Le opere del Ven. Fr. Teodoreto

B290-A7

Vito Moccia ( alternanza di schemi e di relazione )

Ideali a fondamento delle opere

Educazione permanente, come continuità della scuola cristiana.

Consacrazione secolare del laicato ( a sviluppo della consacrazione lasalliana attraverso la missione educativa ) nella dimensione:

- dell'amore perfetto, con la professione dei consigli evangelici stando nel mondo

- nell'intelligenza operosa di tali consigli per i fedeli di ogni ordine e grado.

Inserimento, in tale consacrazione, anche della famiglia ( a completamento della funzione educativa della scuola cristiana ).

La missione catechistica, quale culmine dell'apostolato secolare e dell'educazione nella scuola cristiana, non disgiunta da forme di carità ( catechesi con la parola e l'esempio ) e di impegno sociale e politico ( animazione delle strutture istituzionali attraverso il catechismo cattolico ).

La formazione professionale per i giovani lavoratori, come estensione della scuola cristiana in tutti gli ambiti della società, e quale esercizio di carità attraverso l'impegno sociale ( e anche politico ).

Individuazione e attuazione di tali valori nell'esplicita centralità dell'amore al Crocifisso, per dare contenuto al disegno della fede lasalliano, per consolidare la speranza e rendere viva la carità.

Chiare anticipazioni al concetto lasalliano di "umanesimo della Croce", e alle esortazioni del Magistero sulla Croce come "cammino di felicità" ( Giovanni Paolo II: Messaggio ai giovani per il 3° Millennio ).

Applicazione dei valori alle opere

Educazione permanente attraverso l'Unione Catechisti e, per i lavoratori, mediante la Casa di Carità ( corsi di riconversione ).

Consacrazione secolare del laicato: con l'Unione catechisti quale Istituto secolare.

Consacrazione della famiglia: attraverso gli Sposi Catechisti, con una spiritualità ispirata al Crocifisso e all'Immacolata, a sviluppo del carisma lasalliano sulla famiglia.

Catechesi: è la nota specifica dell'Unione Catechisti, che ne qualifica la missione.

Congiunta all'annuncio è l'esercizio della carità ( Messa del Povero, formazione ai carcerati, colonia climatica Pio XII ).

Formazione professionale, attraverso la Casa di Carità, che opera anche per i carcerati.

Centralità dell'amore al Crocifisso: Adorazione a Gesù, il Crocifisso Risorto, in cui si svela il "segno della fede" ( Mt 12,39 ), in unione a Maria Immacolata, l'altro "segno nel cielo" ( Ap 12,1 ).

L'Unione Catechisti del Crocifisso e di Maria Immacolata

È il capolavoro e la sintesi del messaggio e dell'opera di fr. Teodoreto.

È l'intuizione, sul piano operativo, che la santità è il senso e lo scopo della vita anche per chi vive nel mondo, anticipando l'odierna pastorale sul laicato.

Si allinea tra le prime associazioni che saranno poi erette in Istituti Secolari.

È lasalliana perché sviluppa il carisma del de La Salle della consacrazione attraverso la missione ( per i catechisti l'altare del sacerdozio battesimale è il mondo, come per i Fratelli è la cattedra ).

È lasalliana poiché pone la missione nella catechesi ( "il Fratello delle S.C. è eminentemente un catechista" dichiarò S. Pio X ).

I suoi membri sono catechisti per vocazione e per apostolato educativo e sociale.

La catechesi con la parola e con l'esempio si dispiega in tutti i settori:

- dalla famiglia al lavoro, dall'impegno sociale e politico al soccorso agli indigenti,

- dalla formazione scolastica a quella professionale,

- dall'istruzione catechistica ai giovani ed agli adulti all'orientamento vocazionale.

L'anima e l'oggetto di questa missione è l'amore a Gesù Crocifisso, centro vitale e segno della fede, maestro, salvatore, mistico sposo, rivelatore di Dio, principio e finalità del mondo.

E quest'amore contiene quello filiale all'Immacolata, l'altro segno del cielo, prima adoratrice del Crocifisso.

