedeva nei suoi allievi la realizzazione delle promesse fatte da Gesù Crocifisso a Fra Leopoldo, ed era santamente orgoglioso di cooperare all'educazione degli operai con la sua attività ed il suo sacrificio.

Ultimo gesto di liberalità fu il suo testamento, con cui legò alla Casa di Carità tutto il suo patrimonio.

La Casa di Carità gli è tuttora profondamente riconoscente, come è stato dichiarato nel corso della cerimonia dell'anniversario, perché per sua segnalazione sono pervenuti cospicui lasciti, ragione per cui la presenza del Catechista De Maria è tuttora percettibile non solo come dimensione spirituale, ma vorrei dire nella conduzione giornaliera delle attività di formazione professionale per gli effetti tuttora concatenati alla sua opera apostolica.

Chiudiamo queste brevi note riportando le sue ultime parole, in risposta alla domanda se desiderasse andare in Paradiso: "Oh, sì; lo desidero tanto! Desidero solo andare in Paradiso e vedere la Madonna.

Niente di più bello che vedere la Madonna in Paradiso".

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Prof. Mario Caffaro Rore Pittore del Sacro

È mancato il 15 giugno u.sc., all'età di 91 anni, il prof. Mario Caffaro Rore, celebre pittore torinese, particolarmente versato nell'arte sacra, con risonanza internazionale.

Lo ricordiamo con profonda devozione e gratitudine per il ruolo artistico che ha svolto nell'Unione Catechisti, in particolare attraverso la raffigurazione pittorica della visione di fra Leopoldo, sul Crocifisso che attrae a sé l'anima abbracciata ai suoi piedi.

Invero, oltre che al pittore Luigi Guglielmino, l'incombenza ad interpretare la visione di fra Leopoldo fu affidata anche al prof. Caffaro Rore.

Nei foglietti dell'Adorazione fu prescelta quella del Guglielmino, ma la raffigurazione di Caffaro Rore, originariamente in bianco e nero e risalente alla metà del novecento, ma poi ripresa dall'Autore e ultimata a colori nel 1990, è stata alternata in questi ultimi anni con l'altra nella versione aggiornata della preghiera, ed è stata altresì riportata sulla copertina del Bollettino.

Serbiamo pertanto nei confronti del prof. Caffaro Rore viva riconoscenza per il contributo che Egli ha dato nell'interpretare una tematica specifica dell'Unione Catechisti, e così radicata nella pietà popolare, quale appunto è la manifestazione dell'amore di Gesù Crocifisso, e della risposta dell'anima redenta.

Dal quadro emerge in effetti un taglio interpretativo di tale mistero di amore, di sofferenza e di redenzione, in una sintesi fortemente espressiva ed unitaria, il che, tra l'altro, è contrassegno del valore artistico dell'opera.

Ci riserviamo su questo argomento di ritornare, non solo per doveroso omaggio di riconoscenza al Maestro, ma altresì per trarre insegnamenti spirituali dalla sua mirabile composizione, che ci pare una delle sue opere più profonde.

D'altronde il prof. Caffaro Rore, come autore sacro, è tra i pittori con più notorietà in Torino, per i vari dipinti che ornano diverse chiese, specialmente i crocifissi, e su cui, come abbiamo detto, ci riserviamo di ritornare.

Ma la sua fama si è diffusa anche in altre regioni e all'estero, in particolare nell'isola di Malta, dato che la volta della cattedrale è stata da lui affrescata.

Ci piace ricordarlo come un fedele amico dei Fratelli delle Scuole Cristiane molti dei quali dipinse in ritratti, e la ritrattistica fu uno dei punti di forza e di eccellenza artistica del maestro.

Tra questi Egli conobbe e fu in contatto con fr. Teodoreto, e ci ha lasciato una sublime testimonianza di questa sua conoscenza e venerazione, nel ritratto da Lui dipinto dopo la morte del Venerabile, ritratto ben noto perché riprodotto nella serie delle immagini a colori stampate prima della dichiarazione della eroicità delle virtù.

