N. 296 - Ottobre 2009

B303

Il Crocifisso, unica scienza

A1 - Fare conoscere Dio in questo mondo

A2 - Enciclica " Caritatis in veritate " ( §§ 1 e 5 )

A3 - Il momento della speranza

Catechesi ecclesiale e sociale

A4 - Sintesi dell'enciclica " Caritas in veritate "

A6 - Principi di dottrina sociale della Chiesa Dall'Enciclica "Carità nella verità"

A12 - Carità civilizzatrice

A13 - Beati i puri di cuore

Il Coraggio della sofferenza

A5 - " L'umana sofferenza e l'opera del Redentore "

Unione Informa

A7 - Omaggio al ven. Fratel Teodoreto

A8 - Messa del Povero. Giornata di riflessione

A9 - Casa di Carità Arti e Mestieri - L'inizio dell'anno formativo

A10 - La Casa de Caridad Artes y Oficios in Perù

A11 - Presidenza della CONFAP


l'Immacolata del Murillo - Madrid, Prada

Maria

Fra le tante parole che il Padre pronunciò nella sua creazione ve ne fu una tutta singolare.

Non poteva esser tanto oggetto d'intelletto quanto d'intuizione, non tanto splendore di sole divino quanto ombra soave e tiepida, quasi nuvoletta alacre e bianca che tempera ed adatta i raggi del sole alla capacità visiva dell'uomo.

Era nei piani della Provvidenza che il Verbo si facesse carne, che una parola, la Parola, fosse scritta in terra a carne e sangue e questa Parola abbisognava d'uno sfondo.

Le armonie celesti volevano, per amor di noi, trasferire il loro concerto unico e solo sotto le nostre tende, ed esse avevano bisogno d'un silenzio.

Il Protagonista dell'umanità, che dà senso ai secoli passati e illumina e convoglia dietro a sé i secoli futuri, doveva apparire sulla scena del mondo, ma Gli occorreva uno schermo bianco che a Lui desse tutto il rilievo.

Il più grande disegno che l'Amore - Dio - potesse immaginare, doveva tracciarsi maestoso e divino e tutti i colori delle virtù dovevano trovarsi composti e pronti in un cuore per servirLo.

Quest'ombra mirabile che contiene il sole e ad esso cede e in esso si ritrova; questo sfondo bianco e immenso quasi una voragine, che contiene la Parola che è Cristo e in Esso s'inabissa, luce nella Luce; quell'altissimo Silenzio che più non tace perché in Esso cantano le armonie divine del Verbo e in Lui diventa nota delle note, quasi il "la" dell'eterno canto del Paradiso; questo scenario maestoso e bello come la natura, sintesi della bellezza profusa dal Creatore nell'universo, piccolo universo del Figlio di Dio - che più non si osserva perché cede le sue parti ed il suo interesse a chi doveva venire ed è venuto, a quello che doveva fare ed ha fatto; quest'arcobaleno di virtù che dice: "Pace" al mondo intero perché la Pace ha dato; questa creatura immaginata negli abissi misteriosi della Trinità e a noi donata, era Maria.

Di lei non si parla, di lei si canta.

A lei non si pensa, la si ama ed invoca.

Non è oggetto di studio, ma di poesia.

I più grandi geni dell'universo hanno messo il pennello e la penna al suo servizio.

Se Gesù incarna il Verbo, il Logos, la Luce, la Ragione, Essa in certo modo incarna l'Arte, la Bellezza, l'Amore, l'Unità.

Capolavoro del Creatore, Maria, per la quale lo Spirito Santo ha sbizzarrito tutte le sue invenzioni, ha versato molte sue ispirazioni.

Bella Maria e di lei mai abbastanza si dirà.

Chiara Lubich

Pieter Paul Rubens - Assunzione