I Catechisti consacrati

Costituiscono il fondamento dell'istituto secolare e del suo governo anche se gli Associati, secondo fr. Teodoreto, ne fanno parte a pieno titolo.

Il segno della vita futura, insito nella professione dei consigli evangelici, assume la qualità, nel Catechista consacrato in quanto membro in senso stretto di un istituto secolare, di essere "nel mondo un lievito destinato a dare vigore e incremento al Corpo di Cristo" ( PC 11 ).

Particolarità che assume la pratica dei consigli evangelici vivendo nel mondo, e operando all'interno di esso:

Obbedienza per le scelte fondamentali e per la vita dell'Unione, ma che è compatibile, anzi li anima, con gli obblighi di famiglia, di lavoro e del vivere sociale;

Povertà mantenendo la gestione personale delle risorse economiche, ma subordinandola alla rendicontazione e al permesso del Superiore;

Castità, rinunciando al matrimonio, ma continuando la vita nella famiglia di origine.

I Catechisti Associati e gli Sposi Catechisti Associati

Membri a pieno titolo dell'Unione, secondo il Fondatore, membri in senso lato, sotto l'aspetto canonico, come stabilisce il can. 725: "L'istituto può associare a sé, con qualche vincolo determinato dalle costituzioni, altri fedeli che si impegnino a tendere alla perfezione evangelica secondo lo spirito dell'istituto e a partecipare alla stessa sua missione".

Esempio tipico di tale aggregazione è quella operata con l'Associazione del personale della Casa di Carità, cui liberamente possono aderire i dipendenti di questa, per realizzare quel legame spirituale con l'Unione che non può certamente concernere il rapporto di lavoro in quanto tale.

L'illustrazione dello stato di vita dei catechisti associati riguarda essenzialmente quello coniugale.

Sposi Catechisti

Fanno parte integrante dell'Unione Catechisti con un proprio regolamento, mirato a vivere la spiritualità dell'Istituto nell'intelligenza operosa del sacramento del Matrimonio, che nella sua perfezione s'innesta in quella dei Consigli evangelici, entrambe animate dalla Carità.

Peculiarità del progetto spirituale di fr. Teodoreto per la famiglia, che è lasalliano, e precorre, quale segno dei tempi, la pastorale familiare propria della nostra epoca.

Note specifiche della lasallianità familiare:

- l'amore coniugale come luogo di "sacerdozio domestico", di consacrazione delle realtà secolari ( delle quali l'amore sponsale sembrerebbe la più avanzata );

- la famiglia come complemento della scuola cristiana nell'opera educativa.

Articolazione di tali principi nel carisma di fr. Teodoreto per la famiglia:

- il sacerdozio domestico degli sposi ha per esemplare, e tende a riprodurre, l'amore di Gesù Crocifisso, mistico Sposo;

- l'Immacolata, il primo amore del mondo, figlia, sposa e madre di Dio, è il modello dell'amore nella famiglia;

- l'amore-carità degli sposi si perfeziona animato dai consigli evangelici, intesi come piena attuazione del sacramento, e precisamente come castità e fecondità coniugale, spirito di povertà domestica e obbedienza creaturale ed ecclesiale;

- la missione educativa è realizzata attraverso la catechesi familiare, cioè la formazione educativa umana e cristiana all'interno della famiglia, e all'esterno attraverso la famiglia;

- collaborazione della famiglia con la scuola ( "anche a prezzo di sacrifici, i figli ricevano un'educazione cristiana a scuola" [ fr. Teodoreto ] ).

Aspetti del carisma familiare dell'Unione:

"Dall'Unione scaturiranno santi padri di famiglia e numerose vocazioni" ( diario di fra Leopoldo );

"I catechisti anziani" cioè associati, generalmente sposati - fanno parte a pieno titolo dell'Unione Catechistil. ( fr. Teodoreto ).

Appare chiaro, tra l'™altro, come questa spiritualità familiare si adatti perfettamente al personale delle scuole lasalliane, per la stretta connessione al sacerdozio domestico e alla missione catechistico-educatrice nella famiglia.

