Anno del rosario

B285-A1

Maria riceve dal suo Figlio Crocifisso il mandato : " … ecco tuo figlio …"

Da quel momento siamo diventati tutti suoi figli spirituali.

Essa ci è mamma per sempre. Dolce e tenera mamma.

Il nostro Fra Leopoldo la chiamava affettuosamente "mammina".

Il Papa ha voluto esprimere questi sentimenti mediante un documento che rimarrà nella storia della Chiesa a beneficio spirituale di tutti i fedeli.

Sappiamo tutti per esperienza, che il Rosario consiste soprattutto nel meditare e contemplare i principali Misteri della nostra fede, seguita dall'invocazione a Maria ripetuta dieci volte, un po' come fa il bambino quando chiede qualche cosa alla mamma, quasi a ribadire che la nostra volontà è in sintonia con la volontà di Dio Padre, del suo Figlio Gesù e di Maria, creatura scelta, eletta tra tutte le creature.

Il Papa con la sua Lettera ci presenta Maria modello di contemplazione, perché il Rosario è soprattutto una preghiera contemplativa che ci porta a Cristo per Maria, per "imparare" Cristo da Maria, per aiutarci a conformarci a Cristo con Maria, per supplicare Cristo per Maria e per annunciare Cristo, anzi "gridare" Cristo, a partire dal Rosario quasi come "compendio del Vangelo", in cui sono riassunti i Misteri e la Parola di Gesù.

Il Papa ci ricorda poi i Misteri tradizionali che ben conosciamo: Misteri della Gioia, Misteri del Dolore, Misteri della Gloria.

A questo punto la novità, geniale e creativa come Lui sa fare : i Misteri della Luce.

Il Papa propone come MISTERI DELLA LUCE da contemplare il giovedì "come rivelazione del Regno ormai giunto nella persona stessa di Gesù":

1 Gesù nel suo Battesimo al Giordano, non per purificarsi, ma per ricevere il "mandato" dal Padre e dallo Spirito Santo e per essere presentato al suo popolo a cui è inviato.

2 Gesù nella sua auto-rivelazione alle nozze di Cana, quando "cambiando l'acqua in vino, apre alla fede il cuore dei discepoli, grazie all'intervento di Maria."

3 Gesù nell'annuncio del Regno di Dio con l'invito alla conversione," rimettendo i peccati di chi si accosta a Lui con umile fiducia", mediante il Sacramento della Riconciliazione.

4 Gesù nella sua Trasfigurazione, sul Monte Tabor, dove manifesta agli Apostoli la sua Divinità, mentre il Padre lo presenta loro perché lo ascoltino e "si dispongano a vivere con Lui il momento doloroso della Passione, per giungere con Lui alla gioia della Risurrezione e a una vita trasfigurata dallo Spirito Santo".

5 Gesù nell'istituzione dell'Eucaristia, "espressione sacramentale del mistero pasquale", nella quale Cristo si fa nutrimento con il suo Corpo e il suo Sangue, sotto i segni del pane e del vino, testimoniando 'sino alla fine' il suo amore per l'umanità, per la cui salvezza si offrirà in sacrificio."

Questa la "novità" che arricchisce e valorizza sempre di più la popolare devozione.

Per quanto ci riguarda più da vicino, è bene ricordare che il nostro amato fondatore,il Venerabile Fratel Teodoreto, praticò per tutta la vita questa bella preghiera mariana, che non tralasciava mai, occupando tutti i momenti "liberi" della sua giornata, esortando i suoi giovani Catechisti, fin dalle origini dell'Unione a praticarla e riportandola come impegno quotidiano, insieme all'Adorazione a Gesù Crocifisso, in ogni nuovo Regolamento di vita, da lui scritto.

Per questo si può dire che nell'Unione la recita del Santo Rosario è diventata tradizionale.

Altrettanto si può dire di Fra Leopoldo, che ne fu apostolo in tante occasioni.

A noi non rimane che seguire il loro esempio accettando con gioia dalla Chiesa, ogni ulteriore sviluppo.

"O Rosario benedetto di Maria, catena dolce che ci annodi a Dio, vincolo di amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza negli assalti dell'inferno, porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più.

Tu ci sarai conforto nell'ora dell'agonia.

A tè l'ultimo bacio della vita che si spegne.

E l'ultimo accenno delle nostre labbra, sarà il nome tuo soave … Maria … Regina … Madre … Rifugio … Sovrana …

Sii ovunque benedetta,oggi e sempre, in terra e in cielo."

"CHE QUESTO MIO APPELLO NON CADA; INASCOLTATO! "