Pellegrinaggio alla tomba del ven. fr. Teodoreto

B301-A9

- Vito Moccia -

Messa del Povero

Seguendo un felice tradizione, anche quest'anno gli Operatori della Messa del Povero, con il presidente dr. Prandelli e il vice, fr. Egidio, hanno celebrato l'inizio della Quaresima nella cappella della Unione Catechisti, per rendere omaggio al ven. fr. Teodoreto ivi tumulato, e per rinnovare l'intendimento di essere fedeli al suo carisma nell'esercizio della catechesi e della carità verso i poveri, nella Messa e nella mensa domenicale, nonché negli incontri settimanali.

Dopo l'imposizione delle Ceneri, l'omelia del Celebrante sulla carità, e il rinnovo dell'offerta al Crocifisso della disponibilità dei Soci dell'Opera a prestare il servizio di carità - suggestivamente simboleggiato da un lumino bianco deposto sull'altare da ogni partecipante - è seguita una breve adunanza condotta da un Catechista, in cui sono stati evidenziati essenzialmente questi due concetti, tutti tratti dall'insegnamento e dalla testimonianza di fr. Teodoreto:

- Volontariato.

L'esercizio di tale mansione è altamente meritoria, specie in questi momenti di crisi economica generalizzata, ma poiché alla Messa del Povero non si distribuiscono solo viveri, ma si propone l'amore a Gesù Crocifisso e se ne celebra il sacrificio nella Messa, appare chiaro che la denominazione "volontari" è inadeguata a significare il servizio reso e la missione esercitata.

L'espressione piena se mai è di "Catechisti Volontari", perché si opera essenzialmente una missione di evangelizzazione, ed essa risponderebbe più strettamente al messaggio di fr. Teodoreto.

- Adorazione a Gesù Crocifisso.

Occorre comprenderne sempre più la ricchezza e l'attualità,specialmente in quest'epoca che sotto molti aspetti intenderebbe ignorare Dio.

L'Adorazione ci presenta il Crocifisso innalzato da terra, cioè nel momento in cui, secondo le sue stesse parole, si rivela Dio: "Quando innalzerete il Figlio dell'uomo, vi accorgerete che IO SONO" ( Gv 8,28 ).

E sempre nell'innalzamento sulla croce, Gesù compie il supremo atto di amore verso l'umanità, attraendola a Sé: "E quando sarò innalzato dalla terra, attirerò a me tutti gli uomini" ( Gv 12,32 ).

Si è richiamata anche la sorprendente intuizione del filosofo greco Platone, pagano, che 400 anni prima della nascita di Gesù, descrivendo l'emblema della giustizia, dichiara come questa non possa essere raffigurata se non da un Giusto flagellato e crocifisso.

È impressionante questa dichiarazione, che possiamo considerare una profezia "laica" su Gesù, tenendo presente che lo Spirito Santo soffia dove vuole ( Gv 3,8 ).

Giustamente con la recita dell'Adorazione intendiamo consolare i nostri poveri, colpiti da tanti disagi e sofferenze, facendo sentire la vicinanza redentrice e consolatoria di Gesù Crocifisso.

Ma nei limiti del possibile dobbiamo fare l'annuncio di Dio e dell'amore salvifico di Gesù, in un mondo proteso alla secolarizzazione in molte sue manifestazioni di costume, e l'Adorazione al Crocifisso è uno degli strumenti più validi per assecondare tale catechesi.