La Catechesi

È la missione specifica dell'Unione, come applicazione coerente del carisma lasalliano all'ambiente operativo dell'Istituto secolare, cioè il mondo, nella dinamica conformazione all'esortazione di S. Pio X: "Il Fratello delle S.C. è eminentemente un catechista".

Nella catechesi tratta dalla liturgia domenicale fr. Teodoreto iniziò la formazione dei giovani catechisti.

Poi ad alcuni di questi diede incarico di svolgere analoga catechesi nelle classi diurne e serali delle scuole di via delle Rosine a Torino, quindi in altre scuole, infine nelle parrocchie della città e dei dintorni.

Abilita i suoi discepoli al conseguimento del diploma d'insegnamento catechistico, affinché la loro catechesi sia qualificata e personalmente responsabilizzata, oltre che animata da intensa vita spirituale, con ritiri mensili, esercizi annuali e pellegrinaggi, e soprattutto dall'amore a Gesù Crocifisso e a Maria Immacolata.

Questa missione è permanente nell'Unione catechisti, e a tutti i livelli.

Negli anni "60" l'Unione ha svolto a Torino un corso quadriennale di formazione catechistica superiore, rilevato poi dalla Diocesi, e che continua tuttora.

Presso la sede di Torino, e in alcune succursali, sono in svolgimento da anni corsi elementari per catechisti, per immetterli nelle Parrocchie.

Alcuni nostri catechisti conducono opera di preparazione ai sacramenti del battesimo, della prima comunione e del matrimonio, in molti casi a domicilio delle famiglie interessate.

In Perù, nelle sedi di Arequipa e di Naña, sono in pieno svolgimento attività analoghe.

Particolare rilievo va dato alla colonia climatica Pio XII a Camanà, in Perù, dato che il soggiorno marino dei ragazzi prevede come elemento integrante la catechesi.

Ma anche altre attività, fondamentalmente caritative, hanno come elemento base la catechesi.

Così è, come vedremo, per la Messa del Povero.

Pure in Eritrea, a l'Asmara, è da decenni in svolgimento un'attività catechistica, che ora prevede uno sviluppo anche sul piano strutturale.

Ma la missione catechistica ha avuto un'ulteriore articolazione sul piano sociale, attraverso opere specifiche in tale settore, quali principalmente le sedi della Casa di Carità, come vedremo e, su altro versante, per la difesa e la santificazione della famiglia attraverso i Gruppi famiglia di Torino, di Arequipa e di Asmara.

Non è mancato l'impegno politico di alcuni catechisti, con diretta incidenza su leggi regionali e deliberazioni comunali, nell'intendimento della politica come altissima espressione di carità.

L'animazione catechistica nell'amore al Crocifisso e all'Immacolata ha portato l'Unione a istituire la Sorgente, una sede nella collina torinese, tendenzialmente tesa ad attività di preghiera e di contemplazione del Crocifisso Risorto, ma altresì aperta a riunioni di studio e anche di ricreazione.

La Casa di Carità Arti e Mestieri

"Catechesi del lavoro", ovvero "Il lavoro come forma di catechesi", o anche "Cultura ed etica del lavoro": formule che esprimono il carisma dell'Opera.

Annunciare Cristo insegnando il lavoro.

Educare attraverso la formazione professionale.

Ecco la sintesi della proposta formativa.

La denominazione è programma: Casa: condivisione del cammino formativo tra insegnante e allievo, come in famiglia.

Di Carità: l'amore di Cristo ci sollecita nella formazione e nel lavoro.

Arti e Mestieri: la tecnica e l'industria alla luce del Vangelo, per l'elevazione e la liberazione dell'uomo, per la soluzione della questione sociale e delle conseguenze della globalizzazione, per l'avvento della civiltà dell'amore quale forma di struttura politico-sociale ( in contrapposto alle strutture di peccato ).

Contributo al superamento della frattura tra fede e cultura.

Eppure la parola "carità" è stata segno di contraddizione, cui sono seguite fratture nell'opera incipiente.

Formazione professionale ai carcerati, autentico segno provvidenziale, che s'innesta direttamente nelle opere del de La Salle.

Applicazione della proposta formativa agli argomenti specifici ( ad es., corsi sull'Euro: etica e denaro ).