Rinnoviamo ai familiari, e in particolare alla vedova, signora Olga, le più sentite condoglianze.

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Mons. Mario Operti

L'Unione Catechisti e la Casa di Carità hanno partecipato con vivo cordoglio al dolore della Diocesi per la prematura morte di mons. Mario Operti, avvenuta il 18 giugno u. sc.

Per la sua scomparsa vi è stata un'ampia e commovente partecipazione alle esequie ( con interventi di Vescovi, accanto al card. Poletto, e di un numero impressionante di sacerdoti ) con significative testimonianze e commenti della stampa cittadina.

Invero nei ruoli da lui svolti come assistente della GIOC torinese, quindi come direttore dell'Ufficio CEI per la pastorale sociale e del lavoro e ultimamente come pro-vicario diocesano, si era distinto per competenza, dedizione e generosità.

Ma qui vogliamo essenzialmente ricordarlo per i rapporti da Lui avuti con l'Unione Catechisti e con la Casa di Carità.

Nel 1984 fu vice parroco a Grugliasco, e in questa circostanza svolse il servizio liturgico e di assistenza religiosa al nostro centro di formazione professionale ivi dislocato.

Nella pastorale del lavoro presso la CEI ebbe modo di intensificare la sua opera per lo sviluppo della formazione professionale di proposta cattolica, e continuò a quel livello la collaborazione già iniziata con la Casa di Carità.

Suo obiettivo fu quello di delineare e orientare la formazione professionale nell'ispirazione ai valori evangelici, nell'annuncio della fede e nella promozione umana, avendo sempre di mira il reciproco aiuto e la comunione tra i vari operatori.

La sua memoria e la sua presenza spirituale costituiscono un costante riferimento e una sicurezza interiore.

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Udienza del Card. Severino Poletto

Una rappresentanza della Casa di Carità Arti e Mestieri ( fr. Gabriele, il sig. Rollino, il dr. Moccia, l'ing. Bondone e il dr. Tessa ) è stata ricevuta da S. Em.za l'Arcivescovo card. Severino Poletto.

Era il primo contatto ufficiale con il Porporato, per cui sono stati illustrati tutti gli aspetti istituzionali, storici, religiosi e formativi della nostra Opera, sottolineando in particolare come essa sia sorta non solo con l'approvazione, ma anche con l'aiuto della diocesi.

Sono stati rilevati i temi di connessione con il carisma lasalliano e con quello dell'Unione Catechisti, sintetizzati dalla denominazione dell'Opera, cioè l'annuncio e l'attuazione del Vangelo della carità, attraverso le arti e i mestieri.

È stata fatta una breve panoramica dei settori d'intervento attraverso i corsi di formazione professionale ai giovani e agli adulti, ed anche ai detenuti ( mediante il Centro di Formazione Professionale - Casa di Carità ).

Il card. Poletto si è benevolmente compiaciuto delle nostre attività, esortandoci a perseverare nella fedeltà ai principi ispiratori del nostro istituto.

Ha altresì sottolineato con viva soddisfazione di ravvisare un certo qual entusiasmo nella conduzione dell'attività formativa svolta dalla Casa di Carità.

Il card. Poletto ha accettato di visitare la nostra sede centrale nel prossimo dicembre, e di ciò Gli siamo profondamente grati.

Con l'occasione sono state consegnate all'Arcivescovo Poletto, quale modesto dono, varie pubblicazioni della Casa di Carità, nonché un ritratto del ven. fr. Teodoreto, la cui figura morale è ben nota e venerata dal card.Poletto, anche perché il paese natale di fr. Teodoreto, Vinchio d'Asti, è nella diocesi di cui in precedenza Egli era Vescovo.

Abbiamo altresì notato con commozione che in una sala dell'appartamento del card. Poletto era esposto il modello del Volto sindonico realizzato dalla Casa di Carità con il controllo numerico, a Lui donato in occasione della sua elevazione alla porpora.

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