"Elevare nello spirito i giovani e i lavoratori, avviarli agli ideali della fede, ponendo con ciò solidi fondamenti alla soluzione del problema sociale" ( fr. Teodoreto ).

"Per salvare le anime, per formare nuove generazioni, si devono aprire Case di Carità per insegnare ai giovani Arti e Mestieri" ( dal Diario di fra Leopoldo, 24.11.1919 ).

Nello stesso Diario è dichiarato a più riprese che la Casa di Carità deve essere condotta dai Fratelli.

Poco tempo prima di morire, fr. Teodoreto dichiarò e lasciò scritto come fosse auspicabile che la Casa di Carità fosse gestita dai Catechisti e dai Fratelli.

Messa del Povero

Nell'apostolato catechistico s'innesta nel 1933 una forma di carità molto concreta: la Messa del Povero, indicata da fr. Teodoreto come "l'opera che attira le simpatie più ambite".

Ogni domenica mattina ai più indigenti ( ai "barboni" di un tempo si sono aggiunti gli estracomunitari senza sistemazione ) viene proposta la S. Messa con appropriata catechesi, cui segue un dignitoso ed abbondante pranzo, l'attenzione alle necessità delle persone e la distribuzione d'indumenti.

Tra le varie opere assistenziali, e le altre mense, questa ha una caratteristica essenziale che la contraddistingue: la celebrazione eucaristica e la catechesi, ad attestazione e conferma della ineliminabile missione dell'Unione.

La frequenza domenicale varia dalle 120 alle 150 presenze.

Viene svolta pure opera di alfabetizzazione e di istruzione nel corso della settimana.

La Colonia Pio XII

Anche per quest'opera abbiamo rilevato come l'offerta gratuita della balneazione estiva, a centinaia di ragazzi raggruppati a turni a Camanà, nella costa peruviana sul Pacifico, non abbia solo finalità ricreative ed educative, ma essenzialmente catechistiche, per l'inserimento programmatico di lezioni di religione.

Quest'opera risale agli anni 60 ed è stata condotta senza soluzione di continuità, pur tra traversie, come il maremoto di alcuni anni fa, che danneggiò le strutture.

La presenza media complessiva annuale è stata di 2000 ragazzi, pervenuti dalle catechesi in 22 parrocchie.

L'Adorazione a Gesù Crocifisso

È l'anima di ogni opera di fr. Teodoreto, ma costituisce altresì un'opera in sé considerata, per la formulazione, per la stampa e la diffusione.

Attraverso questa preghiera fr. Teodoreto ha conosciuto fra Leopoldo, l'autore.

L'ha subito praticata in Comunità, con il permesso dei Superiori, ottenendo grazie spirituali e costanti favori ( tra questi, nel 1912, lo svolgimento nella propria scuola degli esami legali ai 1050 allievi delle elementari ROMI, la donazione ai Fratelli della villa di Pessinetto in val di Lanzo, oltre agli inizi dell'Unione Catechisti ).

Fr. Teodoreto ha curato le varie edizioni della formula della preghiera, con la relativa immagine del Guglielmino, l'ha diffusa in tutto il mondo, con la collaborazione dei Confratelli e dei Catechisti, curandone la traduzione in 30 lingue circa.

La proprietà letteraria di tale formula è dei Fratelli: lo dichiara espressamente fr. Teodoreto ( "Nell'intimità del Crocifisso", pag, 132 ).

Afferma ancora: "L'accettare ufficialmente la Divozione a Gesù Crocifisso non è solo aggiungere una pratica di pietà alle consuete: è accettare in primo luogo un contributo per un generale orientamento più cristocentrico e più fecondo".

Questo orientamento più cristocentrico è conseguente alla profonda e gioiosa intimità che scaturisce dalla meditazione delle ferite tuttora aperte nel corpo del Risorto, plastiche espressioni del suo amore per noi, della sua tenerezza, della sua predilezione.

Tale preghiera assume un carattere esistenziale, e pertanto profondamente educativo, e forse è questa una delle ragioni per cui essa è stata affidata ai Fratelli, e per essi ai Catechisti ( e non viceversa ai Francescani cui fra Leopoldo apparteneva; nel Diario di questi è espressamente dichiarato tale affidamento ).

Anche su questa animazione basilare del suo messaggio fr. Teodoreto è stato un profeta: l'attesa del Terzo Millennio è per un rinnovato annuncio del Crocifisso Risorto, per una sua più espressiva ostensione, per un incondizionato abbandono alla sua attrazione, per un abbraccio a Lui, anzi per incorporarsi in Lui.

Quell'ispirato Pastore e sorprendente psicologo che è stato Giovanni Paolo II si è rivolto ai giovani, dico ai giovani, indicando "la Croce come cammino di felicità" esortandoli a "essere testimoni della Croce di Cristo lungo le vie del mondo".

Per chi intenda coltivare tali sentimenti anche avvalendosi delle arti figurative, un aiuto può venire dalla contemplazione e meditazione del Crocifisso in inox recentemente realizzato da Massimo Ghiotti ( ex allievo lasalliano, che ha conosciuto fr. Teodoreto ) nel salone della Casa di Carità: il Cristo sembra protendersi dai chiodi della croce verso la resurrezione, e la figura simboleggiante l'umanità è aggrappata in una stretta, ad un tempo drammatica, amorosa ed irreversibile, ai suoi piedi, per sfuggire alla disperazione e al nichilismo dei nostri tempi.

Scritti di Fr. Teodoreto

Fr. Teodoreto non è stato uno scrittore nel senso tecnico del termine, cioè di estensore di opere letterarie.

Lo scritto per lui era lo strumento per fissare i suoi pensieri nelle riflessioni e nelle lezioni ai Confratelli, ai Novizi e ai Catechisti, nonché per le comunicazioni epistolari.

Tant'è che nella sua profonda umiltà, preoccupato che i suoi catechisti fossero sprovvisti di un corpus letterario del loro fondatore, non esitò a indicare tale corpus negli scritti di S.G.B. de La Salle.

Dichiarazione di cui lo ringraziamo e che ci compiacciamo di fare nostra.

Tuttavia fr. Teodoreto ha lasciato numerosi scritti, esaminati nel procedimento canonico per la dichiarazione dell'eroicità delle sue virtù, e giudicati edificanti e di profonda intuizione spirituale e soprannaturale.

Il testo base è "Il Segretario del Crocifisso", sulla vita e sul messaggio di fr. Leopoldo, del settembre 1944, cui ha fatto seguito una seconda edizione, della Elle-Di-Ci, del 1958, a cura dell'Unione Catechisti, ed una terza, direttamente a cura dell'Unione, del 13 maggio 1984, con modifica del titolo in "Nell'intimità del Crocifisso".

Vi è una traduzione di fr. Maurice Madir in francese della seconda edizione, sempre della Elle-Di-Ci, del 1959.

Sono riprodotti litograficamente i suoi quaderni per la formazione dei catechisti, per un totale di 1300 pagine, raccolte in quattro volumi, a cura dell'Unione Catechisti, concernenti:

1. L'ideale cristiano e religioso.

2. Mezzi di perfezione.

3. Pensieri sulle regole e costituzioni.

4. Regole del governo individuale e collettivo dei catechisti congregati.

Vi è infine l'Epistolario.

Vicende delle Opere

Esame sereno delle vicende e della situazione attuale delle Opere.

Quattro sedi dell'Unione: Torino, Arequipa e Nana ( Perù ), Asmara.

Due in formazione: Kalemie ( Congo ), San Paolo ( Brasile ).

I catechisti nel mondo sono circa 100, di cui 20 consacrati, 40 associati direttamente e 40 tramite aggregazione.

A questi vanno aggiunti gli Adoratori del Crocifisso, valutati in un migliaio.

Nel periodo di massimo sviluppo, promosso e collegato ai Fratelli, nel 1936, le sedi erano 38, i catechisti consacrati 19, gli associati 451, gli aspiranti 1806, gli zelatori 33.733.

Nel dopoguerra vi è stata la costituzione di una sede in Spagna, molto promettente, con un gruppo di catechisti congregati, pure promossa dai Fratelli, che però non ha perseverato, ed ora è ridotta ad un catechista coniugato.

Su promozione dei Fratelli sono sorte le provvidenziali sedi del Perù e quella in Asmara.

Nel complesso vi è stata pertanto regressione, come numero di sedi, ma non nel numero dei consacrati, che è rimasto costante, a parte l'età avanzata di alcuni di essi.

Vi è stata viceversa una promettente articolazione in altri continenti, anche questa su iniziativa dei Fratelli.

Nel Diario di fra Leopoldo è dichiarato a più riprese che lo sviluppo dell'Unione deve avvenire nell'ambito dei Fratelli delle Scuole Cristiane, e difatti nel periodo iniziale, con l'adesione dei Fratelli, lo sviluppo c'è stato.

Successivamente in Italia da parte dei Fratelli vi è stata l'opzione per altre forme associative, in primo luogo la GLAC ( gioventù lasalliana di azione cattolica ), e ciò nonostante che nel frattempo fosse stata diramata la circolare di fr. Athanase-Emile, precisamente il 19 marzo 1949, di forte incitamento ad istituire sedi dell'Unione.

È singolare come tale regressione sia stata prevista da fr. Teodoreto, in una nota autografa del 18 maggio 1916.

Esaminare le cause di queste vicende non è agevole, né si vuole formulare alcuna recriminazione.

Certo che un esame s'impone, in primo luogo da parte di noi Catechisti, per valutare in quale misura siamo stati fedeli ai molteplici aspetti del messaggio di fr. Teodoreto, tra questi l'articolazione dell'Unione, ad un tempo movimento ecclesiale e istituto secolare e, proprio perché secolare, in piena sintonia e aggiornamento con i tempi.

Altre incomprensioni sono emerse, e talora proprio da Fratelli appassionati non solo di fr. Teodoreto, ma anche dell'Unione e delle sue Opere.

Così, ad esempio, per la Messa del Povero, in cui i Fratelli sono entrati tramite l'Unione Catechisti, ma poi per i giovani collaboratori è stato costituito un gruppo autonomo, i Volontari Lasalliani, che pure dichiarano di avere in fr. Teodoreto il loro ispiratore.

Viceversa l'ispirazione a fr. Teodoreto passa per l'Unione Catechisti ( così è stato per la stessa Casa di Carità, realizzata da Catechisti, anche se ha sempre avuto in fr. Teodoreto il precursore, il primo direttore didattico, l'apostolo e il sostenitore ).

Legame inscindibile fra Fratelli e Catechisti

Dobbiamo però ritenere come a nostro avviso queste vicende abbiano avuto anche un effetto positivo, quello di attestare come l'Unione Catechisti sia un organismo autonomo, in grado di sussistere da solo, il che senza dubbio è uno dei requisiti necessari perché un Ente possa dichiararsi munito di personalità non solo giuridica ma esistenziale.

Notisi che è proprio di questo periodo la costituzione e lo sviluppo di opere come la Casa di Carità Arti e Mestieri, e l'istituzione di altre sedi all'estero.

Soprattutto deve far pensare lo sviluppo della Casa di Carità, avvenuto per richieste esterne, e che continua ancora, pur tra tanti problemi, non ultimi quelli finanziari ( e a tale riguardo dobbiamo sottolineare l'aiuto ricevuto anche dai Fratelli ).

Ma un conto è l'esistenza, un altro è lo sviluppo, tanto più che vi è un disegno provvidenziale che unisce l'Unione Catechisti e i Fratelli, come abbiamo già rilevato.

La testimonianza di fr. Teodoreto e l'onore che dobbiamo rendergli, in adempimento del disegno di Dio, operano in questo orientamento.

Tra l'Unione e i Fratelli sussiste un legame inscindibile.

Questo è stato ancora ribadito dai Capitoli 42° e 43°.

Nella Casa di Carità la piena partecipazione dei Fratelli alla gestione è ormai un fatto acquisito, e così la collaborazione alla Messa del Povero, alla Colonia Pio XII, all'aggiornamento e alla diffusione dell'Adorazione e in molte altre attività.

L'intercessione di fr. Teodoreto ci interpella tutti, ma ci infonde anche viva speranza.